27. Gioele

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È incredibile come passi in fretta il tempo, sono trascorse quasi due settimane da quando ho iniziato a dare ripetizioni ad Ari. Impara davvero in fretta, secondo me ha fatto dei progressi. Ormai le ripetizioni sono diventate una scusa per vederci.

Non vedo l'ora che arrivi questo pomeriggio. Praticamente questa settimana è venuta a casa mia quasi tutti i giorni, studiamo matematica un'oretta, al massimo un'ora e mezza e poi passiamo il resto del pomeriggio assieme. Lei e Ginny sono diventate amiche un fretta, non so se questa sia una cosa buona: mia cugina vuole sempre stare con noi e a me questa cosa da un po' fastidio. Preferirei stare da solo con Ari, se c'è anche Ginny nei paraggi mi sento meno disinvolto, meno sicuro di me stesso. Nonostante siamo diventati buoni amici, non siamo mai usciti assieme, ci vediamo solo quando viene a casa mia. Mi piacerebbe, ma non ho il coraggio di chiederglielo: non vorrei pensasse male e rifiutasse l'invito. Lo so, sono un terribile codardo, vorrei cambiare, ma è il mio carattere e non posso farci niente. A volte vorrei essere un po' più spigliato con le ragazze, ma proprio non mi viene naturale.

-Gioele, c'è la prof Riva che ti vuole parlare - mi avvisa Sara, una mia compagna di classe durante l'intervallo.

Guardo in direzione della porta e vedo la prof farmi cenno di avvicinarmi.

-Grazie, Sara- attraverso l'aula e raggiungo la prof di matematica.

-Buongiorno prof

-Ciao Gioele. Credo che tu già sappia di cosa voglio parlarti. Come vanno le ripetizioni di Arianna?

-Secondo me bene.

-Sta facendo progressi?

-Certo, migliora di giorno in giorno. Ora fa da sola anche gli esercizi più difficili senza grossi problemi.

-È venuta da te almeno tre o quattro volte?

-Si, in realtà in tutto abbiamo studiato assieme sette pomeriggi, se non sbaglio.

-Così tanto? Non è il caso che tu l'aiuti così tanto, bastano un paio di volte a settimana. Non devi assolutamente rimane indietro con i tuoi di compiti.

-Va bene- rispondo. Meglio fingere di essere d'accordo. A me piace stare assieme ad Ari, e credo che per lei sia lo stesso.

-Faró una verifica settimana prossima, spero che i vostri sforzi servano a qualcosa.

-Di sicuro questa verifica andrà bene- la rassicuro.

-Se va male non dovrai più farle ripetizioni.

-Come no?- anche se vorrei sembrare tranquillo dal tono della mia voce si capisce che sono agitato.

-Questo è solo un esperimento che ho voluto fare. Se non funziona è inutile che sprechiate il vostro tempo così.

-Ma a me non pesa assolutamente.

-Ormai ho preso la mia decisione.

-Prof, almeno non lo dica ad Arianna- le chiedo gentilmente.

-Cosa non devo dirle?

-Che non dovrà più prendere ripetizioni da me se va male nella verifica.

Credo che se lo sapesse si aggiterebbe inutilmente. So per esperienza che l'agitazione gioca brutti scherzi e fa fare errori stupidi in verifica.

-Perché non dovrei?

-Si fidi di me, per favore.

-D'accordo -sospira lei.

Ti amo così come sei {in revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora