46. Gioele

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Dopo tre giorni passati in casa a riposare giovedì mi tocca tornare a scuola. La febbre ormai è passata completamente. Anche se a casa si stava bene iniziavo ad annoiarmi. Per fortuna Ari è venuta a trovarmi quasi tutti i pomeriggi: in sua compagnia il tempo passava più in fretta.

Appena salgo sul pullman scorgo Matteo che mi fa cenno con la mano. Mi ha tenuto un posto, così percorro il corridoio del pullman finché non lo raggiungo. Lui toglie immediatamente la sua cartella dal sedile per farmi sedere -Ciao, stai meglio?

-Decisamente.

-Tua cugina mi ha detto che sei stato in ottima compagnia in questi giorni. Come va con la rossa?

-Si chiama Arianna - gli ricordo.

- Non evitare di rispondere. Allora, quando ti deciderai a fare la prima mossa con lei?

-Che palle che sei Teo, non lo farò- almeno per ora posso resistere.

-Devi smetterla di fare così. Cresci un po' e corri il rischio.

-Teo, fatti gli affari tuoi! - mi sta dando sui nervi.

-Sto solo cercando di aiutarti.

-Invece stai solo peggiorando la situazione. Non mi va di parlare di Arianna, lasciami un po' in pace.

-Che permaloso. Io mi preoccupo per te- sbuffa.

-Adesso non fare l'offeso. Perché non parliamo di te? Come va con Greta?

-Va tutto a gonfie vele. Io ho rischiato con lei e ne è valsa la pena...

-Non ricominciare - speravo che avrebbe smesso di parlare di Arianna.

-Hai detto tutto tu.

-Mi stavi chiaramente provocando.

-Hai ragione, scusa.

-Basta parlare di ragazze, ok?- chiedo.

-Ok, per ora- risponde.

-Oggi ho una verifica di matematica, non ho studiato nulla- dico la prima cosa che mi passa per la testa, voglio solo cambiare discorso. In realtà non studio mai prima di una verifica di matematica, ma questo lui non lo sa.

-Dici così e poi prendi il solito nove

-Speriamo, non voglio rovinare la media. I numeri immaginari non sono tanto difficili.

-Hai ragione, puoi puntare al dieci.

-Nei miei sogni

-Io invece oggi ho l'interrogazione di storia. Prega per me che non esca proprio io fra gli interrogati.

-Va bene, accenderò un cero apposta per te- lo prendo in giro.

-Grazie. Non so assolutamente nulla, ieri sono uscito con Greta e quindi non ho studiato.

-Non si parla di ragazze, ricordi?

-Mamma mia, che palle che sei Gio! Ho solo detto che non ho studiato perché ho passà il pomeriggio con lei.

-Mi diverto a prenderti in giro

-Lo immaginavo. Non ti sopporto quando fai così. Ho sonno quindi ritorno a dormire. Svegliami quando siamo arrivati.

-Va bene- Non so quanto gli possa servire chiudere gli occhi per soli dieci minuti, ma non glielo faccio notare.

Siamo ottimi amici, ma mi da fastidio quando vuole per forza parlare di Arianna. Si impiccia un po' troppo nei miei affari. Mi fa pesare il fatto che io non voglia confessare tutto ad Arianna, ma é una scelta mia e lui non deve metterla in discussione.

Ti amo così come sei {in revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora