The Runaway (Harry Styles AU)

40. "Quando bevi sei più fragile"

- L'incertezza è il clima dell'anima.
Nicolás Gómez Dávila.

- A dire il vero, trovo che negare a se stessi l'evidenza sia un'ottima cosa.
Helen Fielding, Il Diario di Bridget Jones.

Harry

"Intendo dire che va bene così Joss. Va più che bene. Dobbiamo solo... dovremmo solo deciderci a mandarci a 'fanculo a vicenda, e io – insomma – io ci sto provando. " Ingoio il boccone amaro, mentre pronuncio le mie stesse parole.

"Penso ancora quello che ti ho detto ieri, prima di chiudermi in camera. Penso ancora che la tua noncuranza non ti porterà lontano, nella vita. Per lo meno una cosa la so di sicuro: ti porterà lontano da me, perché io detesto quel tuo modo di fare. Non posso tollerare tutti i tuoi fastidiosi e incomprensibili sbalzi d'umore. Non credevo di arrivare a questo, Josephine, ma ieri mi hai dimostrato di essere insensibile, specialmente durante tutto il fottuto amplesso e le ridicole tarantelle da oche giulive che avete messo in atto, tu e quell'altra. Mi fidavo abbastanza di te da presumere che mi avresti concesso almeno il diritto di venire informato su qualcosa che riguarda me, Cristo Iddio. Ma tu no, cazzo! Tu hai preferito sbattertene anche di questo! Anche su qualcosa di tale portata, dalla quale tu dovresti solo che starne fuori, perché ne sai tanto così, e invece hai deciso di essere la solita impicciona. Non che m'importi, figuriamoci, è solo che..." Non è vero che non m'importa, non è maledettamente vero.

Continuo a fissare il vino ondeggiare nel mio bicchiere mentre sputo fuori il veleno accumulato, ma temo di potermene pentire presto perché lasciando che le emozioni che ho trattenuto finora prendano il controllo. "Ma il fatto che tu abbia deciso di non venire da me a parlare di qualcosa che sai riguardarmi, tutelando così un'ochetta qualunque, mi fa incazzare come una bestia! Ci tengo a farti sapere una cosa: la fiducia che stavo coltivando nei tuoi confronti è andata a puttane. E dato che io non mantengo rapporti vuoti e insipidi, privi di fiducia, non avrebbe alcun senso, tutto questo." Mi schiarisco la voce e mentre aggiungo "Quindi a posto così, Joss" mi volto per guardarla in viso.

E non avrei dovuto farlo. Perché il vino negli occhi, a quanto pare, brucia e non poco.

"Come – come ti permetti! Come ti viene in mente di parlare di me in questo modo? Che cazzo sai tu invece, hm?" Cerca di sembrare minacciosa. "Che cavolo ne sai di quello che è successo? Come fai a – No, cazzo, no." Le si blocca il fiato e sembra aver dimenticato come si fa a respirare. "Non qui, non qui, non qui" sussurra velocemente a se stessa, come a cantarsi una nenia. "Non posso piangere qui." Si strattona i capelli e mi avvicino, mentre la sua collera si liquefà insieme ai lacrimoni sulle sue guance.

"Smettila, finiscila di fare la melodrammatica. Perché cazzo piangi, adesso?"

Questo non era in conto. Questa sua reazione non l'avevo programmata e ora non so come comportarmi. Magari continuo la farsa del bastardo menefreghista? Semplicemente presumevo non gliene importasse molto, come per il resto delle cose, d'altronde. E' di Joss che parliamo! Perciò non mi ero preparato a una reazione diversa dal silenzio o da un semplice 'fanculo, Harry. Non me ne fregava comunque un cazzo.

E invece eccola, mentre si asciuga le guance con dita tremanti e sporche di nero e lacrime. Comincio a realizzare per davvero di averla ridotta io stesso, così. Ero abbastanza sicuro che mettere un punto sarebbe stato ciò che di più semplice e naturale ci sia, in compenso mi sarei liberato di lei e dell'incondizionato, spaventoso e mostruoso sentimento che mi tiene inchiodato qui a tenerle il viso. Credevo che dicendolo ad alta voce, avrei finalmente saputo che, in realtà, neanche a me importava di lei. Di noi.

Ma mentire così spudoratamente riguardo ai propri sentimenti, non è sinonimo di cambiamento effettivo; la realtà è una stronza ed evidentemente resta invariata.