Questo pomeriggio Ari mi sembra parecchio distratta, continua a sbagliare i conti piú elementari. Per fortuna li noto subito, e glieli correggo prima che arrivi alla fine dell'esercizio, altrimenti a quest'ora non ne avrebbe finito neppure uno.
-Che hai oggi?
-Niente, assolutamente niente.
-Sicura?
-Ah ah, tranquillo
-Ari, 3x piú 8x non fa 12x- le faccio notare l'ennesimo errore.
-Oddio, fa 11x. Menomale che ci sei tu.
E se la Riva le avesse detto che se non prende almeno 6 nella prossima verifica deve smettere di prendere ripetizioni da me? -Ari?
-Che c'è?
-Hai parlato con la Riva ultimamente?
-Con la Riva? Di cosa?- sembra confusa.
O davvero non sa nulla, o sa fingere bene. Devo stare attento alle parole che uso- Della verifica di giovedì.
-Mi ha solo detto che ci saranno solo problemi come quelli che ci da di compito. Perché?
-Per sapere su cosa dobbiamo concentrarci in questi giorni. E riguardo alle ripetizioni ti ha chiesto qualcosa?
-No, perché?
-Così, per sapere. Venerdì è venuta a parlarmi di te. Gli ho detto che stai migliorando.
A quanto pare non sa nulla. Io mi ero illuso di poter essere in qualche modo la causa della sua distrazione.
-Tutto merito tuo- mi sorride.
-Ascolta, oggi non azzecchi un calcolo. È meglio se per questo pomeriggio abbandoniamo la matematica.
-No, devo studiare. Fra qualche giorno ho la verifica. Ti prometto che la smetto di pensare a... la smetto e basta.
-Di pensare a?
-A nessuno.
Ha detto a nessuno, non a niente. Questo significa che sta pensando a una persona. Ma a chi? Non so perchè ma ho il sospetto che si tratti di un ragazzo. Se glielo chiedessi di sicuro non me lo direbbe. Non ci sarebbe nessun motivo valido per farlo .
-Va bene, dai. Continuiamo
-Facciamo l'esercizio 267, un mio compagno di classe mi ha detto che è difficile. Lui non è riuscito a farlo ed è un genio in matematica.
-D'accordo.
Lei legge il testo a voce alta e poi mi guarda- Ok, scherzavo. È impossibile da fare.
-Tosto è tosto, ma di sicuro non impossibile. Scrivi i dati che ci ragioniamo.
-Ok
La osservo mentre disegna la figura con cura maniacale e all'improvviso vengo colto da un'idea. Le spiego come farei io a risolverlo.
-Ok, tu sei un genio. A me non sarebbe mai venuto in mente.
-Non per niente ho quasi 10- scherzo.
-Oh, adesso non vantarti troppo- ride lei e poi inizia a scrivere. Questa volta è più concentrata di prima e non fa più quegli stupidi errori.
-È venuto il risultato giusto! Sei davvero un genio!
La matematica è una delle poche cose che mi fa sentire sicuro di me. È sempre uguale, mi da solo certezze. È impossibile che cambi qualcosa all'interno della matematica: due più due farà sempre quattro, mai cinque. Non da brutte sorprese, tutto è prevedibile e preciso. Mi piace pensare che sia un linguaggio universale, i numeri si scrivono sempre allo stesso modo, é uguale per tutti, ovunque si viva. Mi piace, e me la cavo.
-Se mi fai tutti questi complimenti potrei arrossire- scherzo.
-Scemo - Ari mi da una sberla leggera sul braccio.
-Ehi, sei passata dai complimenti agli insulti? - rido.
-Te lo sei meritato- ride a sua volta.
-Io non sono d'accordo- la contraddico.
-Pazienza, dai facciamo qualche altro esercizio.
-D'accordo capo- rispondo.
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Ti amo così come sei {in revisione}
RomanceGioele, ha sempre il naso immerso nel suo libro di matematica ed è proprio grazie a questa sua passione che incontrerà Arianna, una ragazza dalla lunga chioma rossa ed un perenne sorriso sulle labbra. Presto si prenderà una "cotta" per lei, ma per...