- "La vedrò!" Esclamo ogni mattina quando mi sveglio e mi voglio allegro verso la bellezza del sole.
"La vedrò!" E per tutto il giorno non ho altro desiderio.
Tutto sparisce in questa prospettiva.
Goethe, I Dolori del Giovane Werther.Ore 2.46 p.m., 30 Giugno, New Orleans, Casa Malik.
Tutti questi piccoli frammenti di vita che mi fanno entrare in una realtà che mai, mai avrei creduto di saper apprezzare. Pillole di sorrisi sinceri, clima di comprensione. E' questo che sto imparando e assorbendo. E' tutto ancora confuso, sfuma nella mia mente a poco a poco prima che io possa metabolizzare la realtà di essere tanto presente in questa famiglia.
Ma succede.
Ad esempio, adesso, la porta dell'ingresso si sta aprendo. La sento da qui, che sto seduto su uno degli sgabelli nella spaziosa cucina dei Malik. Finisco la coca che mi ha offerto Niall e lo guardo sgobbare ai fornelli, che non ho di certo dimenticato della mia piccola vendetta.
Passi piccoli e affrettati intanto si avvicinano alla cucina, stupidamente mi auguro sia Cleo; questa mia speranza non mi sorprende affatto. Cleo è una persona diversa. Joss ha scelto lei, come compagna d'infanzia. Questo non è un caso.
"E' già pronto? Muoio di fame, e tutti voi sapete che studiare mi mette appetito." E' proprio lei, con quella vocetta sottile.
"Siediti Barbie, non rompere. Niall ha finito ormai" dico a Cleo, un po' schizzata e coi capelli spettinati. Che studia a fare, se la rende pazza?
"Allora Harry" mi dice, sorridendo. "L'approfittatore si è ripagato da questi debiti con te, quindi?" Non si siede e resta a guardarmi. Si vede bene che sta meglio, si vede che è più predisposta a sopportare le cazzate di Josephine, che le tollera con più facilità di me. Forse ha la scorza più dura della mia. "E' abbastanza un pranzo soltanto, per farsi perdonare?" Si mette a ridere, mentre Niall comincia a borbottare di già.
Infatti, dice: "Ma quante volte dovremo riparlarne? Smettetela, bastardi."
"Ho detto che con questo pranzo sarai a posto, Niall. Cucini per me, tua madre e tua sorella e, te lo prometto, che non ti umilierò più per le tue tremende abilità cuinarie."
Cleo fa una piccola smorfia, dice: "Ma non sai proprio cucinare, Niall?"
"Sa farlo, è solo che è più bravo a nutrirsi senza sosta, lo stronzo." Rispondo io per lui. Sto ancora col telecomando in mano ma la TV è su una televendita barbosa; premo forte sul pulsante avanti dei canali e le immagini cominciano a scattare via una dopo l'altra, mentre scorro tra le persone o gli oggetti in TV che si muovono frenetici.
Cleo ridacchia. "Ho capito... comunque, Harry, ti ho già detto che non mi piace quando mi chiami Bar –"
"Sh. Aspetta, zitta un attimo!" Interrompo Cleo bruscamente perché il telegiornale locale ha catturato la mia attenzione. E' basta la parola catastrofe. "Fammi sentire" le ordino. Lei s'incupisce e si avvicina alla TV.
"... –Ese. La tragedia è avvenuta solo poche ore fa..." Sta dicendo la telegiornalista. "Sembrerebbe che sia stato causato dalla pessima o addirittura mancata revisione del veicolo aereo. Il volo era diretto negli Stati Uniti. Proprio nella Luo –"
E poi, la TV, diventa nera.
"Ma che cazzo fai? Cristo, Cleo. E' una cosa grave, volevo capire. Perché hai spento di botto?" Lei è impalata, con le lacrime agli occhi che ormai le scivolano lungo le guance.
"Harry, scusami, ma... non ce la faccio a sentire certe cose, perdonami. Gli incidenti mi... mi terrorizzano. Io non guardo il telegiornale proprio per evitare certe notizie. Scusa Harry." La sua sensibilità prima o poi sarebbe venuta a galla. La sua mamma morì anni fa in un incidente d'auto, ed ora tra i suoi sospiri profondi e le lacrime riesco a carpire un'altra sua enorme debolezza: la consapevolezza che nel mondo esistono le disgrazie, che le catastrofi succedono. Persino ai nostri cari. Un altro pezzetto di Cleo adesso è chiaro, luminoso. E' come se, d'improvviso, smontassi il pesante tassello d'incomprensione dal muro che è stato costruito fra noi ormai da un pezzo. Quel muro è quasi completamente demolito, comunque.
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The Runaway (Harry Styles AU)
Fanfictionc o m p l e t a ; "Consideralo un punto a tuo favore, okay? Ho un debole per le persone che hanno paura, evidentemente. Quelle incasinate, e solo perché hanno tutte quelle seghe mentali a tarpare le loro stesse ali. Sei una fuoriclasse in questo. E...