Capitolo 19

4.2K 230 9
                                    

《Cassiel! Su, devi andare a scuola tesoro》dice una voce divertita.
《 Mmm... ancora cinque minuti Sophie》replico con la voce impastata dal sonno. Improvvisamente sento un tonfo e poi un dolore acuto al braccio. Merda!
Mi alzo di scatto.
Furiosa.

《 Chi cazzo è stato?》urlo sconvolta. Mi giro e trovo Jebediah intento a ridere accasciato a terra.
《Avresti dovuto vedere la tua faccia!》dice continuando a ridere.
Uffa!
Incrocio le braccia al petto e lo fisso ormai fuori di me.
《 Ah è così?! Ora ti faccio ridere io!》 esclamo usando la mia velocità sovrumana per andare verso di lui... e mollargli un pugno.
《Ahi!》grida massaggiandosi la spalla. Rido anch'io e cado sul letto. Beh, almeno ho avuto un atterraggio morbido!
Noto che adesso Jebediah mi sta fissando, improvvisamente serio.

《Hai escluso le emozioni vero?》mi chiede mentre stringe il piercing tra le labbra.
《Sì 》affermo《e mi sento molto meglio, come se avessi un peso in meno. È un male?》
Jebediah scuote la testa《No. Lo abbiamo fatto tutti qui, tranne uno. Noi demoni siamo incapaci di amare,ci divertiamo solamente. Quindi per quel che mi riguarda, hai fatto benissimo. Vedrai che tutto ti apparirà in una diversa prospettiva.》 mi dice sorridendo.
Sorrido anche io. Per una volta nella mia vita mi sento incredibilmente sveglia. Mi rendo conto di ciò che ho fatto, ma stranamente non me ne pento. È arrivato il momento di cominciare ad allenarmi. Lo dico a Jebediah e lui mi guarda letteralmente a bocca aperta.
《Quindi hai deciso di essere un soldato? Con noi?》
Annuisco con vigore e a quel punto lui si lancia su di me e mi abbraccia strofinandomi la testa con un pugno come se fossimo bimbi delle elementari.
《Lo sapevo! Oh Tyson mi deve cinquanta dollari!》continua a ripetere danzando per tutto il perimetro della stanza. Sorvolo sul fatto che hanno scommesso su di me.
《 Adesso va, Jeb. Devo prepararmi. Ci metto giusto un minuto》annuncio.
《 Certo. Voi ragazze dite sempre così ma poi uscite dopo quaranta, di minuti》dice sbuffando. Stranamente mi dà retta e va fuori, dicendomi che è appostato dietro la porta per difendermi da eventuali gnomi assetati di sangue. Alzo gli occhi al cielo per le sue assurdità e prendo i vestiti poggiati sul baule ai piedi del letto. Indosso un paio di pantaloncini di jeans, una canottiera nera, un paio di stivaletti e ovviamente i guanti di pelle nera che lasciano scoperte le dita. Mi guardo allo specchio dopo quella che mi sembra un'infinità di tempo: i capelli neri, che prima erano lunghi fino ai gomiti, adesso sfiorano il sedere e i miei lineamenti sono diversi. Sono più definiti, ma allo stesso tempo mi rendono in qualche modo più attraente. I miei occhi verdi sono l'unica cosa che è rimasta immutata, se non brillassero un po' di meno. Sono dimagrita in modo molto evidente e questa è una cosa che mi spaventa: non voglio essere anoressica.
Mi spazzolo i capelli e faccio una coda alta, di modo che non mi diano fastidio durante l'allenamento. Apro la porta e guardo Jebediah.

《 Allora andiamo?》chiedo impaziente di cominciare.
Jeb fa un fischio di apprezzamento e mi sorride.
《Wow. Se i demoni si potessero innamorare, sta sicura che ti avrei già sposata piccola.》
Rido mentre gli tiro uno schiaffo sulla nuca. Stranamente non mi sento in imbarazzo per ciò che ha detto, più che altro sono divertita.
《 Andiamo, su》lo incito

Percorriamo un breve tragitto per poi ritrovarci davanti al portone della sala.
《 Hai memorizzato il percorso?》chiede una voce alle mie spalle. Mi volto di scatto e noto che Lucifero si sta avvicinando. Annuisco chiedendomi il perché di quella domanda strana.
《 Perfetto, così domani tornare qui da sola》
Aggrotto la fronte, un po' confusa.
《 N-non conosco il percorso delle celle》sussurro.
《Chi ha parlato di ritornare in cella?》mi chiede Lucifero. Sgrano gli occhi.
《 Davvero?! Quella camera è mia?》grido battendo le mani come una bambina di cinque anni.

《A meno che tu non preferisca le celle》interviene Jeb inarcando le sopracciglia.
Scuoto la testa e sorrido 《Entriamo,dai》

Jebediah apre il portone e il rumore delle spade si riversa nel corridoio da cui siamo arrivati.
《 Pronta Cass?》mi sussurra Lucifero all'orecchio.
Guardo la scena che ho di fronte determinata a portare a termine la missione.
La mia libertà.
E anche quella di mia madre.
《 Fino alla fine》dico ad alta voce.
Entriamo nella sala dove mille paia di occhi interrompono le loro attività per osservarci. La sala è intrisa nel silenzio, rotto solamente dallo scalpiccìo dei nostri passi e suppongo anche dal mio cuore che batte all'impazzata.
La voce di Lucifero rimbomba decisa nella sala di addestramento:
《 Bene. Come sapete tutti, questa è Cassiel. Ora, so che già ieri Jebediah l'ha presentata a voi...ma le cose sono cambiate: d'ora in avanti si allenerá con voi per diventare una guerriera a tutti gli effetti e per affrontare la sua Ascensione》
Un mormorio si diffonde tra i demoni.
《Che c'è? Solo perché non sono ancora Ascesa, non vuol dire che non riuscirò a prendervi tutti a calci in culo. Vi è chiaro?》dico con sguardo fermo. I mormorii cessano... per essere rimpiazzati da delle grasse risate.

Angels in the darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora