Perchè non è andato come doveva andare? Perché ha così tanta voglia di rimanere e vivere in questo mondo di merda. Non ha capito niente. Se lui non ci fosse, la mamma vivrebbe una vita migliore con Mark. Loreddel non soffrirebbe così tanto per tutte le cazzate che lui ha commesso in passato e io non starei qui a rompermi i coglioni a lavorare per pagare le fottute spese di quell'operazione di quel povero decrepito.
Ho sempre recitato questa cazzo di parte di figlio e fratello perfetto per non creare problemi a nessuno. Ma ora non posso più stare qui a fare l'attore senza reagire. Non che mi senta inutile, anzi, sono l'unico che ora si sta sforzando fisicamente per far vivere papà.
Infatti deve arrivare proprio ora l'altro coglione a rovinare la mia vita. NASH. Quell'idiota di mio fratello mezzo bacato. Secondo me porta le lenti a contatto, perché quegli occhi così azzurri mi mettono soggezzione e mi lasciano un non so di che cosa di falso. Non saprei, ma resta pur sempre un coglione.
Sono qui al Moon Night a preparare bevente alcoliche e analcoliche a questa gente che fa di tutto durante la notte, se non di certo dormire. Certa gente è qui solo per festeggiare un compleanno o un anniversario, o per altre minchiate del genere, invece altre sono qui tutti i giorni a non fare un beata fava. Personalmente questi locale non si addice per niente a gente come me, che tutt'ora si è dimostrato ben impostato, intelligente e sempre perfetto. Sbatti. Ma neanche per una come Loreddel. Se solo la vedessi all'entrata di un locale come questo, non so se trattenermi nello schiaffeggiarla, picchiarla direttamente o semplicemente rimproverarla. Rimango un coglione, e su questo concordo pienamente, ma sono pur sempre suo fratello maggiore e devo essere presente per lei, non è colpa sua se siamo in questa situazione.
"Hey, un bel Negroni forte" ordina un ragazzo più giovane di me, ma non di troppo.
"Arriva subito"
Preparo subito un Negroni forte come ha ordinato il tale, e glielo porgo.
"Grazie" ringrazia prima di prendere un sorso del cocktail.
"Secondo te..."inizia a parlare mentre asciugo qualche bicchiere. Per fortuna che oggi non c'è tanta gente.
"Cosa dovrei fare?" Sembra già ubriaco
"Ho sta mia ex, che mi piace ancora ma ci sono state varie complicazioni e quindi ci siamo lasciati, ma vorrei che non fosse successo quel momento in cui lo lasciata per strada sola sotto la pioggia" guarda il bicchiere davanti a lui prima di berne ancora un po'.
"Non sono Cupido" affermo
"Non ho chiesto chi sei" mi guarda con quei suoi occhi pieni di tristezza e malinconia, ma nessuna rabbia dentro. Si vede che le piaceva tanto questa qua.
"Allora cosa vuoi da me?" Chiedo scocciato
"Voglio che mi dica cosa ne pensi, ho sta mia ex che mi piace. Ma non riesco ad arrivicinarmi a lei di nuovo."finisce l'alcool in tre ultimi sorsi.
"Non so, non ho mai dovuto superare situazioni simili" ed è vero, la ragazza la lascio e basta, non ci sono altre rimuginazioni sul fatto. A parte un sola volta.
"Sei inutile. Ciao" lascia una banconota da 20 dollari, e se ne va senza nemmeno aspettare il resto. Affari suoi.
Ma qualcosa in me mi dice di doverlo almeno incoraggiarlo o almeno dargli un consiglio valido su cui contare.
"Aspetta"lo fermo, l'ho già visto se non mi sbaglio di sfuggita da qualche parte. Dovrei consigliargli qualcosa? Non so, ma l'ho preso un po' in simpatia. Sembra me quando l'avevo lasciata.
"Secondo me, dovresti parlarle" ottimo consiglio...
"Grazie, su questo c'ero arrivato...Ma il problema è COME"
"Non so prova a farla ingelosire o cose del genere, devi attirare la sua attenzione. E il gioco è fatto" ma Cazzo dico?!
"Ottimo, ma come faccio a farla ingelosire?" Ma è idiota
"Usa la tua creatività"
"Fantastico. Grazie mille idiota" esce dal locale barcollando leggermente ma senza sbattere da nessuna parte. Che idiota.
Finito il mio turno, torno in ospedale a vedere come sta papà, rimane sempre colui che ha fecondato l'ovulo di mia madre. Purtroppo.
Trovo subito la mamma e ne approfitto per parlarle del fallimento di tutto. Lo sapevo già dall'inizio che non sarebbe andato per il verso giusto. Ma oramai è fatta.
"Mamma" la richiamo mentre lei si gira verso la mia direzione.
"Raimy, la sua salute sta migliorando"
"Lo so, ma ci sono molte altre cose da pagare, sarà difficile sostenere questo periodo" sono serissimo, sarà difficile
"Perché non è morto e basta, ha commesso troppi errori nella vita, perché il buon Dio lo ha lasciato vivere così" si siede spostandosi i capelli dal viso per la frustrazione.
"Andrà tutto bene, anche se il nostro piano non è andato come volevamo, almeno il nostro volere iniziale si sta avverando, è pur sempre mio padre e il tuo ex marito, colui che hai amato. Ora ha bisogno della sua unica e vera famiglia" odio fare l'attore anche con lei, non lo merita, ma sta così male che non posso causarle altre sofferenze se le rispondessi male, mi sentirei malissimo. Quest'ultima cosa che ho detto non era tanto una bugia, ma un po' di verità c'era. È pur sempre mio padre, a cui volevo bene un tempo.
Odio vedere così la mamma.
"Perché non è morto. Io volevo che lui morisse e pagasse per tutti i suoi male fatti" le scappa l'affermazione dalla bocca senza nemmeno pensarci.
"Non parlarne così qui in ospedale, qualcuno ti potrebbe sentire" la zittisco avvicinandomi a lei.
"Chi potrebbe sentire...ad esempio me" mi volto verso quella voce così candida e pura, ma arrabbiata e severa.
Cazzo proprio Loreddel doveva sentire tutto, ha il volto stanco, con delle occhiaie profonde, si vede che non ha dormito bene e l'odore di sigaretta mi brucia le narici, ha continuato a fumare. Merda."Ti possiamo spiegare tutto tesoro" le dice dolcemente la mamma mentre prova ad afferrarle le mani con le sue.
"Lasciamo stare assassina" schiva il tocca della madre e mi lancia un'occhiataccia come per incolparmi per poi andarsene.
Vorrei fermarla ma non posso.
Mi odia ora. Merda...
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I always need him|| Cameron Dallas #watty2017
FanfictionSono Loreddel Vergara, ho diciassette anni e vivo in Italia, anzi, vivevo; ora infatti mi sono trasferita, dopo il divorzio dei "miei", a Los Angeles, in California, dove sto conoscendo tantissime persone: tutti molto simpatici. Ma la mia vita qui n...