Capitolo 20. (Sequel)

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Provo ad aprire la bocca per dire qualcosa, ma ne escono soltanto piccoli lamenti. La richiudo subito, sbattendo le ciglia più e più volte.

Assottiglio gli occhi, cercando di guardare oltre quel cappuccio misterioso, ma inutilmente.

«Vuoi un passaggio?» chiede la voce decisamente maschile. Faccio di no con la testa, ma quando mi accorgo che lui non può vedermi perché ha ancora la testa coperta da quel maledetto cappuccio, mi maledico mentalmente di quanto possa essere stupida.

«N-no.» balbetto sottovoce.

«Non voglio farti niente.» sussurra di rimando. «E non credo che stare sotto la pioggia sia meglio che accettare un passaggio da uno sconosciuto.» rivolgo lo sguardo verso il cielo e subito dopo sui miei vestiti, notando che sono terribilmente bagnati : grandi gocce d'acqua cadono prepotenti sull'asfalto ormai bagnato anch'esso.

Annuisco debolmente, tirando la maniglia per poter salire sul veicolo. Appena la richiudo per evitare di bagnarmi ancora di più, rimpiango di non averci riflettuto due volte. Non è mai bene fidarsi degli sconosciuti, sopratutto se sono uomini.

Mi strofino velocemente le braccia, cercando quel calore che al momento non ho. «Hai freddo?» parla il ragazzo.

Scuoto la testa, in segno di negazione. Lui alza gli occhi al cielo, prima di togliersi la felpa e passarmela.

La afferro e me la metto senza pensarci due volte. Il ragazzo parte, e diversi secondi dopo posso iniziare a sentire un minimo calore circolarmi tra le vene.

Annuso la sua felpa, inspirando un profumo davvero buono. All'improvviso un dubbio mi passa per la mente : se io ho la sua felpa questo vuol dire che lui non ce l'ha più e che quindi è senza cappuccio...

Mi volto lentamente verso il misterioso ragazzo, quasi con la paura di scoprire chi ci possa essere dietro quel volto. Quando i miei occhi mettono realmente a fuoco la persona che mi trovo a fianco, trattengo il fiato per diversi secondi, finché non mi decido a parlare. «T-tu?» riesco solamente a dire.

Sospira profondamente. «Samantha...» sussurra. A sentire uscire il mio nome dalle sue labbra quasi mi scorre un brivido lungo tutta la schiena.

«C-che ci fai qui?» il mio respiro sta diventando man mano sempre meno regolare, e non ho la più pallida idea di come calmarmi. Cosa ci fa lui davanti a me? «Sei proprio tu?» bisbiglio ancora senza lasciarlo parlare.

Fa una risata, quasi spontanea. «Beh, dipende da chi credi che io sia.»

Aggrotto le sopracciglia, sperando di avere maggiori spiegazioni. «Tieni.» dice soltanto, porgendomi un foglio di carta bianca. «Aprila e leggila, lì troverai le rispose alle tue domande.»

Annuisco, prendendo in mano il foglio, indecisa se aprirlo o meno. Alla fine la curiosità vince, e delicatamente e col respiro quasi spezzato, decido di aprirlo.

Allargo le narici, facendo un respiro profondissimo, e lanciando un ultimo sguardo al ragazzo a fianco a me.

"Ciao, Samantha.
So che probabilmente sono l'ultima persona che adesso vorresti sentire, o comunque avere una lettera, ma sono tante le cose che ho da dirti, e credo che sia arrivato il momento di cominciare.
La mano mi trema, ma credo che se non rivelo tutto adesso, potrei non farlo mai più.
Siamo stati amici sin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti. All'inizio ho persino pensato che potessimo piacerci, ma poi ho capito che il tuo cuore sarebbe stato destinato per sempre a un'altra persona, Jason. Ti confesso che pensavo di non poterlo mai accettare, ma vedere la tua felicità sarebbe stato persino più bello di averti. Così ti ho lasciata a lui, e oggi ne sono davvero felice, perché posso immaginare quanto tu sia felice. O perlomeno, quanto tu lo fossi... So che i piani della tua vita non sono mai andati come avresti voluto, so che Allan non è l'uomo che ami, so che non hai mai dimenticato Jason, e so persino che è stata tutta colpa mia se hai perso un'altra persona splendida come te : tuo figlio. Ricordo benissimo dell'incidente, il giorno più brutto di tutta la mia patetica vita, ma ovviamente i piani non sono andati così : lei aveva cercato di manomettere i freni alla macchina, e ci era riuscita in pieno.
Sai, quando ti volevo tutta per me, ho accettato, ma mai avrei potuto pensare che la situazione si sarebbe degenerata fino a questo punto.
Lei mi aveva detto che sarebbe solo stato un divertimento, che io avrei avuto quello che avevo sempre voluto, ma l'unica cosa che ancora non sapevo è che io non avrei avuto nulla, se non la tua morte come ha sempre desiderato. Perché? Semplice. Una volta lei e Jason avevano un grande giro, un giro di quelli enormi e potenti, guadagnavano un sacco. All'inizio entrambi usufruivano in parte di tutta la droga che gli arrivava, ma poi... Ci fu un poi : Jason ha incontrato te, e ha smesso, ma lei... Lei non è mai uscita da questa situazione.
Ti ha odiato moltissimo per questo, e ora, ora che ho la possibilità di rimediare in parte ai miei errori, di proteggerti, voglio farlo al meglio, Samantha.
Sei in pericolo, sei in un pericolo grandissimo, e ti giuro che fosse l'ultima cosa che faccio, ma tu non ci finirai in mezzo.
Adesso, di fianco a te, ci dovrebbe essere mio fratello gemello, e se hai in mano questa lettera di sicuro allora è con te. Lui saprà proteggerti come io non posso fare, ho ancora molte cose da risolvere, sono ancora nelle sue mani, e la finzione fa davvero male, ma cosa potrei fare di altro?
Questo è tutto quello che ho potuto prevenire e fare. Scappa con lui, Samantha, te ne prego.
So benissimo quello che farà Jason, e se tu devi essere con mio fratello, vuol dire che avete già litigato. Non arrabbiarti con lui, ha avuto le sue motivazioni, ma tornerà a riprenderti, sa che sei in ottime mani.
Ti voglio bene, e te ne ho sempre voluto.
Ps : perdonami se non ti ho mai detto di avere un fratello, ma prova a fidarti di lui. Non è come me, non tradirebbe mai una vera amica come ho fatto io. Perdonami.
Tuo, Travis."

Alzo lentamente lo sguardo, rivolgendolo verso il presunto fratello di Travis. Non riesco a rielaborare nulla, posso solo sentire con certezza le lacrime scendere su tutto il mio volto.

«Chi è lei?» riesco solo a dire.

Aggrotta le sopracciglia, facendo finta di non capire. «So benissimo che lo sai. Per favore, dimmi chi è.»

Fa un lungo sospiro, prima di aprire bocca. «Non posso dirtelo, Samantha. Non sono io a doverti dire parte delle verità che mancano e che in quel pezzo di carta non sono scritte... Mi spiace.»

Tiene i le mani strette al volante, e non si scompone minimamente.

«È Jennifer, vero?»

Fa cenno di no con la testa. «Non è lei, ma davvero, non so e non posso dirti nulla Samantha. E anche se davvero sapessi qualcosa è meglio che tu per il momento non lo sappia. Devi solo fidarti di me.»

Mi limito ad annuire, continuando ad osservarlo senza mai tranquillizzarmi, con una piccola parte di paura sul fatto che somigli così tanto a Travis. Travis, caro mio Travis. Forse l'avevo persino cancellato dalla mente, eppure no, come avrei potuto?

E Jason, cosa nasconde lui? Posso davvero fidarmi di persone che mi hanno ferito da sempre?

Rivolgo un ultimo sguardo al ragazzo di fianco a me, prima di chiudere gli occhi e abbandonarmi a me stessa, sognando mille incubi e paure. È normale avere la paura di precipitare? Di non riuscire a risalire più?

SPAZIO AUTRICE.

Alloooora, molte persone hanno pensato che le persone al volante potessero essere Travis oppure Allan, eppure non è nessuno dei due.
Adesso cosa succederà? La piccola Samantha dovrà riscoprirne davvero di belle. Chi sono veramente le persone che la circondano? Cosa sta succedendo? E perchè tutte queste bugie?

Mi raccomando, continuate a leggere la storia di Angy_07 , è semplicemente stupenda! 😍😍

Lo scoprirete al prossimo capitolo! 👊🏻

Ps : scusate per il ritardo con cui ho postato questo capitolo, ma ho avuto moltissimo da fare tra una gara e la scuola 💕

All the love, xoxo 💋

Perfettamente sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora