JASON'S POV.
I bow down to pray
I try to make the worst seem better
Lord, show me the way
To cut through all his worn out leather
I've got a hundred million reasons to walk away
But baby, I just need one good one to stay.Non riesco a smettere di osservarla, è così bella. Le do un bacio leggero, che piano piano si trasforma in qualcosa di più intenso. Ora che posso averla così vicino a me, ora che la nostra pelle è a contatto, non posso fare a meno che ringraziare chi mi ha permesso di averla qui, di nuovo. Non posso nemmeno fare a meno di ringraziare lei, per avermi perdonato. «Non puoi capire quanto tu mi sia mancata, Sam. Mi spiace, mi dispiace così tant-»
Mi posa dolcemente un dito sulle labbra, come per zittirmi. «Smettila di scusarti, sono giorni che lo fai. Non hai nulla da farti perdonare, non è stata colpa tua, okay?» sussurra avvicinandosi a me e avvolgendomi nelle sue piccole braccia.
Ricambio l'abbraccio, inalando il suo bellissimo profumo, quel profumo che mi sta facendo rivivere. «Ti amo.»
«Ti amo anch'io.»
Le sorrido sinceramente, e può quasi risultare come un ringraziamento, per tutto ciò che ha fatto e che sta continuando a fare per me.
Sembra così banale, ciò che una persona riesce a fare senza nemmeno rendersene conto. È così... strano, ma bello.All'improvviso uno strano pensiero trapassa la mia mente, quasi come una saetta. Mi stacco improvvisamente da Sam, correndo verso il bagno, quasi come un pazzo.
Mi piazzo davanti allo specchio, osservando molto attentamente ciò che viene riflesso. Osservo i miei occhi; e, come se qualcosa mi avesse appena afferrato e riportato nel passato, riesco a rivedermi nei suoi occhi. Gli stessi occhi che ho guardato intensamente qualche giorno fa, riesco ancora a rivederli perfettamente.
Mi sento come se fossero una cosa sola, come se si appartenessero.
Senza pensarci un secondo in più, afferro la giacca, andando velocemente verso Samantha. «Torno presto, piccola. Devo fare una cosa importante.» detto questo le poso un bacio sulle labbra, accarezzandole dolcemente la guancia.Lei si limita ad annuire, non prima però di aver sussurrato un «Aspetta.»
Torna verso di me, con un qualcosa in mano, un foglio.
«Aprilo, e vai dove ti ha condotto la mente, non il cuore.»Non riesco a comprendere ciò che sta dicendo, ma non appena mi sorride, capisco che sta cercando di suggerirmi qualcosa. Esco velocemente, aprendo il foglio quasi con fare impacciato.
Leggo le poche parole che ci sono scritte : "stessi occhi, stesso sangue."
Non riesco ancora a capire, ma salgo sulla macchina, mettendo immediatamente in moto, andando verso l'unico posto dove la mente voleva che andassi, non il cuore.
Stringo le mani sul volante, sudando ogni secondo sempre di più.
Appena arrivo, scendo frettolosamente dal veicolo, guardandomi intorno.Eccomi, eccomi nel posto in cui la mente, offuscata dal terrore, mi ha portato. Mi sembra di essere ritornato al giorno in cui volevo fare quella pazzia, decidendo automaticamente di perdere Samantha.
Osservo di nuovo il precipizio : gli occhi persi nel vuoto, ma questa volta per un motivo diverso. L'immagine di Samantha mi compare davanti, e non riesco a smettere di sorridere. Sorridere perché non posso smettere di ringraziarla, probabilmente è grazie a lei se non ho avuto il coraggio di togliermi la vita.
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Perfettamente sbagliato
RomantizmLei appartiene quasi ad un altro mondo. Lui non conosce l'amore, ma vorrebbe tanto sapere com'è fatto. Lei potrebbe essere la sua salvezza, ma allo stesso tempo la sua autodistruzione. Lui è una nuova esperienza per lei. Ma se entrassero cos...