Capitolo 14

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Sto ancora cadendo quando Lucifero mi prende tra le braccia e spiega le sue ali. Alzo lo sguardo e rimango a bocca aperta. Dalla schiena si diffondono delle ali ricoperte da lunghe piume nere che diventano sempre più grandi, così grandi che lo avvolgono come un mantello fungendo anche da strascico. Atterriamo all'interno di una caverna e improvvisamente il puzzo pungente di zolfo invade le mie narici. Lucifero mi conduce fuori dalla caverna buia e subito dopo mi ritrovo davanti...alla devastazione totale.
《 Benvenuta all'Inferno》mi sussurra Lucifero all'orecchio tenendomi ancora stretta. Metto una mano davanti alla bocca e osservo il panorama, completamente spiazzata, come da uno scorcio.
Davanti a me si apre un burrone di fiamme e oscurità da cui provengono grida, lamenti e pianti disperati e agonizzanti.
《 Sono le eterne torture che hanno sempre afflitto, e sempre affliggeranno, le anime di coloro che hanno preferito la via più semplice...la mia via: quella della tentazione e del peccato》spiega allargando le braccia come se ne andasse fiero.
Ed è così.
Spostando lo sguardo oltre il burrone vedo un enorme castello scavato nella pietra. Numerose torri svettano verso l'alto e, alzando lo sguardo, vedo solo una densa e minacciosa oscurità.
Ma ,ehi, che mi aspettavo? D'altronde è l'Inferno!
Lucifero segue il mio sguardo 《Ah quelle Cassiel sono le mie care amiche Ombre. Servono a tenere a bada le anime un po'...ecco... irrequiete, se sai a cosa alludo》dice indicando quella massa di oscurità.
Detto questo alza la mano e subito dopo compare un ponte di cristallo nero che attraversa il burrone da parte a parte fino al castello.
《 Prima le signore》dice cedendomi il passo.
Avanzo un po' esitante e comincio a camminare sul ponte. Nella mia testa mi ripeto di non guardare giù, ma la curiosità vince e allora abbasso lo sguardo. Sospesi sopra le fiamme vi sono migliaia di milioni di oggetti che fluttuano sul burrone.
《 C-cosa sono quegli oggetti?》chiedo mentre un terribile sospetto si annida nella mia mente.
Lucifero mi costringe a guardarlo prendendomi il mento tra le sue dita
《Lo vuoi davvero sapere?》mi domanda gelido. Annuisco,insicura di quello che potrebbe dire.
《Quelli sono gli oggetti che hanno permesso a quelle persone di "accedere", per così dire, nel mio Regno. Sono i sogni infranti, i peccati e e la disonestà che ormai pullulano tra il mondo degli umani》mi spiega scrollando le spalle.
Abbasso lo sguardo e trovo oggetti di tutti i tipi: spade, pistole e perfino guanti, orologi da taschino e collane.
Aggrotto la fronte e chiudo gli occhi come se servisse ad esternarmi da tutta quella disperazione, come se chiudessi il sipario perché non mi piace affatto lo spettacolo. Ma capisco che non serve a nulla. La sofferenza di tutte quelle anime mi trafigge il cuore, le loro grida si imprimono su di me e vorrei fare qualcosa per salvarli.
《 Non puoi fare nulla per loro, Cassiel. Hanno avuto quello che si meritavano... credevo che fossi più forte di così. Stai deludendo le mie aspettative, quindi ,ahimè, dovrò insegnarti anche questo》dice Lucifero sospirando con fare annoiato.
Cado in ginocchio sul ponte di vetro e mi tappo le orecchie cercando di eliminare quella cacofonia di urla strazianti. Stringo le palpebre e comincio a lamentarmi.
《 Non sapevo che le anime ti facessero questo effetto... sei debole, non sei combattiva e ti arrendi facilmente.》dice schioccando la lingua per il disprezzo.
Alzo lo sguardo verso di lui adirata. Nessuno può dirmi che sono debole.《Soltanto perché tu non provi sentimenti, non significa che chi li ha è debole. Ci rendono più forti, perché accettiamo la nostra parte più sensibile: la nostra umanità. Siamo forti perché riconosciamo e ammettiamo le nostre debolezze, non perché le respingiamo trasformandoci lentamente in esseri insensibili...perché poi non avremo più qualcosa o qualcuno per cui vale la pena combattere e vivere. Quindi,su avanti, dì pure che sono debole e rammollita, ma tutti e due sappiamo chi è il vero debole qui. Colui che infastidisce anche le anime più pure per condurli nella sua strada, ma ti prometto una cosa: io non diventerò mai vigliacca come te》 dico sfidandolo a dire altro.
Gli occhi di Lucifero vengono attraversati da una scintilla:l'orgoglio.
《 Sei proprio cocciuta come tuo padre》 mi sussurra inginocchiandosi di fronte a me... per poi mollare uno schiaffo che mi fa piegare la testa. Non ho nessuna intenzione di piangere quindi alzo il mento e lo fisso a mo' di sfida.
NESSUNO può azzardarsi a dirmi che sono debole, stupida ragazzina. Ti avrei fatto molto di più se tu non fossi stata...》urla ma, dopo essersi accorto di cosa sta per dire, sgrana gli occhi e lascia la frase in sospeso.
《 Io non fossi stata cosa?》chiedo incuriosita dal suo atteggiamento.
Un lampo passa tra i suoi occhi rossi come il sangue che ha versato in tutti questi millenni.
《 Dovrai scoprirlo da sola. Purtroppo l'Accordo non me lo permette anche se vorrei vedere che faccia faresti se lo venissi a sapere da me, ma come ti ho già detto non posso. Lo capirai più avanti e no, non so quanto tempo ci vorrà perché tu lo scopra》mi risponde prima che io glielo chieda.
Lucifero mi prende per un braccio e lo stringe molto forte. Sussulto per il dolore e mi alzo. Con ampie falcate, Lucifero mi conduce di fronte al suo castello trascinandomi con sé. Il ponte svanisce e io mi ritrovo sulla terra infernale.
Giunti all'imponente portone del castello, Lucifero chiude gli occhi e poggia la mano sul legno scuro del portone.
《 Facilis descensus Averni》recita
Mi balza il cuore in gola perché so esattamente cosa significa:
" La discesa all'Averno è cosa facile"
L'Averno è praticamente l'inferno nella religione romana. Questo detto significa che è facile scendere all'Inferno, perché anche la corruzione e il peccato sono la via più semplice, ma la salita è difficile perché la redenzione di un'anima è quasi impossibile.
Le porte si spalancano e insieme entriamo nel suo castello. Il pavimento a scacchiera si estende per tutto l'ingresso, ma le pareti, le maestose scale, insomma tutto è interamente scalfito nel marmo nero e luccicante. Devo ammettere che è stupendo per essere la casa del diavolo. Lucifero mi guarda con un sorriso crudele e mi conduce ad una rampa di scale che scendono verso i sotterranei. La sua mano è ancora stretta sul mio braccio e io non posso fare a meno di scendere insieme a lui. Arrivati all'ultimo gradino il sotterraneo viene illuminato da delle fiaccole e io rimango terrorizzata da quello che vedo.
Due celle sono disposte una di fronte all'altra, ma noto che la cella a destra è già occupata. Lunghi capelli biondi ricadono sul volto di un angelo dalle ali bianche ma sporche. La sua veste è strappata in più punti e i suoi polsi sanguinanti sono incatenati.
《 Benvenuta nella tua eterna sofferenza 》mi dice Lucifero divertito per poi incatenarmi nella cella opposta e rinchiudermi.
《 Arrivo tra un attimo》continua con voce ferma. Sale le scale e improvvisamente un inquietante silenzio piomba sulle mie spalle. Sono stremata e la sottoveste nera è sporca e stropicciata. È così che passerò il resto della mia esistenza? Fino ad ora non ci avevo pensato, perché è troppo traumatico.Ma ora che il silenzio mi opprime non posso fare altro che pensare a quello che mi accadrà. Lucifero aveva detto che doveva insegnarmi ad essere forte e imparare a combattere per l'imminente guerra. Ma io non voglio far parte di niente di tutto ciò. Rivoglio la mia vecchia vita, dove il mio peggior problema era essermi dimenticata di fare i compiti. Rivoglio Sophie e Paul anche se mi hanno ingannato, ma dopo tutto quello che è accaduto ho capito che loro volevano soltanto proteggermi tenendomi all'oscuro di questo mondo. Ma che fare quando il destino bussa alla tua porta? Tutto ciò che ho sempre temuto nella mia vita sta accadendo, e non sto parlando della guerra o della mia natura. Sto parlando dei cambiamenti che sto affrontando e che affronteró. Immagino che adesso la mia Ascensione avverrà negli Inferi. Guardo l'angelo davanti a me ed esamino il suo volto segnato dal dolore. Spalanco gli occhi. Oddio. Fa che non sia lei. Ma da un esame più attento capisco che è proprio lei. L'angelo sembra non essersi accorta della mia presenza.
Mi porto una mano alla bocca.
《Mamma!》grido con il cuore trafitto dal dolore. Ambriel alza la testa di scatto e mi guarda con quegli occhi così simili ai miei.
Si precipita alle sbarre della cella e si aggrappa con tutte le sue forze.
《 Cassiel, figlia mia. Come ci sei finita qui?》dice terrorizzata.
Scuoto la testa e improvvisamente Lucifero arriva accompagnato da un demone.
Il suo sguardo gelido si posa su di me.
《 Allora... iniziamo?》

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