Capitolo 6

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Un altro mondo che Anna amava era quello dei libri. Quando non sentiva la musica, leggeva. Non era, però, come la musica. Quest'ultima la portava in un mondo tutto suo, mentre i libri la portavano in un mondo sconosciuto, con problemi e situazioni esclusivamente del protagonista. Ma non le importava. Le piaceva leggere perché, nonostante il mondo in cui veniva a trovarsi, era una delle cose che la distraevano.

Però c'è stato un periodo in cui Anna veniva derisa proprio per questa sua passione per i libri. A prenderla in giro erano proprio dei suoi compagni di classe. Frequentava le scuole elementari, il secondo o il terzo anno. Aveva imparato molto presto a leggere, perché vedeva le insegne sui negozi e chiedeva ai genitori 'che c'è scritto?' e ha imparato, anche in questo caso, da sola le lettere e, piano piano, anche a leggere. Così, mentre i suoi compagni ancora non sapevano leggere oppure leggevano a fatica, lei no. Lei leggeva in una maniera scorrevole, come se leggesse da sempre, e veniva derisa perché raccontava di cosa parlavano i libri che leggeva, mentre non sapeva un bel niente di cartoni animati o di serie televisive, al contrario di altre compagne.

Parlavano con la maestra di cosa avevano visto per televisione la sera precedente, e Anna restava sempre in silenzio.
Perché leggeva.
E non aveva nemmeno il coraggio di dirlo, per paura di essere nuovamente presa in giro. E fu proprio da quel momento che si iniziò a tenere tutto dentro, imparò a fare l'attrice. Davanti a tutti. E il bello era che tutti ci cadevano. Tutti pensavano che stava bene, anche se in realtà non era affatto così.

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