La luce dalla finestra spalancata accanto al mio letto interrompe il mio sonno, facendo aprire cosí i miei occhi stanchi. Noto con dispiacere di non avere più Cameron al mio fianco, ma non mi preoccupo della sua assenza non appena noto la sua maglietta e scarpe sul pavimento. Sarà andato probabilmente giù a fare colazione oppure sarà scappato in bagno, ma dicerto non è uscito da questa casa senza maglietta e scarpe.
Mi accorgo di essere vestita e cerco di ricordarmi quando l'ho fatto, ma nulla. Sarà la stanchezza. Mi porto le lenzuola sotto il viso così da coprirmi dal freddo; il profumo di Cameron impregnate sulle lenzuola mi fa sentire meglio e meno voglia di andare a scuola: vorrei essermi svegliata con lui al mio fianco.Ricordo il nostro primo incontro in aeroporto, lui e il suo sorriso, tutta la sua gentilezza e premura si erano presentati davanti a me. È stato quello il primo momento in cui mi sono persa nei suoi occhi e nel suo splendore. Come se solo la sua presenza mi avesse tele trasportato in un altro mondo parallelo: più sereno e meno complicato di cui quello in cui vivo quotidianamente e di cui stranamente sono abituata a riconoscere come mio mondo.
Dopo varie opzioni sul da farsi, mi alzo con malavoglia poggiando i miei piedi nudi sul pavimento gelido, dirigendomi verso la porta per poi scendere in cucina a fare colazione.
Scendo le scale sentendo già le risate e le voci dei ragazzi dalla cucina: sono già cosí rumorosi da prima mattina anche se c'è scuola, e non appena mi vedono, mi lanciano uno sguardo seguito da un sorriso e continuano fare quello che stavano facendo senza una fine. Mi siedo accanto a Cameron sorridendogli e dando il buongiorno a tutti gli altri mentre lui si avvicina al mio viso facendo così scontare le nostre labbra, accennandomi un buongiorno a pochi centimetri da esse.
La nostra colazione passa velocemente ma in tranquillità, con io e Cameron che continuavamo a comportarci come sempre, tutto il contrario invece per gli altri tre dopo un paio di minuti dal mio arrivo in cucina: Matthew continuava a lanciarmi sguardi preoccupati che poi trasformava in dei piccoli sorrisi, Nash non ha più aperto bocca dopo il mio arrivo se non per chiedermi cosa volevo mangiare, mentre Hayes, stranamente ha conversato tranquillamente con Cameron, mentre quest'ultimo cercava palesemente di parlare e dire qualcosa di sbagliato a Nash e Matthew che non smettevano di comportarsi in modo rude.
Ci dirigiamo verso la macchina di Cam per andare a scuola, e come siamo usciti in silenzio da casa, stessa cosa in macchina, con un'aria pesante che ci ricopre.
Tensione.
"Ci vediamo dopo piccola" mi sussurra Cameron premendo le sue labbra sulle mie, un bacio a stampo dolce da parte sua.
Annuisco in risposta dirigendomi verso il mio armadietto come sempre, sentendo la presenza insopportabile di Matthew dietro di me; perché deve comportarsi così, non è mica illegale starmi vicino e parlare come dei normali amici, attraversando i corridoi della propria scuola; mentre lui deve per forza stare dietro di me con il suo sguardo, stessa cosa è successo in macchina, con lui che mi osserva ma non fiata. Se ha qualcosa da dirmi, che me lo dica."Cosa c'è?" sbotto girandomi verso di lui non appena arrivo difronte al mio armadietto.
"Niente" risponde con disinvoltura poggiando dei libri.
"Come vuoi" dico irritata dal suo comportamento. Certo non posso forzarlo a dirmi le cose, e non mi aspetto mica che mi confidi ogni singola cosa, ma non lo so nemmeno io perché la prenda così nel personale questo suo comportamento, ma mi importa. Per ora lascio stare, preferisco che venga lui da me a dirmi cosa c'è che non va, così come il comportamento di Nash e Hayes.Davanti a noi trovo Elizabeth che ci viene contro, con un enorme sorriso stampato sul viso. Si ferma davanti a noi e mi abbraccia.
STAI LEGGENDO
I always need him|| Cameron Dallas #watty2017
FanfictionSono Loreddel Vergara, ho diciassette anni e vivo in Italia, anzi, vivevo; ora infatti mi sono trasferita, dopo il divorzio dei "miei", a Los Angeles, in California, dove sto conoscendo tantissime persone: tutti molto simpatici. Ma la mia vita qui n...