Capitolo 5. (Sequel)

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Non vale la pena continuare a tormentarmi e chiedermi il perché lui sia qui adesso.

Più lo guardo più capisco che forse sarà un bene se le nostre strade si divideranno. Io non sono compatibile con lui, e lui non lo è con me.

Tutto quello che abbiamo passato è stato uno sbaglio, tutto il nostro amore è stato uno sbaglio.

Probabilmente ora non ci sarà più niente da fare per rimediare al mio errore. Ma ogni secondo che continuo a passare con lui è soltanto tempo perso.

Avanza verso di me, e io mi sposto per farlo entrare.

Nessuno dei due parla, ma tutti e due sappiamo che non ci sarà più niente da fare, nessuna parola in più da dire, nessun gesto.

«Ho bisogno di parlarti.» sussurra. «So che sono stato uno stupito, o forse molto di più, ma voglio rimediare, Samantha. Non voglio lasciare che tu cresca da sola il bambino. Non voglio permetterti di allontanarmi.» aggiunge sospirando e passandosi una mano fra i folti capelli.

«Come l'hai saputo?» chiedo tremando visibilmente. Non avrebbe mai dovuto scoprirlo, sarebbe dovuto essere un mio segreto, un qualcosa che avrei risolto da sola con il passare del tempo.

Sembra non far caso alla mia domanda, e prosegue. «Io non voglio perderti.» si avvicina sempre di più a me. «Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, e voglio che andiamo avanti, insieme.»

Dai miei occhi scende una piccola lacrima, quasi invisibile. So che prima o poi se ne dovrà andare, e che probabilmente non rimarrà con me per sempre.

«Ti prego, Jason. Tu hai la tua vita da mandare avanti, e ora che ti sei trovato un ottimo lavoro non puoi pensare a me. Non ne avresti il tempo, né ora, né mai.» dico con le poche forze che ho in corpo, sapendo benissimo che rifiutarlo farà stare male anche me.

«Al diavolo il lavoro, Samantha. Non è tutto quello che avevi sognato? Che avevamo sognato, insieme. Una famiglia per noi. Non puoi tirarti indietro proprio adesso.» sbraita senza togliere per un attimo il suo sguardo dal mio.

Faccio un lungo sospiro. «Te lo chiedo per favore, Jason. Va' via.» distolgo gli occhi dai suoi, o altrimenti rischierei di crollare da un momento all'altro.

Sento i suoi passi farsi sempre più pesanti e più vicini.

Alzo un attimo lo sguardo, ritrovandomelo davanti. Mi prende il volto con le mani, e lo porta a due centimetri di distanza dal suo.

Mi manca il fiato, è come se il respiro mi si sia bloccato nella gola.

«Come puoi chiedermi questo? Come puoi aver dimenticato tutto quello che abbiamo passato? Mi avevi promesso che non te ne saresti andata, Samantha.» la sua voce è sempre più cupa e fredda.

«Quello che ti ho promesso è...» non riesco ad ammettere neanche a me stessa che tutto quello che gli ho detto è falso.

«Cos'è, Samantha? Dimmelo, ti prego. Perché non ci sto capendo più niente.» sussurra vicino al mio orecchio.

Mille brividi mi percorrono la schiena, e mi fanno perdere il controllo.

«Dimmelo.» sussurra, di nuovo.

«Non lo so.» ammetto. «Vorrei dire che è tutto falso, ma non ci riesco. Sarebbe così stupido... Ma non riesco nemmeno a dirti che non ti amo, che non sopravviverei neanche un secondo senza di te.» incrocio il suo sguardo. «E ti assicuro che fa terribilmente male, ma devo almeno provare a cancellarti dalla mente.»

«No, cazzo. Non ci devi neanche provare. Lo sai che ti amo più della mia stessa vita.» fa un lungo sospiro.

Diversi secondi dopo fa combaciare le nostre labbra. È un bacio lento, desiderato, e anche passionale. Le nostre lingue si cercano, e appena si sfiorano vogliono di più, perché tutto questo non basterà mai.

Perfettamente sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora