-Gilardi
Appena sentii il mio cognome scattai in piedi e mi avvicinai alla cattedra per ritirare la mia verifica di matematica. Quando vidi il voto rimasi parecchio delusa: avevo preso di nuovo 4,5. Nelle altre materie ero abbastanza brava, ma matematica proprio non la capivo.
Ritornai al mio posto con il morale a terra. Avevo studiato tanto per quella verifica, avevo bisogno di un voto alto per recuperare tutte le altre insufficienze, ma non era servito a nulla.-Vedrai che andrà meglio la prossima- tentò di consolarmi Anna, la mia compagna di banco.
-Lo spero- risposi con scarsa convinzione, non ero molto fiduciosa. Quell'anno avrei avuto sicuramente il debito a giugno.
Alla fine dell'ora, mentre tutti i miei amici uscirono dall'aula per tornare a casa, la prof mi chiese di fermarmi un attimo perché aveva bisogno di parlarmi.
-Arianna, che ti succede? Tutte queste insufficienze non sono da te: l'anno scorso non andavi così male- mi chiese lei seria una volta che l'aula fu vuota.
-Prof, io studio, ma non riesco. Non so più che cosa fare.
-Lo so che studi e ti impegni. Sei una brava ragazza e mi dispiace darti voti del genere. Perchè non provi prendere ripetizioni?
-Ripetizioni?
-C'è un ragazzo di quarta che ti aiuterebbe gratuitamente.
-É sicura che sia una buona idea?- risposi titubante.
-É nella mia classe, vorrebbe insegnare matematica dopo aver fatto l'università. Gli ho consigliato di iniziare a fare pratica facendo ripetizioni.
Se le avessi detto di non volerle prendere avrebbe pensato che non mi volessi impegnare, mi sentii in dovere di accettare.
-Bene, domani all'intervallo ti aspetto nell'aula professori- mi rispose la Riva raccogliendo i libri dalla cattedra. Uscì dalla classe senza aggiungere una parola.
-Dove eri finita? -mi chiese Andrea quando raggiunsi i miei amici in stazione. Per fortuna il treno era ritardo, altrimenti l'avrei perso di sicuro.
-Mi ha trattenuta in classe la Riva- risposi ancora col fiatone per via della corsa.
-La prof di matematica, giusto? - chiese conferma Marta.
Proprio in quel monento arrivó il treno così, mentre stavamo salendo, spiegai brevemente ai miei amici cosa mi aveva detto la prof. Loro sapevano dei miei problemi con la matematica.
-Oddio, ho capito chi è quel ragazzo -disse Marta ridacchiando.
-Che hai da ridere?-chiesi non riuscendo a capire il motivo.
- No niente, tranquilla, lo scoprirai da sola
-Ora sono curioso pure io - Andrea appoggió il suo zaino sul sedile vuoto in fronte a lui.
-Credo di aver capito chi sarà a farti ripetizioni, sicura di volerlo sapere?
-Dai, smettila di fare così!- dissi preoccupata. Mi stavo pentendo di aver accettato l'offerta della prof.
- È Gioele- disse lei come se fosse una grande notizia.
-Chi?- chiese perplesso Andrea, neppure io sapevo chi fosse.
-Lo conoscete di sicuro, é quello di quarta C, alto, magro, capelli scuri, si insomma lo sfigato.
- E allora? Cosa c'è di tanto divertente?- dissi infastidita.
-Avresti potuto avere un ragazzo più carino come insegnante, sarebbe stato molto più... interessante.
-Marta, sai benissimo quanto mi interessano i ragazzi ! Basta che sia bravo in matematica il resto non conta- sbuffai tranquillizzata e allo stesso tempo un po' arrabbiata per il suo comportamento.
-Proprio non ti capisco.
- Non voglio nessuno, per ora- non volevo ridurmi come mia sorella sempre appiccicata a Manuel. Per questo più stavo lontana dai ragazzi e meglio era.
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Ti amo così come sei {in revisione}
RomanceGioele, ha sempre il naso immerso nel suo libro di matematica ed è proprio grazie a questa sua passione che incontrerà Arianna, una ragazza dalla lunga chioma rossa ed un perenne sorriso sulle labbra. Presto si prenderà una "cotta" per lei, ma per...