47. Gioele

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Sono passate alcune settimane da quando ho iniziato a dare ripetizioni ad Ari, e oggi la prof Riva le deve riconsegnare la verifica che ha fatto giovedì scorso. Si è impegnata tanto a studiare e io ci ho messo tutto me stesso per aiutarla. Spero che tutti i nostri sforzi siano ripagati. Sono quasi più agitato io di lei, continuo a controllare il telefono cercando di non farmi beccare per vedere se mi ha scritto, ma per ora ancora nulla. Dal nervoso inizio a picchiettare la penna sul banco finché Fabio si volta a guardarmi -Smettila.

Appoggio la penna e inizio a muovere su e giù il piede. È ridicolo che io sia più agitato per il risultato della sua verifica di matematica che per la mia di scienze che la Mauri mi deve ridare l'ora dopo.

-Che ti prende? Sei in ansia per scienze? Tanto hai di sicuro preso nove, come minimo.

-No...si - meglio mentire. Devo dargli meno spiegazioni almeno.

È incredibile come quella ragazza sia entrata nella mia vita. Fino a qualche tempo fa neppure sapevo chi fosse e ora non posso fare a meno di lei.

Quando finisce l'ora e arriva l'intervallo non ho ancora avuto sue notizie. Inizio a pensare il peggio, forse è andata male e non mi dice nulla perchè è triste. In questo caso dovrei consolarla, dovrei dirle che non importa, che l'aiuteró comunque a prendere un bel voto nella prossima, amche se le Riva non vuole. Già, forse è meglio che io vada a controllare. Esco dall'aula e scendo al primo piano.Quando arrivo davanti alla sua classe ormai mi sono quasi convinto che le sia andata male così rimango parecchio sorpreso quando la vedo. Il suo sorriso è ancora più bello del solito.

-Gio!!! - attraversa la classe e mi si butta fra le braccia.

-Hey, Ari- la stringo forte, sorpreso dalla sua accoglienza.

-Ti adoro, ti adoro, ti adoro, ti adoro, ti adoro, ti adoro, ti adoro. Ti ho già detto che ti adoro?- lei mi abbracia ancora più forte e appoggia la guancia sul mio petto.

-Potresti ripeterlo ancora una volta? - rido.

-Ti adoro- ride lei.

-Che è successo? Come mai sei così felice?

Lei fa un passo indietro- Otto.

-Otto?

-Ho preso otto in matematica! Ma ti rendi conto? Io. Otto in matematica. Non mi succedeva dai tempi delle medie. Un sogno. Forse non tutto è perduto. Forse riusciró ad avere la sufficienza a giugno- parla velocissima senza sosta e continua a saltellare.

I miei dubbi per fortuna erano sbagliati. Provo parecchio sollievo.

-È fantastico. Te lo sei meritata

-Tutto merito del prof- mi fa l'occhiolino.

-Modestamente- rido.

-Dobbiamo festeggiare - mi prende entrambe le mani e me le stringe.

-Domani? O hai già dei programmi per il tuo sabato sera? - chiedo. Non desideravo altro da quattro settimane a questa parte.

-In realtà devo andare ad una festa di un mio amico. Vuoi venire anche tu?

Mi immaginavo qualcosa di più tranquillo, ma non posso rifiutare -Va bene.

-Non è proprio una festa, più che altro ha invitato un po' di amici a casa sua.

-Ok.

Ti amo così come sei {in revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora