Ti amo così come sei {in revisione}

53. Arianna

Ginny oggi compie gli anni e per questo motivo ha chiesto a me ed ad un paio di altre amiche di andare a dormire a casa sua questa sera. Avrei preferito fosse di sabato, ma Ginevra vuole assolutamente festeggiare il giorno giusto così vado oggi anche se è mercoledì. Per fortuna domani non ho né verifiche né interrogazioni, perché sono quasi convinta che non dormiremo niente la notte. Per fortuna mia mamma mi ha dato il permesso di andare, ma solo dopo averle spiegato che vado comunque a scuola giovedì.

Sono felice che Ginny mi abbia invitata. Oltre che essere una bella occasione per passare del tempo con lei è l'occasione che aspettavo per rivedere Gio per la prima volta dopo la disastrosa festa di sabato. Solo al pensiero mi sento così nervosa, ma allo stesso tempo emozionata. Non so come reagirà, magari farà finta di niente, magari vorrà parlarne. Non so quale alternativa sia peggio. Nel primo caso significa che non gliene importa nulla di me e rimarrei delusa. Nel secondo sarebbe troppo imbarazzante.

Devo smetterla di pormi tutti questi problemi. Non serve a nulla. Ho bisogno di distrarmi così mi metto ad impacchettare il regalo di Ginny. Le ho preso una semplice maglietta, niente di esagerato. È blu con delle scritte bianche, proprio adatta al suo stile.
Non sono molto brava a fare i pacchetti regali. Ci metto un sacco di tempo prima di riuscire ad ottenere un risultato decente. Spero proprio che a Ginevra piaccia. Devo anche preparare una borsa col necessario per passare una notte fuori casa e uno zaino con i libri di giovedì. Scelgo il mio pigiama meno imbarazzante e lo metto in un borsone che in estate uso per andare in piscina. Ci aggiungo anche una bustina con spazzolino, dentifricio e spazzola, le mie ciabatte e il sacco a pelo. Penso di aver preso tutto il necessario.

Ormai sono le cinque e mezza passate, è ora di andare. Scendo al piano di sotto con in spalla la cartella coi libri di giovedì e il borsone.
-Mamma, andiamo?

Lei si affaccia dalla porta della cucina -È già ora?

-Sì

-Hai preso tutto? - si rassicura lei.

-Si, i libri di scuola li ho presi e le cose che mi servono per dormire pure.

-E il regalo?

L'ho dimenticato sulla scrivania. Ero sicura che avrei scordato qualcosa pure io. Sono sempre la solita- Vado a prenderlo

Mollo tutto sul pavimento e corro in camera mia. Quando torno al piano di sotto mia mamma si sta mettendo le scarpe. Anche io vado a prendere le mie e me le infilo alla velocità della luce. Usciamo di casa e mettiamo nel baule della macchina le mie due borse.

Appena salgo in macchina accendo la radio e cerco una canzone decente.

-È stata gentile Ginevra ad invitarti- commenta mia mamma.

-Hai ragione

-È la ragazza bionda, vero?

-Sì, è lei.

-Quando sono entrata in casa loro l'ho conosciuta. Mi è sembrata una ragazza davvero simpatica.

-Andiamo molto d'accordo

Sono nervosa all'idea di rivedere Gioele e ho bisogno di pensare ad altro. Per fortuna mia mamma ha voglia di chiacchierare così riesce inconsapevolmente a distrarmi dai miei pensieri. Di solito mi danno un po' fastidio i suoi interrogatori, ma oggi no.

Quando arrivo a casa loro è Ginny a venire ad aprirmi. Mi travolge con un abbraccio-Ari! Che bello vederti!

-Ciao Ginny. Tanti auguri! - rispondo cercando di non perdere l'equilibrio.

-Grazie, forza entra- mi strappa il borsone dalle mani e si avvia verso le scale -Dormiremo in mansarda

-Ok- chiudo la porta e la seguo fino all'ultimo piano speranzosa di vedere Gioele, ma non lo incrocio.

-Gio è in casa?- chiedo appena arriviamo in mansarda.

-Si, ma sta studiando: domani ha una verifica non ti conviene andare da lui.

-Devo parlare con lui di una cosa importante- sono successe troppe cose negli ultimi giorni e non abbiamo ancora avuto l'occasione di discuterne.

-Sono sicura che può aspettare e poi è il mio compleanno, sei qui per me. Non lasciarmi sola, le altre non sono ancora arrivate.

-Hai ragione, scusa- in teoria sono qui per festeggiare il suo compleanno, non per Gioele. Non sarebbe molto carino lasciarla sola. Con suo cugino parlerò un'altra volta.