21

2.6K 171 21
                                    

Capitolo 21

I raggi del sole mi impediscono di continuare a dormire, così mi sveglio.

Cerco di aprire gli occhi ma il trucco colato e appiciccaticcio me lo impedisce.
Apro lentamente gli occhi e mi accorgo di non essere in camera mia, ma ho il mio pigiama addosso.
Guardo l'ora e quasi perdo un battito nel vedere l'ora. 8:27. Cazzo.
Scendo dal letto, mettendo a contatto i miei piedi caldi con il pavimento freddo. Non so dove sono e questa cosa mi fa paura. Prendo la mia borsa e vado in bagno. Appena vedo il mio riflesso nello specchio quasi mi spavento. I capelli sono completamente arruffati, il trucco è completamente sbavato e riga le mie guance. Prendo delle salviette struccanti che ho in borsa e inizio a struccarmi. Dopo aver tolto ogni traccia di trucco, spazzolo i capelli. Ho seriamente bisogno di una doccia e di lavare i capelli al più presto, sono pieni di nodi e di lacca. Non andrò mai in queste condizioni a scuola ma non posso neppure andare a casa o mia madre mi farebbe la predica lunga quanto l'unione di tutti i libri di Oscar Wilde. Dopo aver reso i capelli presentabili mi sciacquo il viso e applico del correttore per coprire le occhiaie e del semplice mascara sulle ciglia.

Esco dal bagno e cerco di dirigermi in una cucina per capire almeno come ci sono arrivata lì.

"Ben svegliata!"

"Ben! Dove sono finiti tutti? E dove siamo?"

"Siamo nella villa in cui si è svolta la festa di Fede, ieri. E gli altri sono a scuola."

"Okay e perché non mi hai sbagliato?"

"Perché mi sono svegliato due minuti fa, forse?" Domanda retoricamente.

"Dammi del caffè, per favore."

"Tieni." Dice versandolo.

"Grazie."

"Vai a scuola?"

"Sí. E devo sbrigarmi."

Finisco il caffè e corro in bagno, mi do una sistemata e mi cambio. Ai capelli cerco di fare una treccia decente e mi trucco.

"Ben, vado a scuola. Che fai, vieni con me?"

"Arrivo."

Entriamo in auto e mette in moto.

"Ti ricordi qualcosa di ieri sera?"

"Sí."

Tutto ciò che diceva la gente sul post-sbornia erano davvero cavolate. Mi fa solo male lo stomaco per l'alcool che ho bevuto, ma ricordo tutto e non ho mal di testa.

"Io...Mi dispiace per il fastidio che ho provocato." Dico imbarazzata.

"Nessun problema, se vuoi facciamo finta che non sia successo niente."

Ciò significa che il bacio non gli è piaciuto? Beh a me sì. Non mi pento di averlo fatto, anche perché è stato il più bello tra quelli che ho dato. Mi pento solo di aver esagerato con l'alcool.

"Sisi, certo." Distolgo lo sguardo e guardo il finestrino.

"Sembra vera?" Chiedo dopo lunghi minuti di silenzio.

"Cosa?"

"La firma, sembra vera?"

"Sí, sempre che quella di tua mamma sia così."

"Ow Ben, non sei d'aiuto!"

Non risponde e continua a guardare la strada davanti a lui.

"Tu come farai?"

"La firmerò da solo, sono già maggiorenne ricordi?"

"Ah già."

Continuo a guardare fuori dal finestrino e dopo dieci minuti arriviamo.

I'm addicted to you|Benjamin MascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora