Capitolo 9.

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Dopo i messaggi che mi ha mandato mia madre, i seguenti giorni non sono andati poi molto bene.

Insomma, non so come farò. E penso che sarà un gran disastro. Non potrò mai esaudire la sua richiesta. Non posso di certo cambiare Kriss e trasformarla in una "perfettina", come vorrebbe mia madre.
Non... Non so neanche cosa fare, come comportarmi.

Cavolo, ma proprio a me doveva chiederlo? Come le faccio incontrare e conoscere i miei amici?

Sarà un disastro, lo so. Dirà tante di quelle cose brutte... E mi minaccerà. E giustamente io non saprò resisterle, questo è ovvio.

Cerco di non pensare al peggio, la settimana è quasi finita e potrò godermi il weekend in santa pace. Forse dormirò un bel po', o forse ingrasserò di dieci chili, come minimo.

-

Guardò l'orologio; ho ancora tempo per prendere un caffè prima di andare a lezione.

Arrivo in classe per prima, e mi siedo al mio solito posto.

Poco dopo arriva Travis, è carino come sempre, indossa una felpa verde scuro e un paio di jeans neri che gli stanno a pennello.
Si siede vicino a me e mi saluta. Profuma di buono.

«Come stai bellezza?»

Arrossisco subito. Penso che se ne sia accorto, perché mi chiede subito scusa imbarazzato.

«Oddio mi dispiace. Cioè non voglio che tu... Che tu pensi che...»

Lo blocco.

«Va tutto bene.» gli dico sorridendogli.

Travis ricambia il sorriso e mi accarezza la mano.

Fisso il punto in cui le nostre mani si stanno sfiorando. Travis la toglie immediatamente, appena vede l'insegnate entrare in classe.

La lezione procede come sempre, abbastanza noiosa, ma non troppo.

Sono immersa tra i miei pensieri. Ripenso al tocco di Jason, e all'effetto che lui mi fa. E poi penso a quello di Travis e... Beh niente.
Non credo di avere mai provato quella sensazione, con nessun ragazzo.
Insomma, ne ho avuto solo due in vita mia. O forse uno. Il primo non so se conta molto; eravamo in seconda media, ed io ero una ragazzina molto ingenua.
Il secondo è stato in quarta superiore, la prima volta che ho dato il primo bacio, ma è finito tutto. Lui era troppo impegnato con la sua carriera, voleva fare parte della politica e io... Non ero quella giusta per lui, ecco.

La campanella suona e non vedo l'ora che passino tutte le altre quattro ore.

Saluto Travis, lui mi cinge in vita e mi dà un bacio sulla guancia. Cavolo, che imbarazzo.

«Ci vediamo, Sam.»

Lo saluto con un cenno della mano e decido di andare a prendere un altro caffè. Ne ho davvero bisogno.

Le altre ore passano abbastanza in fretta, e devo solo più affrontare l'ultima.

Non so se vedere Jason sia una cosa buona, oppure più lo vedo più non ci capisco più niente. È solo che lui a volte sa essere così stronzo. Direi molte volte.

Entro in classe, quasi di corsa. Forse per l'ansia. Lui è già seduto lì, al suo posto, come sempre.

Questa volta non ha il ghigno stampato sulla faccia, ma uno splendido sorriso.

Perfettamente sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora