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Champagne Supernova, Matt Pond
Wake me up when September Ends, Green Day

La settimana è volata in un attimo praticamente. Sono andata a scuola ogni giorno e ho continuato con gli allenamenti, sto cercando di migliorare sempre di più e andando avanti Dwayne diventa sempre più duro nei miei confronti, si lo so è complicato da capire... In effetti anche per me lo è, ma ammetto che non è successo nulla fra di noi e mi dispiace che sia così forse.

Papà è partito da poche ore con il Signor Edwards e Dwayne non è in casa perciò approfitto di questo tempo libero andando a ritirare le latte di colore per verniciare casa durante questa settimana.
È lunedì e stamattina i ragazzi e Mia erano a scuola, Dwayne non c'era però e non ho voluto chiedere dove fosse, forse più per la paura della risposta.

Arrivo al banco chiedendo di ritirare ciò che papà ha ordinato, il tizio è carino, sulla trentina brizzolato è molto sorridente.
Va a prendere le latte e torna indietro in qualche minuto passandomela tutte e due.
Pago tornando indietro e guardandomi intorno un po' annoiata. Percorro si è no 10 minuti di strada e mi sento davvero sollevata di vedere il portone rosso di casa mia.

Giro le chiavi in fretta per posare queste diamine di cose e mi lanciò direttamente sul divano. Chiudo gli occhi mettendomi comoda e affondando la testa nel cuscino grande, il silenzio che c'è in casa adesso mette quasi agitazione. Nemmeno il cane si muove, sta dormendo sul tappeto rannicchiato su se stesso.

Inizio a sognare di trovarmi in un vicolo sperduto è dimenticato da Dio, i miei amici mi guardano incitandomi a fare qualcosa che non capisco cosa possa essere. Sorridono indicando qualcosa alle mie spalle, mi volto di scatto trovando davanti a me una persona che non credo nemmeno di aver mai visto. Continua a chiamarmi scocciata e a scuotermi e proprio quando sto per dirgliene quattro, apro gli occhi di scatto!

"Oh finalmente! Pensavo fossi stata avvelenata!" Eccolo più acido che mai.
"Come sei entrato Dwayne?" Chiedo sbuffando.
"Queste?!" Chiede ridacchiando e scuotendo un mazzo di chiavi.

Ah giusto papà voleva che io fossi sempre protetta e ha deciso di lasciare le chiavi al più lunatico del pianeta! Ma che problemi ha?
Sbuffo andando a prepararmi una tazza di latte e cereali mentre lui mi segue iniziando a chiedermi di sistemare il nastro adesivo sulle pareti per poter fare le strisce rosse e bianche. Annuisco mangiando e ascolto ciò che ha dire.

Finisco rapidamente il contenuto della tazza di ceramica bianca, la sistemo in lavastoviglie e inizio a disporre il nastro sulle pareti con lui. Non prova nemmeno a rivolgermi la parola e mi sento "stranamente" in vena di domande.

"Che ti ho fatto?" Domando perplessa.
"Che dici?" Ridacchia.
"Questa settimana ... Sei diventato duro nei miei confronti e ..." Mi interrompe.
"Summer, non sopporto il tuo carattere e le tue mille domande che mi invadono il cervello!" Sbotta.

Finiamo di mettere il nastro dappertutto e apriamo le latte prendendo due rulli per dare il colore in soggiorno. Adoro il rosso e pensare di vederlo ogni giorno mi mette di buon umore!
Vorrei essere attenta a ciò che faccio ma il mio vicino si toglie la maglietta nemmeno a metà del lavoro lamentandosi per il caldo. È sudato e i capelli sono scompigliati, porta solo un paio di jeans e delle infradito! Un modello di Abercrombie santo Cielo...

Tossicchio imbarazzata appena mi accorgo che lo sto fissando e lui si volta rapidamente ridacchiando e notando il colore del mio volto, credo di essere più che bordeaux in questo momento, non riesco nemmeno a respirare come una persona normale.

"Se vuoi tolgo anche i jeans" mi sfotte in tono scherzoso.
"Neanche avessi chissà cosa da mostrare" sbuffo.
"Scusa? Pensavo che mi tenessi gli occhi puntati addosso" ride fragorosamente.
"Sei sudato" dico disgustata.

I'LL KEEP YOU SAFE #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora