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They don't know about us, One Direction
The youth of the Nation, P.O.D.

La casa di Jordan è piena di gente ubriaca in giardino e in ogni stanza possibile e immaginabile. Io e Liam siamo entrati insieme lasciando a bocca aperta il proprietario di casa a cui abbiamo subito spiegato la situazione, è dispiaciuto per tutto ma non sa propio come aiutarmi.
Inizio a bighellonare alla ricerca di una testolina nera conosciuta ma in questo carnaio è praticamente impossibile trovare quella giusta. Prendo il telefono e provo a chiamare.

"Summer?" Chiede.
"Dove sei, devo parlarti!" La metto in allerta.
"Sono nell'angolo destro del giardino" mi informa.

Senza pensarci due volte raggiungo la porta posteriore ed esco vedendo finalmente Mia col telefono in mano.
Le corro incontro è appena si accorge di me, si tira su mettendosi dritta e inizia a farmi una lunga serie di domande. Gli spiego della conversazione con Dwayne, cioè del fatto che mi abbia chiamata da codardo, senza dire una parola e poi abbia riattaccato con forza.

Lei mi ascolta facendo delle smorfie poco amichevoli, come se fosse del tutto contraria al contatto fra noi due. Non so proprio cosa dire ma so che quando fa così c'è qualcosa sotto, qualcosa di brutto che potrebbe spaventarmi e forse farmi sentire veramente male e se fosse uno degli innumerevoli segreti di Dwayne?

"Okay, nessuno ci dice che sia davvero così. Ora prendiamo un bel respiro e andiamo a bere dai!" Afferma Mia dandomi un'amichevole pacca sulla schiena.
"No, io parto domani per andare a cercarlo" dico voltandomi nella direzione opposta.
"Tu stai qui" mi blocca.
"Io non ho chiesto nulla, non mi serve la baby sitter" sbuffo spazientita.
"Non puoi Summer, lui è partito per proteggere te cazzo!" Mi fermo.

Lui è partito per proteggermi. Non è una cosa negativa ma è una cosa che mi uccide lentamente, io senza di lui non posso immaginare qualcosa. Senza il vicino di casa rompiscatole e arrogante che viene a dipingere ogni stanza della mia casa con me, lo stesso che poi mi lancia sul letto e mi fa venire più volte ...
Dwayne Edwards, il mio miglior appuntamento di sempre, l'unico con cui starei tutto il giorno senza stufarmi mai.

Non è scappando che protegge me, per questo io andrò a cercarlo non mi importano i mezzi, nei tutti i guai in cui andrò a cacciarmi. Devo trovarlo, perciò potrei partire da luoghi probabili come casa di sua madre per esempio, è vero potrebbe essere lì adesso.

"Io voglio andarmene" dico raggiungendo l'ingresso.
"Non puoi andare a cercarlo non sai nemmeno dove si trova!" Continua Mia.
"E allora dimmelo!"
"Non lo farò, perché non ne ho idea e poi è andato via perché voleva fosse così!" Urla lei.

Stufa della situazione prendo la mia roba è me ne vado, evito tutte le persone mascherate intorno a me le spingo nella speranza di uscire in fretta da queso postaccio e appena mi ritrovo nel giardino principale seguo il sentiero di pietra ed esco per farmi due passi.

Mi guardò un po' intorno sentendomi osservata ma non vedo nessuno. Il rumore dei rami degli alberi mi fanno spaventare e sobbalzare continuamente ma ho bisogno di aria fresca e di stare sola con me stessa perché queste persone non capiscono e forse mai lo faranno perciò posso solo contare su me stessa.
Mi blocco all'istante appena due fari mi puntano da dietro, mi volto di scatto nella speranza di vedere un'auto nera ribassata e sportiva con il marchio McLaren stampato sopra ma vedo solo una Camaro gialla.

"Che stai facendo da sola?"
"Vattene" lo ammonisco.
"No, vuoi un passaggio fino a casa?" Domanda.
"Non con te, magari stavolta mi ucciderai due tutto Ethan"

I'LL KEEP YOU SAFE #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora