Capitolo 15.
Sono qui da un giorno. I medici sono gentili, forse pensano che facendo i carini io possa mangiare, ma non è così. Non voglio la loro compassione.
Una ragazza dai capelli scuri e lunghi, bussa alla porta di quella che, da oggi, è la mia stanza.
"Ciao, io sono Kaylie."
"Sei magra."
"Invece tu non sembri affatto un manichino dentro a quei jeans." Afferma ironica.
É sveglia, lo percepisco subito.
"Cerchi qualcosa?"
"Non ci sono molte ragazze della nostra età qui dentro. Volevo solo conoscerti e vederti."
"Non c'è molto da vedere."
"Ah lo vedo!"
Sorrido.
"Alle sette ci 'fanno mangiare' delle porcherie che chiamano cibo."
"Alle sette?"
"Già." Sorride e poi sparisce.
"Okay, Elisabeth,giusto?" Chiede un'infermiera.
"Sì."
"Ora ti pesiamo e ti facciamo dei veloci controlli."
"Posso andare a farmi un giro?"
"No."
"Non ho neanche il cellulare, cosa posso fare qui dentro?"
"Fare nuove amicizie magari!"
"Non ci penso nemmeno!"
Odio socializzare. Non sono una di quelle persone che amano fare 'il primo passo'.
Dopo vari controlli, mi hanno spiegato che peso poco. No, ma davvero? Se non fossi venuta in questo posto orrendo non l'avrei mai saputo. Okay, Els. Calmati.
Mi faccio portare il cibo in 'camera mia'. Verdure e carne. Okay, sono matti se pensano di farmi mangiare questa robaccia. Che poi, questa carne non sarebbe male se fosse cotta.
"Ciao! Ti ho portato un libro." Dice Kaylie.
"Dov'è il tuo piatto?"
"L'ho mangiato."
Sta mentendo.
"Leggi?"
"Sì."
Sto mangiando. Non c'è sale su queste verdure, eppure sto mangiando.
"Mi puoi svelare i tuoi trucchetti per nascondere questo schifo?" Le chiedo, scansando la carne dal piatto.
"Sei arrivata da poco, non credi di volere un po' troppo?" Mi chiede retoricamente ridendo. "Non ti va questa sottospecie di carne?" Chiede poi.
"No."
"Okay, allora lo porto ad un tipo bisognoso quando faccio la passeggiata serale."
"Perché tu puoi uscire?"
"Perché sono qui da sette mesi."
"Cosa?"
"Sì, non è così male."
Si alza e se ne va, che succede ora?
Sono le otto e mezza e mi sto annoiando a morte. Non posso neanche chiamare qualcuno perché non devo avere distrazioni e secondo i medici, il cellulare é una di quelle. Esco dalla stanza e cerco quella di Kaylie. Nel mio reparto ci sono molti ragazzi che sembrano dei mostri e mentalmente ringrazio mia madre per avermi portata qui ora, oppure sarei stata una di loro tra non molto.
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I'm addicted to you|Benjamin Mascolo
FanficNon sono mai stata brava a dire addio. Non per sempre, addio per poco. Per un po'. Forse un po' tanto. Non mi piace salutare le persone e rivederle dopo tanto. Stringerle tra le mie braccia, respirare poggiando la fronte nell'incavo del loro collo...