58. Gioele

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Dopo aver salutato Ari vado dritto in camera mia. Ancora non riesco a credere che ciò che è successo ieri sera sia reale. Mi sembra un sogno. Devo assolutamente raccontarlo a Paolo. Mi cambio alla velocità della luce e vado in camera di mio cugino.

-Paolo? Possiamo parlare? - chiedo sottovoce per non svegliare Lorenzo. Loro dormono nella stessa camera dato che sono fratelli.

-Si- risponde lui ed esce in corridoio.

-Andiamo in corridoio. Non voglio svegliare tuo fratello.

-Allora? Com'è andata?- mi chiede impaziente Paolo appena usciamo dalla sua camera.

-Meglio di quanto potessi immaginare.

-Cioè?

Non faccio in tempo a rispondere alla sua domanda perché Ginny scende di corsa dalle scale seguita a ruota dalle sue amiche.

-Cugino!! Che sta succedendo? - mi chiede lei.

-Che cosa stai dicendo?- non capisco a cosa si stia riferendo.

-Con Arianna, che succede? Non vuole dirmelo, ha detto che devi essere tu a raccontarmelo- spiega mia cugina.

-Ah, quello! Non sono affari tuoi cuginetta impicciona- rispondo per farla arrabbiare un po'.

-Dai Gio! Tanto prima o poi verrò a saperlo. Arianna mi sembra un po' strana, di sicuro le è successo qualcosa. Non far finta di niente.

Non resisto più, voglio che lo sappiano tutti. Arianna è la mia ragazza e voglio dirlo al mondo- Le ho detto tutto

-Le hai detto che sei innamorato di lei?- chiede Ginny stupita.

Annuisco.

-E lei? Come ha reagito?

-Le piaccio

-È fantastico Gio! - commenta Paolo dandomi una pacca sulle spalle.

-Davvero o mi stai prendendo in giro?-mi chiede Ginevra.

-Sono serio

-Sono così felice per il mio cuginetto! - Ginny mi si butta al collo e mi abbraccia- Arianna è davvero simpatica, hai scelto bene.

-Ginny così però mi soffochi- dico.

Lei si allontana di un passo da me e poi si rivolge alle sue amiche -Bene, ora che questa questione di famiglia è sistemata possiamo andare a fare colazione.

Le tre scendono le scale chiaccherando e mi lasciano solo con Paolo.

-Quella ragazza non cambierà mai- commenta lui.

-Che ci vuoi fare? Se non fosse così impicciona non sarebbe Ginny. Ormai ci ho fatto l'abitudine.

-Hai ragione

-Lo so- rispondo.

-Dov' è Arianna?

-È in mansarda, vado a vedere se è pronta per scendere a fare colazione.

-Ok, ma sbrigati. Voglio scendere a fare colazione, ma da solo non reggo tutte quelle pettegole a quest'ora del mattino. Ho bisogno di gente sana.

-Scemo

-Dai sbrigati

-Vado, vado- salgo le scale che portano in mansarda.

Sono quasi arrivato in cima quando Ari mi compare davanti.

- Stavo per venire da te- mi dice.

-Hai fame? Di sicuro mia zia ha preparato una colazione coi fiocchi per te e le altre amiche di Ginny.

-Sto letteralmente morendo di fame, andiamo - Ari mi prende una mano e inizia a scendere.

Quanto arriviamo al primo piano Paolo è davvero ancora lì ad aspettarci.-Ora che ci siete anche voi due posso scendere senza subire un trauma.

-Ignoralo e basta. È una storia troppo lunga e complicata- dico ad Ari.

-Va bene, ma solo perché voglio andare a mangiare - mi risponde.

Quando entriamo in cucina Ginny ci squadra con un sorrisino furbo. Ari non la nota, così si siede al tavolo come se niente fosse. Le passo un piattino con due fette di torta di mele e alcuni biscotti.

-Latte, te o succo?- le chiedo.

-Il succo va benissimo- risponde.

-Agli ordini capo

Prendo due bicchieri di vetro dalla credenza e verso un po' di succo all'ACE. Torno a sedermi da parte a lei.

-Grazie Gio- Ari mi da un bacio sulla guancia.

-Perché a lei porti la colazione e a me no? Guarda che potrei diventare geloso- scherza Paolo.

-Perché lei è un ospite. Tu puoi anche arrangiarti da solo- rispondo.

- Più che altro hai paura che lei ti molli subito- ribatte lui.

Ari scoppia a ridere -Gio, Paolo ha ragione. Se non fai tutto ciò che dico ti pianto subito. Porta un bicchiere di succo anche a lui, poverino.

So che sta scherzando, ma mi alzo comunque. Torno al tavolo con un altro bicchiere di succo per mio cugino.

-Grazie Gio. Ari, dovresti venire più spesso qui- dice Paolo.

- Gioele, sai che stavo scherzando, vero? Ti prego, non fare come il fidanzato di mia sorella che la tratta come se fosse di porcellana. Anche se stiamo assieme devi trattarmi come hai sempre fatto, ok?

-Ok

-Non voglio un maggiordomo, voglio stare con te come abbiamo sempre fatto quando eravamo solo amici.

-Sono d'accordo.

Ti amo così come sei {in revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora