- Perdonami se ti cerco così
goffamente, dentro
di te.
Perdonami il dolore, qualche volta.
E' che da te voglio estrarre
il tuo migliore tu.
Quello che non vedesti e che io vedo,
immerso nel tuo fondo, preziosissimo.
E afferrarlo
e tenerlo in alto come trattiene
l'albero l'ultima luce
che gli viene dal sole.
E allora tu
verresti a cercarlo, in alto.
Per raggiungerlo
alzata su di te, come ti voglio,
sfiorando appena il tuo passato
con le punte rosate dei tuoi piedi,
tutto il corpo in tensione d'ascesa
da te a te.
E allora al mio amore risponda
la creatura nuova che tu eri.
Pedro Salinas, Perdonami se ti cerco così.Josephine
Io quindi la mattina nel letto di Harry l'amo immensamente. Mi arrotolo di nuovo nelle lenzuola e riecco quel pungente odore di lui, buono e virile. Sorrido perché non posso evitarlo, anche se lui ora non c'è qui con me io navigo nella consapevolezza che non se n'è andato. Non può andarsene vai da me, lui. Questa è casa sua, dove vuoi che vada? Me lo sono chiesta appena sveglia, mentre osservavo le pareti illuminate e adornate delle opere d'arte originate dalle mani stesse dell'uomo che non può andarsene via da me. Lui no, lui non può farlo – anche se ormai non mi vuole più lui non può andarsene dal posto in cui appartiene.
Faccio sospiri delicati per assorbire il suo odore insieme anche alla stupefacente calma che invade il mio corpo, mentre mi sono ormai convinta che Harry no che non può andarsene da me.
Guardando le mura noto solo ora che il ritratto d'occhi belli e splendenti abbinati a labbra che sembravano morbide solo a guardarle, l'ha staccato. Non posso rifletterci ancora perché adesso eccolo che entra. Mi copro il viso con le mani.
"Oi" dico, sto sorridendo ma lui non può vedermi ancora. Allora tira via le mie mani dalla faccia. E' vicino, col suo viso davanti al mio.
"Ciao Joss, è presto. Pensavo che avrei dovuto portarti come una salama a letto in camera tua."
"Non mi guardare!" Mi lamento. "La mattina sono proprio un disastro."
Lui ridacchia scuotendo la testa. "E' di questo che ti preoccupi? Non ti facevo" riflette. Quando sbuffo e finalmente lo guardo, aggiunge: "E comunque non hai motivi per cui preoccuparti. Sei..."
So come sono. Gli occhi saranno talmente gonfi da essere fastidiosi alla vista, le ciglia spettinate, i capelli ancora peggio e le sopracciglia aggrottate.
"---Diciamo solo che ho un debole per le tue labbra al mattino."
Un gesto che in automatico mi viene da fare è quello di tirar fuori la lingua e passarla sulle labbra, ma più per imbarazzo che per strani tentativi di seduzione. Sorrido con l'angolo della bocca sul quale Harry lascia un piccolo bacio.
"Come mai sei tutto vestito? Hai l'aria di uno che se ne sta andando proprio ora."
Non andartene, dice Josephine con gli occhi. Ma Harry è concentrato sulle sue labbra, e quindi con gli occhi di Joss non può proprio comunicarci.
"Lavoro, apro allo Store." E si allontana.
"E Niall?"
"Non so, chiamalo – starà scopando ancora, come minimo."
"Capito." Sto annuendo in modo compulsivo perché sto pensando solo ora a mio fratello. Ai segreti. A quanto tutto ciò sia sbagliato. Harry mi ha capito, perciò sorride un po' e abbassa lo sguardo prima di andarsene. Dice che mi augura buona giornata, io che gli rifarò il letto quando mi sarò alzata da qui.
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The Runaway (Harry Styles AU)
Fanficc o m p l e t a ; "Consideralo un punto a tuo favore, okay? Ho un debole per le persone che hanno paura, evidentemente. Quelle incasinate, e solo perché hanno tutte quelle seghe mentali a tarpare le loro stesse ali. Sei una fuoriclasse in questo. E...