Capitolo 5.
"Ed io non riesco a credere che tu ti sia dimenticata di me."
Abbasso lo sguardo pur sapendo che anche con la testa bassa non concluderó niente. Avevo detto che non l'avrei dimenticato e invece l'ho fatto.
"Sei cambiato molto nel corso degli anni."
"Ho solo fatto qualche tatuaggio e qualche piercing. Tu, invece, sei sempre la stessa."
"Come mai sei a New York?"
"Mio padre ha trovato lavoro qui." Dice facendo spallucce.
Finiamo di pranzare e usciamo dal fast-food in silenzio.
"Mi ricordavi qualcuno, ma non riuscivo a capire chi. Mi dispiace. Sai, ultimamente ti pensavo. Pensavo a quell'estate, a Carlotta, a Martina, a te. Mi mancano quei momenti." Faccio una breve pausa. "Nonostante non ricordavo che faccia tu avessi o come ti chiamassi, ti pensavo. Mi avevi promesso che mi avresti contattata, ma non l'hai fatto."
"Come hai fatto a dimenticarmi?"
"Ho perso la memoria due anni fa e non ricordo tutto. Molte volte non riesco ad associare alle persone i propri nomi."
"Oh."
"Già. Perché non ti sei più fatto sentire? Ho pensato che per te non contassi nulla e che ero semplicemente una delle tante."
"Non ti ho contattata perché ho avuto dei problemi familiari."
"Lunghi tre anni?"
"I miei hanno divorziato l'anno scorso, anche se i litigi andavano avanti da più di tre anni fa."
"Mi dispiace...io.. non volevo..."
"Fa niente. Cambiando argomento, andrai alla festa di cui parlano tutti a scuola?"
"Sì."
"Con il tuo ragazzo, no?"
"Non ho un ragazzo."
"Federico non è il tuo ragazzo, quindi?"
"Fede? No. Lui è il mio migliore amico."
"Ho pensato male, allora."
"Tu? Ci andrai con qualcuno?"
"Dovevo andarci con Michael ma lui ha invitato Lea e quindi nulla. Faró delle conquiste alla festa."
"Pregherò per te." Dico ridendo e lui con me.
Frugo nella borsa, prendo il pacchetto di Camel e tiro fuori una sigaretta. La accendo e faccio il primo tiro.
"Non sapevo che tu fumassi."
"Non lo faccio sempre. Solo quando voglio scaricare la tensione o quando sono nervosa. Ne fumo una ogni tanto. Te? Fumi?"
"Sì. Ogni tanto. Quindi ora sei tesa o nervosa?"
"Più o meno. Ho avuto un problema."
Prendo il cellulare dalla tasca e guardo l'ora.
4:22 p.m.Finisco la sigaretta e butto la cicca in un cestino.
"Io devo andare a casa."
"Oh okay."
"Ci vediamo Ben."
"Ci vediamo Elis."
Mi giro e continuo a camminare.
Finalmente arrivo alla via in cui ho parcheggiato l'auto.
La apro, metto in moto e mi metto in coda in una delle vie di New York."Dove sei stata Els?" Chiede mia mamma,appena torno a casa.
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I'm addicted to you|Benjamin Mascolo
FanfictionNon sono mai stata brava a dire addio. Non per sempre, addio per poco. Per un po'. Forse un po' tanto. Non mi piace salutare le persone e rivederle dopo tanto. Stringerle tra le mie braccia, respirare poggiando la fronte nell'incavo del loro collo...