Capitolo 19.

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Sento un formicolio sul viso.

Mi stropiccio gli occhi, e li apro lentamente.

Jason mi sta accarezzando delicatamente la guancia.

Faccio un sorriso spontaneo.

«Grazie.» gli dico timidamente.

Lui si acciglia.

«Di cosa?» mi chiede quasi stupefatto.

«Di essere rimasto.» rispondo con la voce tremante.

Jason mi poggia un leggero bacio sulle labbra. Non mi aspettavo di certo che lo facesse, pensavo che sarebbe rimasto fino al mio risveglio e poi se ne sarebbe andato, mi avrebbe lasciato lì, da sola, a ripensare a tutto quanto.

Si stacca dolcemente da me.

Mi guarda di sottecchi, e mi mostra di nuovo quel suo strano ghigno, che sto incominciando solo adesso ad adorare.

«Che c'è?» gli chiedo stranita.

Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi sussurra : «Io e te, se non sbaglio, abbiamo ancora da terminare qualcosa.»

Spalanco la bocca, decisamente sorpresa. Non credevo che se ne sarebbe ricordato così tanto presto, ma in fondo lui è Jason.

Vorrei poter avere il controllo della situazione, quindi prendo coraggio, e mi metto a cavalcioni su di lui, scompigliando tutto il letto.

«Oppure potrei farlo io...» non sono sicura se finire oppure o no la frase, ma oramai ho iniziato, e non posso di certo fermarmi qui. «...Per te.» finisco con fare deciso.

Jason mi guarda stupito e scoppia a ridere.

«Ho detto qualcosa di così tanto buffo?» gli chiedo rattristita. Non mi aspettavo questa reazione, no di certo.

«No... No... È solo che... È strano che tu, una ragazza così perfettina, faresti mai una cosa del genere.» dice ancora ridacchiando.

«Mi stai forse sfidando, Jason?»

Il mio sguardo è più serio che mai, e Jason capisce che non sto scherzando.

«Sei seria, Sam?»

Annuisco, anche se in realtà ho qualche dubbio, o forse più di uno, dato che non ho mai fatto una cosa del genere.

«Oppure...»

Oppure?

Jason si rotola nel letto, e io finisco nella posizione di svantaggio, proprio sotto di lui.

«Potrei soddisfare io le tue esigenze di piacere.» dice vantandosi delle sue capacità.

Mi alzo a sedere, scostandolo da me.

«Cosa fai?» mi chiede con sguardo interrogativo.

Scendo dal letto e mi piazzo davanti a lui. Poco tempo fa non mi sarei mai sognata di fare una cosa del genere, eppure adesso sono qui, e voglio che anche lui sia contento. Insomma, che provi quello che provo io.

Mi tiro giù una spallina, con fare sensuale, e poi l'altra, provocando in lui diverse emozioni.

«Ti prego Samantha... Non lo fare.»

Mi sta supplicando di non continuare, e si sta eccitando di più.

Mi slaccio lentamente il reggiseno, che scivola sul mio corpo ricadendo sula pavimento, e lasciandomi una strana sensazione.

Afferro l'elastico delle mutandine.

Jason fa un mugolio, si alza dal letto e si avvicina a me.

Perfettamente sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora