Capitolo 49

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È tornato, rimarrà più di quanto tu possa immaginare, ma alla fine andrà via per sempre. Capisci di chi parlo?

Ps. Non te l'ho mai detto, ma io voglio solo aiutarti nonostante i miei messaggi sembrino solo minacce.
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Ringrazio mentalmente lo sconosciuto che mi invia messaggi enigmatici, per averi dato il buon risveglio, subito dopo essermi catapultata fuori dal letto. Sento che però questa persona mi conosca molto bene, mi chiedo solo però chi sia. Cosa voglia esattamente da me? Perché è così ossessionata dai miei affari che, ipotizzo, non sono li appartengono? 
Decido cosí di trascrivere tutte le lettere e numeri che mi ha lasciato sotto ogni singolo messaggio, dal primo, all'ultimo.
Prendo un foglio di carta e una penna da scrivere subito dopo essermi legata i capelli in una crocchia in testa, tanto per stare comoda e sentirmi sveglia. Mi preoccuperò dopo di sistemarmi, questa storia del tipo anonimo mi sta lacerando dentro: una strana sensazione di essere osservata di continuo, come se sapesse ogni singolo mutamento della mia vita in futuro, causato da una mia azione per presente, più di quanto io possa immaginare, mi dà fastidio ma allo stesso tempo mi spaventa.

Z A L 1 8 3

Cerco di scervellarmi il più possibile per capire il significato di tutto ciò ma niente, benché mi sia appena svegliata, ciò non toglie che posso anche riflettere, ma è troppo strano. Okay, le lettere potrebbero dirmi almeno il nome della persona, ma i numeri, cosa c'entrano nel rivelare la sua identità?

Mi alzo dalla sedia della scrivania per andare in bagno a rinfrescarmi, prima di andare in cucina a fare colazione, dove sono sicura che a quest'ora, saranno tutti a chiedersi se mi alzerò si o no dal letto; se non mi svegliassi prima di pomeriggio, per loro rimarrebbe tutto normale, sono troppo pigra in inverno anche se qui non si dà a vedere, mi sento lo stesso in letargo a causa di tutto ciò che mi fa bruciare troppa energia mentale e fisica.

"Buongiorno mamma" mi riscalda il cuore poterlo dire apertamente, davanti a tutti e soprattutto, poterlo confermare a me stessa.
"Buongiorno a te bambina mia, dormito bene?" annuisco in risposta posizionandomi tra Hayes e Nash. Mi sento così protetta, nonostante mi sentissi già cosí prima con l'altra mia famiglia, quel senso di protezione era diverso.

"Oggi pensavamo di goderci questi giorni insieme, tra amici, ho già detto tutto alla mamma" mi informa Nash mentre vedo con la coda dell'occhio, Hayes annuire dopo le parole del fratello.
"Se per la mamma va bene, allora io ci sono" rispondo sorridendo alla donna difronte a noi.
"Ma non ho capito dove dovete andare?" ci chiede subito dopo.
"Cameron pensava di andare a fare un campeggio non troppo lontano di qui, per due giorni forse, se non è un problema" cerca di finire la sua colazione mio fratello più grande, mentre scruta il volto di nostra madre.
"No certo tesoro, state solo attenti. Salutami Cameron e i ragazzi dopo" mi lancia un'occhiata veloce detto la sua, per poi posare la sua attenzione sulla tazza davanti a lei.
"D'accordo"  finisce il discorso Hayes che si alza per andare in camera sua, credo.

Esco anch'io dalla cucina seguita da Nash, poco dopo aver salutato Holland per andarci a preparare anche noi.

"Non ero molto convinto se accettare si o no questo invito, a dire il vero" mi confessa mio fratello posando il braccio sulle mie spalle.
"Come mai?" chiedo curiosa. Non so per quale motivo, ma sento che lui sia uno tra i primi a non volere Cam come mio ragazzo. Ma dopo tutto, in questi giorni che verranno potremo passare un po' di tempo insieme, così anche per legarci di più, noi e il nostro rapporto. Mi sento molto staccata da lui, per la sua fama con gli altri, per il suo modo di fare, per la distanza, un po' per tutto direi, ma soprattutto, per il fatto di sentirmi ancora una pedina, un jolly da usare solo in casi d'emergenza; non mi sento completamente una persona amata e voluta.

I always need him|| Cameron Dallas #watty2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora