Ero sotto l'albero con Nash. Mi stava per rivelare tutto quello che sapeva su papá.
Si voltò verso di me, per guardarmi negli occhi, per poi mettermi le sue mani sulle spalle. Ci guardammo negli occhi, aveva due pezzi di ghiaccio, e la cosa mi faceva irrigidire. La stretta delle sue mani si faceva sempre più stretta. Mi addolorava parecchio. Ma le parole seguenti mi fecero molto più male."Loreddel ascoltami! Io..."si fermò, stringendo sempre più le mie spalle.
"Io...io....io..."abbassò lo sguardo per strizzarsi gli occhi, e alla fine alzò subito lo sguardo e urlarò tutto d'un fiato
"IO SONO TUO FRATELLO E TUO PADRE È ANCHE IL MIO". Lasciò cadere le sue braccia, e le sue mani sfiorare le mie.Non potevo crederci. Nash...mio fratello?! No! Impossibile! Solo Martin è mio fratello, e nessun'altro. E poi perché proprio lui me lo doveva dire. Non me lo poteva dire, non so, la mamma o il papa stesso.
Mi misi una mano sulla fronte, mentre le lacrime si accumulavano, e con un sorriso da incredula. Scuotevo la testa, le lacrime scendevano una dopo l'altra e la mia testa stava per esplodere.
So che avere Nash come fratello non era un problema. Era carino, simpatico, responsabile e protettivo. Ma qualcosa, dentro me, non riusciva a permettersi simile notizia. Così all'improvviso, colta di sorpresa.
"Lo so che non riesci a crederci, ma è così" si allontanò da me, come per darmi aria, spazio per riflettere.
"Ma come?"gli chiesi incredula, e con il volto ormai bagnato.
"Tuo padre aveva sposato tua madre per prima, e avevano avuto tuo fratello Raimy Martin. Egli aveva soli 4anni, quando i suoi genitori si separarono, per vari e sconosciuti motivi. Poi nostro padre si trasferì qui e conobbe mia madre, per poi avere me...e te. Si. Proprio così. Tu e io, io e te, siamo fratelli al 100%. Ma quando nostro padre scoprì, che Raimy era malato, il suo istinto da padre, lo spinse a ritornare in Italia e portare anche te, per dividerci.
Quando ho scoperto da mia madre la verità, sul fatto che mio padre non fosse morto, ma che viveva solo in un altro paese, iniziai a cercarlo, andando infatti in Italia. Ma la cosa non era facile. Non sapevo niente di lui, se non il nome e il cognome. Però, dopo un anno di ricerche, proprio il 26 luglio di quest'anno, riuscí a trovare dove abitava, e corsi subito a chiedere di lui. Arrivato nella tua vecchia casa, mi accolse tua madre, non molto entusiasta della mia visita. Ma mi fece accomodare lo stesso. Lei sapeva tutto. Non so come, ma sapeva che io ero figlio di suo marito e che ero tuo fratello. Mi scioccò molto il modo in cui reagí nello spiegare, quanto la ferì andare a conoscenza della dura realtá. All'inizio, sapeva che tu non eri sua figlia e questo la rese più fredda nei tuoi confronti, ma il punto è che non sapeva che suo marito aveva avuto anche un altro figlio. Quando però sentì al telefono nostro padre con mia madre, capí tutto. Ecco spiegato il motivo del loro litigio degli ultimi tempi e della loro separazione."ormai Nash non mi guardava più negli occhi. E neppure io. Ero sconvolta. Ora è spiegato il motivo per cui mia madre dava più importanza a mio fratello Martin che a me, ora è spiegato il motivo per cui litigavano, ora è spiegato chi era il ragazzo di cui parlava mia madre quel giorno.Era tutto buio, ormai la notte era calata. Ed eravamo tutti dentro in ospedale. Io e Nash non finimmo concretamente la nostra discussione. Rimasimo un attimo in silenzio per poi decidere di rientrare. Cameron stava facendo gli ultimi controlli, non aveva riscosso ferite profonde, ma solo superficiali, perciò poteva tornare a casa, anche quella sera stessa.
Erano le 10:38 ed eravamo tutti fuori dall'ospedale per discutere come tornare a casa, dato che era arrivato il padre di Cameron con i mezzi."Okay, dato che siamo più di uno, è meglio che vada con i mezzi..." anche se sarebbe stata una cosa insensata, viste le mie conoscenze della zona.
"Ma se tu non sai neanche dove siamo" mi interruppe Hayes.
"Chiederò a qualcuno"
"Non se ne parla neanche, è notte e non è molto sicuro per una ragazza stare da sola" si intromise il padre di Cam.
"So badare a me stessa signore"
" ti accompagno io, cosí Hope avrà lo spazio per sdraiarsi bene , dato che ora dorme"
"Ma..."
"Niente ma, andiamo."
Esitai un po' sulla proposta, ma alla fine accettai.
"Allora, arrivederci. Buona notte. Guarisci presto Cameron."
Ero in attesa dell'autobus per tornare a casa. Hayes era stato davvero carino a decidere di accompagnarmi.
"Allora ti ha detto tutto Nash?" aspetta, lui sa?!
"Su cosa?"chiesi un po' sorpresa.
"Su dai, sul fatto che siete fratelli. Se no di che cosa?!" okay...sapeva.
Ma aspetta, se lui è fratello di Nash, cioè fratello di mio fratello, anche HAYES lo era. Oddioo ho baciato mio fratello?!?!!!"Comunque tranquilla...noi non siamo fratelli, io e Nash non abbiamo la stessa madre, per cui non sono fratello di nessuno dei due. E non hai baciato tuo fratello." disse ridacchiando.
Ma questo qui è un ragazzo che legge nel pensiero?!"Sorpresa?" "Direi di si..."
Dopo 5minuti arrivò l'autobus. E poco più tardi ci trovammo davanti a casa mia.
"Grazie per avermi accompagnata." sorrisi a Hayes.
"Di niente principessa."mi fece l'occhiolino "Notte"mi lasciò un bacio sulla fronte, che mi fece arrossire.
"Notte" sorrisi imbarazzata.
Lo vidi sparire tra le luci dei lampioni davanti casa. E io rientrai in casa. Sentì mia madre parlare con qualcuno. Ma chi era? Pensavo stesse già dormendo.
Arrivai in salotto per controllare con chi stesse parlando "mia madre". Ma mi stupì per quello che vidi.
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I always need him|| Cameron Dallas #watty2017
FanfictionSono Loreddel Vergara, ho diciassette anni e vivo in Italia, anzi, vivevo; ora infatti mi sono trasferita, dopo il divorzio dei "miei", a Los Angeles, in California, dove sto conoscendo tantissime persone: tutti molto simpatici. Ma la mia vita qui n...