Capitolo 23

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Cassiel's POV
Mi trovo sospesa tra bugia e realtà, tra il buio e la luce, tra la speranza e la disperazione. Molte immagini si insinuano nella mente. Scene del mio passato, scene che avevo cancellato dalla mia memoria. Rivedo la mia intera vita. Le informazioni si sovrappongono su altre creando solamente confusione e frustrazione. Decido quindi di cominciare da quelle basilari:
Mi chiamo Cassiel. Cassiel Lux. Sono nata in Paradiso. Mia madre si chiama Ambriel appartenente alla Casata dei Lux, una famiglia al servizio di Dio da tempo immemore. Mio padre è... mio padre è... uffa che disastro! So che è importante ricordare il suo nome quindi mi concentro più che posso.
Mio padre si chiama... Raffaele? Il suo nome piomba come un fulmine a ciel sereno, ma capisco che c'è qualcosa di sbagliato. Decido quindi di sorvolare e passare ad altre informazioni. I miei due migliori amici erano Daniel e Astaroth Malaikat, figli di Gabriele e Eleanor Malaikat. Il Paradiso era la mia casa e io amavo sentire l'erba fresca e il terriccio riscaldato dalla luce di Dio, il profumo che emanava l'uliveto e gli angeli che volavano in cielo. Ma la vita non può essere perfetta. Nemmeno in Paradiso. Numerose rivolte guidate da Lucifero, l'angelo più bello e il portatore di luce, erano subentrate ancor prima che io nascessi rendendolo un essere disonesto, guidato soltanto dalla sua follia e accecato dal suo potere datogli da Dio. Fu così che le sue ali divennero nere così come il suo animo corrotto, trasformandolo in un demone. Il primo. Mamma mi raccontava spesso del periodo buio che aveva passato lei e molti altri angeli soltanto per causa sua. Infatti egli si rifiutava di portare la luce tra gli angeli, facendoli precipitare nella più folle agonia. Dopo che io nacqui, le rivolte diventarono ancor più numerose così come gli angeli che si allearono con Lucifero.
Una scena mi balena in mente come un fulmine a ciel sereno:

" Mi trovo nella sala dell' Equilibrio. Due troni sono posti uno di fronte all'altro. Sul trono nero come le sue ali spiegate fieramente vi è seduto Lucifero, sul trono di diamante puro aleggia lo spirito di Dio, pura luce. È arrivato il momento della scelta.

Ambriel viene chiamata da Dio. Dopo un breve addio, tante lacrime e un'occhiata piena di significato rivolta ad Astaroth e Daniel, mia madre si porta al centro della sala.
《 Ebbene Ambriel, figlia mia, prendi in mano le redini del tuo destino. Bene o male? Paradiso o Inferno?》chiede la voce soave di Dio.
Dopo un breve sguardo nella mia direzione, Ambriel replica ad alta voce:《 Inferno. Scelgo il male accanto a Lucifero》
Lucifero sorride fiero mentre Ambriel cammina lenta e affranta verso il suo trono. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi e mi volto disperata verso Astaroth che, in risposta, mi stringe più stretta a sé e mi fissa come per tranquillizzarmi con i suoi occhi blu.

Molti angeli spalancano gli occhi e cominciano a levarsi dei mormorii che si diffondono tra le schiere.
《 Non preoccuparti Cass. Ci sarò io a guidarti》sussurra contro i miei capelli.
《 È tutta colpa sua. Siamo arrivati fino a questo punto per lei!》grida un angelo indicandomi.
《 È vero! Dakota ha ragione》urlano molti di loro.
La sorpresa si dipinge sul mio volto:
《 C-che cosa?》
《 Lasciatela in pace! Come vi siete ridotti a tanto? Incolpare un'innocente!》Astaroth alza la voce contro di loro mentre io mi raggomitolo tra le sue braccia.
《 Lei non è un'innocente! Ci distruggerà tutti. È l'angelo della profezia di Enoch. Nelle sue vene scorre sia il bene che il male. È una contraddizione vivente, un abominio! È nata dall'unione del peccato e dell'innocenza, proprio come recita la profezia. Ma non avete ancora capito? È la figlia di Lucifero, creatore del male.》grida in risposta Dakota.

Tutti ammutoliscono. Me compresa. Non sapevo chi fosse mio padre. Mamma mi ha sempre raccontato che era morto in battaglia, nel tentativo di sopprimere una rivolta. Astaroth impallidisce visibilmente e mi spinge dietro di sé, a mo' di scudo.
《 Tu lo sapevi,non è così?》chiede Dakota mentre gli angeli attorno a noi rivolgono lo sguardo a Lucifero che, dal canto suo, fissa intensamente Ambriel.

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