Capitolo 10

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Entrando in aula 21, noto che Helen non c'è. Aggrotto la fronte e prendo posto; stavolta Daniel si siede accanto a me, al posto della mia migliore amica.
Come al solito, Miss Julia entra in classe con aria severa spegnendo il chiacchiericcio tra gli studenti.
Sento nuovamente la tensione crescere in me e stringo i pugni per il fastidio. Quando ero con David mi sentivo in pace. Adesso sento una tempesta, un urlo disperato nel deserto, la sofferenza. La nausea mi assale e mi prudono le mani per la voglia di usare il mio potere.
Sento che qualcuno posa la mano sulla mia spalla e sto per gridargli contro di non rompere le scatole, ma poi mi accorgo che è Daniel che mi guarda con le sopracciglia inarcate e lo sguardo venato di preoccupazione.
Con una sola occhiata,capisce cosa mi sta succedendo e riesco quasi a vedere le rotelle della sua mente che si mettono in azione per escogitare un piano e farmi passare inosservata. Stringo le palpebre e cerco di soffocare un grido quando la schiena inizia a pulsare per il dolore, i marchi cominciano a scaldarsi. Percepisco ogni singola cellula dolorante del mio corpo mentre Miss Julia inizia la lezione:
《 Bene ragazzi. Oggi ho in mente un dibattito, infatti sarete proprio voi a discutere sull'argomento che abbiamo trattato ieri in classe: la Caduta. Iniziamo dalla prima domanda. Secondo voi, cos'ha spinto gli angeli a ribellarsi a Dio?》chiede Miss Julia incrociando le braccia al petto.
Una scarica di brividi mi percorre la colonna vertebrale e percepisco il potere che inizia a scorrermi nelle vene. Espiro rumorosamente. A quel punto Miss Julia si volta verso di me e la sua bocca assume una piega adirata: 《 C'è qualcosa che non è di suo gradimento Cassiel?》
Adesso basta!
Reclamo i miei poteri che mi lambiscono come fiamme, incendiando le mie braccia. Sto per evocare la mia energia puntando fissa Miss Julia... quando sento suonare l'allarme incendio. L'acqua comincia a cadere dall'impianto presente sul soffitto bagnandomi e raffreddando parzialmente il calore insopportabile divampatomi dentro. Le ragazze cominciano a strillare e i ragazzi invece ridono divertiti. Non c'è nulla di divertente. Miss Julia richiama la classe per uscire da scuola e io mi giro verso Daniel...ma lui non c'è.
Scruto la classe alla sua ricerca, usciamo dall'aula e andiamo nel cortile fradicio di pioggia. A quanto pare piove anche fuori. Perfetto direi, davvero perfetto!
Molti altri studenti sono già fuori chiedendosi cos'era appena successo. Di Daniel nessuna traccia. Comincio seriamente a preoccuparmi. E se mi ha abbandonata? Se ha avuto timore dei miei poteri ed è scappato perché non è riuscito a capirmi come io avrei voluto? Non riuscirei a sopportarlo. Non un'altra volta e soprattutto non da una persona di cui sto iniziando a fidarmi. Le lacrime cominciano a scendere copiose non soltanto per il dolore atroce alle scapole ma perché Daniel non si è ancora fatto vivo. Lacrime nere sulla maglia bianca.
D'un tratto sento uno spostamento d'aria che mi scompiglia le ciocche fradice d'acqua. Mi volto verso la direzione del vento per poi trovarmi due occhi grigi che mi fissano ansiosi. Daniel.
《Cass stai bene? Perché stai pian...》
Non lo lascio terminare e gli salto addosso abbracciandolo e ridendo. Allora non mi aveva abbandonata! La sua maglia fradicia aderisce al suo petto mettendo in risalto i muscoli guizzanti. Attraverso la stoffa percepisco la loro solidità contro il mio ventre piatto. Daniel si unisce alla mia risata e mi prende per i fianchi mentre la pioggia cade ancora su di noi, sollevandomi con facilità e facendomi roteare in aria. Lo guardo negli occhi e so per certo che questo è uno dei momenti più vivi della mia vita. Grazie a lui. Dopo avermi messo giù ci fissiamo ormai senza fiato e di colpo Daniel ritorna serio. La sua espressione cambia radicalmente diventando tormentata e triste.
《 Cass perché stavi piangendo fino a due minuti fa?》Arrossisco e abbasso lo sguardo. Sento il vociare confuso dei ragazzi mentre la pioggia continua a cadere imperterrita sul cortile della scuola.
《Ecco... quando stavamo scappando da scuola ti ho perso di vista e non so perché ma mi sono sentita abbandonata... come se le mie emozioni si fossero amplificate improvvisamente》spiego
Un'ombra passa sul viso di Daniel che mi guarda fisso negli occhi e dice:
《 È normale. Fra meno di una settimana tu Ascenderai e devi essere pronta. Ti insegneró io stesso e dovrai...》lo interrompo alzando una mano e gli chiedo sospettosa:
《 Come fai a sapere della mia Ascensione?》
Daniel sembra preso in contropiede ma si ricompone immediatamente. Arriva proprio di fronte a me e avvicina la testa nell'incavo del mio collo. Sento il suo fiato sulla mia pelle e abbandono la testa all'indietro chiudendo gli occhi.
《È il tuo odore》sussurra inspirando. Rabbrividisco e sento la punta del suo naso toccare la mia vena pulsante.
Daniel si allontana di scatto serrando la mascella, come se fosse frustrato.
《Il mio odore?》dico un po' rauca sentendo ancora il suo calore.
《 Sì. Devi sapere che quando Ascenderai, la tua natura angelica si rivelerà... ma subirai un cambiamento molto complesso e doloroso. Come il tuo sangue...》mi guarda come se volesse tralasciare qualcosa.
《 Continua》lo incito prendendogli la mano.
Vedo il dubbio e il conflitto che attraversano il suo viso. Daniel sospira, stringe la mia mano e dice:
《 E va bene. Durante l'Ascensione diventerai... diversa. Più forte, più veloce e soprattutto più potente di quanto tu non lo sia già... ma non avrai più sangue scarlatto...》fa una pausa《avrai icore angelica》
Lo guardo stupita. Sarò pronta a lasciarmi alle spalle la mia umanità e diventare un essere dall'immenso potere? Non ne sono sicura.
Una goccia di acqua cade sulle mie labbra scivolando giù per il mento e lasciando una scia gelata sul collo. Non mi sono mai piaciuti i cambiamenti.MAI.
《 A nessuno piacciono i cambiamenti negativi, ma non è detto che la tua Ascensione lo sia 》mi dice Daniel. Mi accorgo adesso che ho detto quel pensiero ad alta voce.
Scuoto la testa,completamente nel panico:《No tu non capisci!Io ho paura dei cambiamenti》urlo in lacrime.
《Shh!Cass va tutto bene》mi abbraccia e posa le sue labbra bagnate sul mio collo scoperto. Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi con il ritmo del suo respiro. Tento di reprimere i singhiozzi e metto le braccia intorno alle sue spalle. Sento Daniel irrigidire le scapole.
《 Quello è un punto molto delicato Cassiel》afferma sorridendo contro il mio collo《lì sono nascoste le mie ali e con te, Cass, fremono ad uscire》
《Posso vederle?》gli chiedo
《No. Non chiedermelo. Non le faccio vedere a nessuno da quando sono sulla Terra》mi dice con voce dura.
Non mi sono mai chiesta perché Daniel è qui. In fondo, lui è un angelo. Penso che lassù si stia meglio, no?
《Perché sei qui, sulla Terra? Tu sei un angelo e scommetto anche che le tue ali sono bianche come quelle di Ambriel》dico.
Daniel tace e vedo il suo viso contratto dal dolore in una smorfia. Sta usando la mia stessa mossa. Anche io faccio così quando non voglio che mi vedano soffrire. Indosso una maschera.
Dopo un po', Daniel si accorge di quello che ho detto e strabuzza gli occhi.
《 Tu... hai incontrato Ambriel?》mi chiede sorpreso.
"Non devi fidarti di nessuno... nemmeno delle persone che credi di conoscere".
《Sì, mi è apparsa in sogno e mi ha spiegato chi sono veramente. È lei che mi ha dato il ciondolo》dico toccandolo con dita fredde.
Noto che Daniel ha lo sguardo fisso in un punto impreciso dietro di me. Capisco che è in stato di shock.
Il preside nel frattempo parla al megafono dicendo che le lezioni pomeridiane sono state sospese e concederà solo 20 minuti agli studenti per prendere le loro cose e uscire da scuola.
A quel punto una folla di studenti comincia ad entrare per poi sparpagliarsi tra i corridoi. Daniel mi segue in silenzio e insieme ci dirigiamo in aula 21. Raduniamo le nostre cose e prendiamo lo zaino. Lo supero ed esco da scuola dove la pioggia continua a scendere. Metto il cappuccio del giubbotto sopra la testa e gli auricolari, pronta per andare a casa. Sento che Daniel mi sta chiamando con voce profonda.
Mi giro e vedo che mi viene incontro.
《 Ti accompagno a casa》
《Grazie ma non ce n'è bisogno》
Daniel mi affianca e dice:
《 Sì invece perché adesso io vengo a casa con te, tu ti cambi e poi vieni con me. Nel bosco. Devi imparare a controllare i tuoi poteri e non c'è posto migliore per stare soli.》
Annuisco e cominciamo a camminare.
Noto che Daniel è tormentato e cerco un argomento per distrarlo. Gli chiedo la prima cosa che mi viene in mente.
《Dov'eri mentre è scattato l'allarme?》
Daniel sorride e mi guarda con aria birichina:《Sei in debito con me. Mentre tu cercavi di abbrustolire Miss Julia, io sono diventato invisibile e,subito dopo, ho cancellato quel ricordo dalle menti dei nostri compagni... ho fatto scattare l'allarme cosicché l'attenzione non fosse stata più su di te e tu saresti stata libera di arrostire la prof in santa pace》mi sorride.
Lo guardo stupita《Grazie, mi hai salvata》sussurro.
Daniel scrolla spalle e dice《Era la cosa giusta da fare》
Nel frattempo arriviamo a casa mia. Prendo le chiavi e apro la porta d'ingresso.
《 Cass! Perché sei arrivata cos...》Sophie entra in soggiorno e poi si blocca, diventa bianca come un cencio e sgrana gli occhi. Guardo Daniel e noto che anche lui è sotto shock. È il momento di intervenire.
《 Ciao Sophie ehm...oggi abbiamo avuto un problema e le lezioni sono state sospese fino a domani. Lui è...》
《Daniel》sussurra Sophie
Apro la bocca《Come fai a conoscerlo?Lui è nuovo di qui.》
Mi volto verso Daniel e noto che lui lancia una strana occhiata a Sophie cambiando improvvisamente espressione e fingendo un sorriso.
《 Vedi Cass, lo conosco perché ieri mi ha aiutata a raccogliere delle cose che mi erano cadute per strada》spiega Sophie.
Già certo e io sono un lupo mannaro!
Guardo Daniel e lui annuisce come per confermarlo ma capisco, dalle sue spalle irrigidite, che mi sta mentendo. Ma decido di riparlarne più tardi con lui. Da soli.
《 Sophie, vado a cambiarmi e poi esco con Daniel》annuncio.
《Cosa?! Ma sta piovendo a dirotto!》dice contrariata.
《 Con tutto il rispetto Sophie, ma usciamo solo per un giro. La riporteró sana e salva prima di cena》Daniel interviene e finalmente Sophie approva. Salgo in camera lasciando Daniel in soggiorno, mi tolgo i vestiti e opto per un paio di leggins neri, una canottiera e una giacca nera che chiudo fino alla base del collo.
Scendo lentamente sentendo delle voci adirate in soggiorno. Mi fermo alla fine delle scale e mi appiattisco contro la parete, cercando di capire cosa stanno dicendo.
《...non puoi farlo Daniel, te lo proibisco. Lei deve essere salvata.》questa è la voce di Paul.
《 E secondo voi cosa sto facendo? Voi non potreste vantarvi di dire lo stesso, le avete nascosto la verità e adesso lei è costretta a fare un salto nel buio quando Ascenderà! Non ho mai visto nessuno che in pre-Ascensione cerca di incendiare la scuola per ben due volte in un solo giorno! È troppo potente e ha bisogno di controllare i suoi poteri. Non la lascerò morire soltanto perché voi mentite a lei e perfino a voi stessi. Paul, sapevi che Sophie ha falsificato la data di nascita di Cassiel?》
Mi sporgo un po' giusto per vedere l'espressione di Paul che sta guardando Sophie con stupore mista a rabbia. Proprio come me.
《È vero quello che dice? Quand'è veramente il compleanno di Cassiel?》le grida praticamente contro.
Sophie si fa piccola piccola e sussurra:
《 Il giorno di Samhain》
Samhain. Halloween.
Paul diventa rosso di rabbia e ruggisce :
《 Dovevamo proteggerla! Tu sapevi che Cassiel era l'angelo della profezia di Enoch e mi hai fatto credere che lei fosse un semplice angelo inconsapevole della sua vera natura e che avesse bisogno di aiuto. Hai idea di quello che hai fatto?! Senza il giusto allenamento lei potrebbe anche non sopravvivere all'Ascensione!》
Sophie è ormai in lacrime e si difende dicendo:
《 Avevo promesso a sua madre di proteggerla dal nostro mondo! Inoltre le sono sempre stata accanto e sappiamo tutti qui che per innescare l'Ascensione bisogna che lei utilizzi i suoi poteri per la prima volta nell'arco di tempo compreso tra i 17 e i 18 anni! Lei non ha mai utilizzato niente!》
Non ne posso più di ascoltare. Entro in soggiorno come una furia e grido contro quelli che credevo fossero le uniche persone di cui potessi fidarmi.
《 Come avete potuto?! Ve ne state qui a discutere sul mio futuro senza che mi interpelliate. Non mi avete mai detto cos'ero ed è tutta colpa vostra. È così che volevate proteggermi?! Purtroppo per voi non ci siete riusciti perché proprio ieri ho affrontato un demone che voleva rapirmi. Così ho scoperto i miei poteri. Ma scherziamo?! Ho dovuto scagliare un fulmine su di lui perché mi lasciasse andare e questo è il risultato》
Mi sfilo la giacca lanciandola violentemente contro il pavimento e lasciando vedere quello che sono in realtà. I miei marchi vengono finalmente liberati e io apro le braccia per far capire che non c'è più nulla da fare.
Daniel mi guarda sbalordito.
Paul è evidentemente sotto shock.
E se è possibile,Sophie diventa ancora più pallida di com'era prima.
E così non hanno niente da dire?!
Una rabbia cieca si impossessa di me. Non mi importa più nulla di ciò che farò perché la mia vita potrebbe non continuare dopo l'Ascensione. Loro erano la mia ancora e adesso sono sull'orlo del precipizio. Adesso sì che sono sola. Evoco la mia energia mentre le lacrime scendono calde sul mio viso avvertendo il loro sapore di sale sulle labbra. Serro le palpebre e immagino di chiamare a me gli elementi della natura: percepisco il terreno morbido sotto i miei piedi, il vento caldo che mi scompiglia i capelli,la sensazione dell'acqua fresca che mi bagna e il fuoco che divampa dentro di me.
《Cass non farlo, sei migliore di così! Non fare ciò che loro hanno fatto a te, reclama la tua redenzione!》mi giunge la voce di Daniel. Ma io non lo ascolto. Ormai i poteri hanno preso il sopravvento. I marchi si illuminano per la mia energia. Il braccio destro proietta bagliori bianchi... ma è quello sinistro che attrae maggiormente la mia attenzione: i simboli risplendono di nero, oscuri come l'ombra. Oscuri come il male.
《Cass stai cedendo all'oscurità!》mi grida Daniel, mentre Sophie e Paul mi guardano impauriti.
《 Certo come avete fatto voi d'altronde. Voi siete i maestri e io l'allieva》dico per poi usare la mia velocità sovrumana. Esco come un fulmine da casa... no, mi dico, quella non è più casa mia! Sfreccio verso il bosco, allontanandomi da quella che era la mia vita. Mi sento usata, tradita. Arrivo in un punto indefinito. Potrei essere nel cuore del bosco o perfino in un altro Stato. Non mi importa. Lascio che la pioggia mi bagni. Sono infreddolita, chiudo gli occhi e comincio a piangere. Come sono arrivata fino a questo punto? Perché proprio io? Dopo tutto quello che mi è successo da bambina me la merito un po' di tranquillità. I singhiozzi mi scuotono il petto e urlo per la frustrazione. Come faccio adesso a scaricare tutta questa energia che mi scorre nelle vene?
Inspiro profondamente e distendo un braccio davanti a me. Mi concentro sulla cacofonia della pioggia che cade contro il terreno, le foglie degli alberi e su di me. I marchi continuano a brillare e non smetteranno finché non sarò arrivata fino alla fine.
Raccolgo tutta l'energia, la rabbia, la tristezza e la disperazione... e con un urlo rilascio tutto.
《Cass!》è Daniel che mi chiama.
Tutto succede a rallentatore.
Daniel viene verso di me e l'energia dei quattro elementi lo colpisce in pieno petto attraverso una scia di luce. Troppo tardi. Basta soltanto un battito d'ali di un colibrì che la tua vita viene sconvolta... o peggio finire. Daniel è riverso a terra, gli occhi chiusi. Corro da lui e controllo il battito... è debole. Oddio sta morendo! Ed è tutta colpa mia. Mi inginocchio, gli prendo la testa tra le mani e la poggio sul mio ventre. Cosa ho fatto?
《Daniel ti prego svegliati, mi dispiace tanto! Non volevo farti del male, non voglio prederti》urlo al bosco scuotendolo per le spalle.
Chi sono io per giudicare? In fondo, lui aveva detto che voleva proteggermi. Le immagini invadono la mia mente: le nostre risate, lui che mi fa girare per aria sotto la pioggia, le sue labbra carnose e... ricordi di altro genere. Io da bambina che gioco con lui, ma lui ha sempre lo stesso aspetto da uomo. Ridiamo, le sue ali bianche che toccano un pavimento di mogano. Purtroppo non mi ricordo dove eravamo, ma so per certo che io mi fidavo di lui e che ci eravamo conosciuti prima che finissi in orfanotrofio. Ma allora dove? Non ho il tempo di pensarci. Devo salvare Daniel che nel frattempo è diventato bianco come un lenzuolo.
D'un tratto vengo fulminata da un'idea. Prendo una pietra frastagliata e applico un taglio abbastanza profondo all'interno del braccio. Rivoli di sangue cominciano a scorrere sulle mani. Daniel ha detto che è rosso perché devo ancora Ascendere, ma è comunque sangue proveniente da un angelo giusto? Deve essere così. Non ci sono altre alternative. Mentre piango, lascio cadere le gocce di sangue scarlatto nella bocca di Daniel, facendolo scorrere lungo la gola. Dopo aver finito, sono esausta e lascio ricadere il braccio tagliato sulla sua spalla. Poggio la mia fronte sulla sua e le mie lacrime miste a pioggia bagnano il suo bellissimo viso. Ricontrollo il battito. Ma non sento nulla. Non è successo nulla. Daniel è ancora immobile.
Ripenso a ciò che mi ha detto:"Sappiamo entrambi che non saprai controllarti". È vero. Non sono riuscita a salvarlo.
Sembra passata un'eternità e sto per riprovare con il mio sangue quando Daniel comincia a tossire. Apre i suoi particolari occhi e io rido e piango al contempo per il sollievo.
Daniel mi guarda e mi sorride. Lo stringo a me e lui mi scosta una ciocca di capelli fradicia.
《 Mi dispiace Cass, volevo dirtelo ma volevo anche proteggerti. Da me. Da tutto》sussurra rauco al mio orecchio.
《 Shh va tutto bene. Non sono riuscita a controllarmi. È colpa mia》dico d'un fiato《credevo fossi morto, ma poi ti ho dato il mio sangue che a quanto pare ha funzionato... io mi ricordo di te. Noi ci siamo conosciuti quando io ero bambina ma tu eri sempre così...》
Daniel sgrana gli occhi 《Ti ricordi di me?》
Annuisco《La prima volta che ti ho visto, ho avuto una visione su di te, ma adesso non ho i ricordi ben precisi, diciamo che sono sfocati》
Daniel mi guarda sorridendo e mi tiene stretta. Sembra che i suoi lineamenti siano cambiati. Infatti sono più distesi, come se avesse deciso qualcosa e si fosse aquietato.
《 Grazie per avermi salvato》
Scollo le spalle 《Era la cosa giusta da fare》dico sorridendo. Mentre ci guardiamo negli occhi, sentiamo che qualcuno sta facendo un applauso. Ci votiamo.
Astaroth ci sta fissando con un sorriso crudele sulle labbra.
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Ciao a tutti! Questo capitolo è molto più lungo rispetto agli altri perché iniziamo ad entrare proprio nella storia.
Se vi è piaciuto il capitolo perfavore votate o fatemelo sapere nei commenti.
Al prossimo capitolo!

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