Capitolo 18

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Mi risveglio con uno strano sapore metallico in bocca. Sangue. Il mio sangue.

Apro gli occhi di scatto, ricordando tutto ciò che ho fatto -o meglio, ho cercato di fare- nella sala d'addestramento. Capisco però di essere in una camera da letto molto antica. Le colonne in mogano del letto a baldacchino mi circondano mentre sostengono un'enorme tenda nera drappeggiata che scende elegantemente fino al pavimento. Un movimento alla mia sinistra mi fa capire di non essere sola. Volto la testa di scatto e trovo Lucifero che mi sta fissando imperscrutabile, i suoi occhi rubino che studiano ogni mio movimento.

《 D-dov'e Astaroth?》domando un po' rauca, accorgendomi che fa male perfino parlare. Ricordo che prima di svenire avevo visto i suoi occhi blu ed io ero poggiata al suo petto.
《Lui non è mai stato qui. Era solo un'invasione mentale per cercare di farti tranquillizzare》mi spiega Lucifero serrando i pugni.
Chiudo gli occhi. Quindi non è stato lui a trasportarmi fino a qui?

《Ma allora chi...》sto per chiedere confusa.
《 Io》risponde semplicemente, ma noto che sta serrando la mascella. Intuisco che è nervoso. Com'è possibile? Lui mi detesta, ma è pur vero che quello che ho fatto è gravissimo e che qualcuno doveva portarmi via da lì. Non avrei mai dovuto usare i miei poteri contro Dakota, né tanto meno scagliare saette a destra e a manca. Eppure...una parte di me è orgogliosa per aver dimostrato a tutte quelle facce toste di che pasta è fatta Cassiel. Tento di reprimere un sorriso, ma fallisco miseramente. È troppo divertente ricordare le facce terrorizzate dei demoni!
Lucifero sembra avermi letto nel pensiero.

《 Non hai bisogno di fingere di essere dispiaciuta. So che non lo sei. Vedi Cass, oggi ti ho sottoposto ad una prova. Volevo capire fino a che punto poteva spingersi la tua sete di vendetta e il tuo spirito da guerriero. Così ho lasciato che Dakota ti importunasse per vedere la tua reazione contro di lei. E adesso ho capito.》fa un sospiro《Fino alla fine. Il tuo spirito è puramente guerriero. Ed è per questo che meriti tutto il mio orgoglio. Ti ho portata in una cella, ti ho torturata e ti ho spinta ad usare i poteri, ma non me ne pento... perché ho capito finalmente che la tua natura è combattiva e non si arrende》mi dice strizzandomi l'occhio e sorridendo.
Nonostante tutto quello che ha fatto a me e a mia madre, non posso fare a meno di sentirmi lusingata. Ed è qui che capisco che sono cambiata.

《 Ho deciso di allenarmi e combattere come un vero soldato》affermo di punto in bianco. So che avrò molta strada da fare ma sento che l'Ascensione è molto vicina e io devo cercare di ricordare tutto. Chi è mio padre? Perché nessuno può svelare la mia vera natura?
Lucifero mi guarda sorpreso, ma annuisce con vigore.
《 Sapevo che avresti fatto la scelta giusta. Sono convinto che le tue capacità ti renderanno il più forte dei soldati...ma sta a te decidere da che parte schierarti. Quando avrai capito cosa sei, solo allora potrai decidere a chi unirti in questa battaglia. Nel frattempo noi ti alleneremo》
Guardo Lucifero con la fronte aggrottata.
《 Perché mi allenate se non siete sicuri che mi schiereró con voi? Insomma, potrei anche decidere di non combattere?》chiedo

《 Oh Cass. Ti alleniamo perché questi sono i termini dell'Accordo: il libero arbitrio. E sì, puoi anche decidere di non combattere ma è come se stessi rinnegando te stessa. Comunque lo capirai domani, quando comincerà il duro lavoro. Adesso riposati.》mi spiega. Sta per andare quando chiedo:
《 Dov'è Astaroth per davvero?》
Lucifero è girato, quindi vedo soltanto la sua schiena fasciata da una camicia nera.
《 È ancora sulla Terra, sotto mio ordine. Ritornerà quando ci sarà bisogno di lui》dice con voce atona.

《 Lui... sapeva che mi avresti rapita?》domando mentre un terribile sospetto si annida nella mia mente.
Lucifero esita un attimo con le spalle irrigidite. Improvvisamente una scintilla di familiarità mi attraversa il corpo e un'immagine sfocata mi balena davanti gli occhi, ma subito dopo questa sensazione scompare così come è iniziata, sostituita dall'ansia per la risposta che potrebbe dare Lucifero.

《 Beh lui non sapeva che ti avrei rapita, ovviamente... ma aveva il compito di portarti qui. Soltanto che ci stava mettendo più del previsto, così ho pensato "Hey perché non le vado a fare una visitina di cortesia, magari anche con tè e pasticcini?"》 dice con il suo tono sarcastico, mentre io chiudo gli occhi per il disprezzo, capendo che sono stata ingannata. Capisco anche che Astaroth non mi ha mai protetta da quando lo aveva promesso a mia madre. Ha lasciato che Lucifero mi portasse qui per torturarmi, ma in fondo dovrei ringraziarlo... perché quando sarò abbastanza allenata gli farò sentire così tanti calci in culo che dovrà scappare con le sue ali di merda! E per quanto riguarda Daniel, so per certo che centri qualcosa altrimenti avrebbe fatto qualcosa per salvarmi.

《 So che adesso sei delusa da lui... ma sappi che c'è solo un modo per far smettere tutto ciò》dice voltandosi a guardarmi《staccare la spina alle emozioni. Sarà tutto più facile, vedrai. Pensaci su. Ci vediamo domani mattina per cominciare l'addestramento.》
A quel punto Lucifero mi sorride un'altra volta e poi se ne va chiudendo la porta.

Ed eccomi qui.
Di nuovo al punto di partenza, rimuginando sul fatto che sono sola e che dovevo ascoltare le raccomandazioni di Sophie e Paul. Se l'avessi fatto, adesso sarei a casa a guardare la TV o leggere un buon libro mentre Sophie avrebbe preparato le sue prelibatezze per cena, aspettando che Paul rientri da lavoro. Io sarei entrata in cucina, avrei rubato un po' di impasto per biscotti dal ripiano della cucina e Sophie mi avrebbe cacciato via ridendo. Sembrano passati secoli dalla mia vecchia vita, dalla mia routine in cui il mio unico problema era alzarmi la mattina per andare a scuola. Non mi importava se ero un'asociale perché, se pensavo a ciò che mi era successo in orfanotrofio per poi essere accusata ingiustamente, mi ritenevo abbastanza fortunata. Avevo una casa e anche una famiglia. E a me bastava.

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi mentre i ricordi affondano nella mia mente, ma capisco che devo dire addio a tutto questo se voglio sopravvivere. Faccio un respiro profondo. Voglio davvero nascondere questi ricordi nell'angolo più remoto della mia mente? Assolutamente sì. L'oblio a volte è l'unica soluzione anche se mi spaventa. Forse è per questo che non mi ricordo quasi più nulla del Paradiso, perché ricordare fa troppo male mentre invece dimenticare è come uno scudo protettivo dal passato.
Decido dunque di mettere da parte i ricordi sulla mia normalità e concentrarmi su ciò che sono diventata e su ciò che sto per diventare: una guerriera senza sentimenti perché, in fondo, è giusto che sia così. Non avere più emozioni oltre che alla rabbia e alla vendetta mi renderanno più forte e senza distrazioni per raggiungere il mio scopo: essere finalmente libera.
Faccio un altro respiro profondo... e lascio andare tutto quello che è estraneo al mio scopo.
Inconsapevole di dove tutto questo mi porterà.
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Ciao a tutti!!! Che ve ne pare del capitolo? Lasciate un voto e anche un commento se vi è piaciuto. Il vostro parere conta molto per me. Nei prossimi capitoli ne vedrete delle belle quindi....continuate a seguirmi!!!
Al prossimo capitolo!

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