Capitolo 26

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Stanza vuota. Letto vuoto. Cuore vuoto. Dov'è?

Cerco di non andare nel panico, e di cercare bene dove si trova papà. Mi dirigo in bagno ma niente, controllo sotto il letto ma niente, dentro l'armadio ma di mio padre neanche l'ombra.

Decido di andare a chiedere a delle infermiere se l'hanno portato in sala operatoria o almeno intravisto. Sto impazzendo. Sono così preoccupata. Sta ancora male, deve stare solo a riposo.

Cammino velocemente verso la prima infermiera che mi si para davanti e le chiedo immediatamente di mio padre.

"Ehhmmm...credo di averlo visto in sala d'attesa" punta lo sguardo verso la fine del corridoio
"Grazie mille" sospiro sollevata. Almeno non è in sala operatoria.

Sapere di mio padre tra la vita e la morte mi distrugge dentro, è una cosa insopportabile. Non essere neanche capace di aiutarlo in questo suo nuovo cammino mi fa sentire così in colpa con me stessa.

Trovo per fortuna mio padre seduto su uno dei divani, ma lo trovo con mio stupore con una donna.

Non ha un volto nuovo, l'ho già vista... Mi sforzo nel ricordarla ma niente. Ma sono certa di averla già vista.

Mi avvicino ai due adulti e sento solo poche parole delle loro conversazione che pare molto eccesa.

Arrivo dietro di loro a pochi metri di distanza alle poltrone e sento già un'odore inebriante di cannella provenire sicuramente dalla donna insieme a papà.

"Non credo sia un'ottima idea..." Dice mio padre mentre la guarda dritta negli occhi. Quegli occhi così caldi e pieni di nostalgia.

"Sarà solo per i primi giorni vedi che-" comincia la donna ma viene interrotta subito dall'uomo a lei accanto.

"Conosco mia figlia e la conosco più di te di sicuro" alza di poco la voce

"È questo il punto!" Si alza di scatto la donna per poi notarmi facendo addolcire il suo volto dopo avermi vista. Da quello che vedo sembra piuttosto imbarazzata e nervosa. La squadro per ricordarla, è così dolce con quel suo volto delicato, con quegli occhi pieni di passione e quel corpo perfetto.

"Hey tesoro" mi sorride mio padre venendomi incontro abbracciandomi un po' rigido. Ma io avevo ancora gli occhi puntati sulla donna.

"Loreddel lei è Holland, Holland come sai lei è mia figlia Loreddel" mi presenta a quella dolce figura. Ora ricordo. Lei è la stessa donna che era venuta qualche giorno fa a casa e che mi aveva chiesto di salutare papà, allora si che la riconoscono.

"Piacere" allungo la mano, ma lei non la strinse, dato che si dirige verso di me afferrandomi le braccia e tenendomi stretta a lei. Era un abbraccio così malinconico ma allo stesso tempo voluto e desiderato. Il suo profumo tra i capelli era più intenso ora che c'era poca distanza tra di noi. Cannella. Io adoro la cannella.

"Piacere mio" mi sussurra tra i capelli con voce fioca.

Io ero lì rigida, non sapevo se ricambiare l'abbraccio o stare in quella posizione fino a quando non si sarebbe staccata, ma lo sguardo di mio padre, era così preoccupato che incastrò i suoi occhi con i miei come per dirmi di ricambiare l'abbraccio di Holland, ma lei si ritira prima che le avvolgessi le mie braccia attorno.

"Tuo padre mi ha parlato molto di te" mi sorride.
"Spero che abbia parlato in positivo" scherzo ricambiando il sorriso lanciando un occhiata divertita a mio padre.
"Certo certo!!" Si affretta nel dire. Lo adoro quando si protegge dalle figuracce. Spero però di adorarlo per sempre come ora e che non debba odiarlo come prima, non vorrei tornare a quelle situazioni.

I always need him|| Cameron Dallas #watty2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora