Capitolo 37.

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Cosa? È impossibile.

«Cosa?» ripeto, facendo finta di non avere sentito bene.

«Probabilmente non funziona bene la linea. Quindi lo ripeto : mi sposo tra due settimane!» dice.

Mentre il suo umore si accentua sempre di più, il mio sta per spegnersi del tutto.

«Oh.» riesco soltanto a dire. «Wow.» aggiungo. «No, cioè... Si sono molto contenta per te.»

Da una parte è vero, sono molto contenta per lei. Ma dall'altra... Il mio cuore è in mille pezzi, o forse di più, e non riesco a essere davvero felice come lei sta sperando.

«Ci verrai?» mi chiede dubbiosa.

«Oh, ma certo.» dico prima di chiudere la chiamata.

Non ho più le forze di affrontare un altro discorso con nessuno. Forse perché avrei voluto essere su quell'altare con lui.

Rido mentalmente per aver pensato una cosa così stupida, ma sono risate di tristezza, perché ho perso la speranza di poterlo definire mio anche solo per un giorno.

Faccio un lungo sospiro, e mando un messaggio a mia madre.

"Ciao, mamma. Potresti dirmi come devo vestirmi?"

Sicuramente mi chiederà di fare la damigella, ma da una parte spero di no. Anzi, lo desidero immensamente.

"Non ti chiederò di fare la damigella, perché so che non ti è mai piaciuto mostrarti, ma vorrei che durante la cerimonia tu mi stia vicino a me, ad appoggiarmi. Lo sai che non desidero altro, tesoro."

Rileggo un paio di volte il messaggio di mia madre, e ringrazio quel benedetto uomo di averla resa così buona, così dolce, così... Diversa.

"Va bene, mamma. Ti voglio bene, ci vediamo tra meno di due settimane." Mi intenerisco.

In fondo voglio davvero bene a mia madre, è pur sempre la donna che mi ha concepita. E anche se in passato si è comportata male con me - fin troppo -, voglio comunque vederla felice.

Insomma, non c'è cosa più bella di vedere mia madre risposarsi, ma forse questa volta con l'uomo giusto. In modo che dimentichi tutto il suo passato, tutte le cose brutte.

Butto il cellulare sul letto, e decido di farmi una doccia calda, probabilmente riuscirò a rilassarmi.

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«Mamma!» dico abbracciandola più forte che posso. Ha il viso rilassato, e il trucco non è pesante come sempre.
Sono fiera del suo cambiamento.

«Ti trovo più che bene, mamma.» ammetto.

Lei stringe a sé Collin, che tra poco si troverà steso sul pavimento senza fiato. 

«È grazie a lui. Solo, e soltanto grazie a lui.» dice ancora con occhi sognanti prima di stampargli un dolce bacio sulla bocca. Sono così belli che persino io provo invidia.

«Come è andato il viaggio?» mi chiede Collin.

«Oh, molto bene.» dico. Ed è vero. Erano giorni che ormai non dormivo così profondamente. Nella mia testa circolava solo un pensiero, il più brutto forse. E quello stupido pensiero era perennemente occupato da lui, e lo è ancora adesso.

Ma adesso sono qui, con mia madre, e spero davvero di vederla così sorridente per sempre.

«Menomale.» dice lei sorridendo.

Perfettamente sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora