33. Gioele

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Questo pomeriggio Ari mi sembra parecchio distratta, continua a sbagliare i conti piú elementari. Per fortuna li noto subito, e glieli correggo prima che arrivi alla fine dell'esercizio, altrimenti a quest'ora non ne avrebbe finito neppure uno.

-Che hai oggi?

-Niente, assolutamente niente.

-Sicura?

-Ah ah, tranquillo

-Ari, 3x piú 8x non fa 12x- le faccio notare l'ennesimo errore.

-Oddio, fa 11x. Menomale che ci sei tu.

E se la Riva le avesse detto che se non prende almeno 6 nella prossima verifica deve smettere di prendere ripetizioni da me? -Ari?

-Che c'è?

-Hai parlato con la Riva ultimamente?

-Con la Riva? Di cosa?- sembra confusa.

O davvero non sa nulla, o sa fingere bene. Devo stare attento alle parole che uso- Della verifica di giovedì.

-Mi ha solo detto che ci saranno solo problemi come quelli che ci da di compito. Perché?

-Per sapere su cosa dobbiamo concentrarci in questi giorni. E riguardo alle ripetizioni ti ha chiesto qualcosa?

-No, perché?

-Così, per sapere. Venerdì è venuta a parlarmi di te. Gli ho detto che stai migliorando.

A quanto pare non sa nulla. Io mi ero illuso di poter essere in qualche modo la causa della sua distrazione.

-Tutto merito tuo- mi sorride.

-Ascolta, oggi non azzecchi un calcolo. È meglio se per questo pomeriggio abbandoniamo la matematica.

-No, devo studiare. Fra qualche giorno ho la verifica. Ti prometto che la smetto di pensare a... la smetto e basta.

-Di pensare a?

-A nessuno.

Ha detto a nessuno, non a niente. Questo significa che sta pensando a una persona. Ma a chi? Non so perchè ma ho il sospetto che si tratti di un ragazzo. Se glielo chiedessi di sicuro non me lo direbbe. Non ci sarebbe nessun motivo valido per farlo .

-Va bene, dai. Continuiamo

-Facciamo l'esercizio 267, un mio compagno di classe mi ha detto che è difficile. Lui non è riuscito a farlo ed è un genio in matematica.

-D'accordo.

Lei legge il testo a voce alta e poi mi guarda- Ok, scherzavo. È impossibile da fare.

-Tosto è tosto, ma di sicuro non impossibile. Scrivi i dati che ci ragioniamo.

-Ok

La osservo mentre disegna la figura con cura maniacale e all'improvviso vengo colto da un'idea. Le spiego come farei io a risolverlo.

-Ok, tu sei un genio. A me non sarebbe mai venuto in mente.

-Non per niente ho quasi 10- scherzo.

-Oh, adesso non vantarti troppo- ride lei e poi inizia a scrivere. Questa volta è più concentrata di prima e non fa più quegli stupidi errori.

-È venuto il risultato giusto! Sei davvero un genio!

La matematica è una delle poche cose che mi fa sentire sicuro di me. È sempre uguale, mi da solo certezze. È impossibile che cambi qualcosa all'interno della matematica: due più due farà sempre quattro, mai cinque. Non da brutte sorprese, tutto è prevedibile e preciso. Mi piace pensare che sia un linguaggio universale, i numeri si scrivono sempre allo stesso modo, é uguale per tutti, ovunque si viva. Mi piace, e me la cavo.

-Se mi fai tutti questi complimenti potrei arrossire- scherzo.

-Scemo - Ari mi da una sberla leggera sul braccio.

-Ehi, sei passata dai complimenti agli insulti? - rido.

-Te lo sei meritato- ride a sua volta.

-Io non sono d'accordo- la contraddico.

-Pazienza, dai facciamo qualche altro esercizio.

-D'accordo capo- rispondo.

Ti amo così come sei {in revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora