Capitolo 22

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《Dobbiamo avvertire Lucifero》interviene una voce fastidiosamente stridula.
Mi volto e capisco che è Dakota la fonte di quella voce terribilmente tremolante.
《 Sta' un po' zitta! Io vorrei sapere chi lei ha dato un ruolo parlante》chiedo al limite della sopportazione.

Dakota incrocia le braccia e fa una smorfia. Rimango stupita della sua indifferenza visto che pochi minuti prima voleva tagliarmi la testa.
《 Che avete tutti da guardare?! La porterò io stesso da Lucifero. E adesso tornate alle vostre attività》ordina Jebediah con gli occhi nocciola che percorrono l'intera sala. I demoni annuiscono e pian piano il cocchio di gente comincia a svanire.

Jebediah avanza con grandi falcate verso di me e noto che il piercing al labbro riflette la luce delle torce.
《 Cass, vieni con me》dice perentorio per poi prendermi per il gomito e condurli verso l'uscita.
《 Non provare a toccarla》ruggisce a quel punto Astaroth. Spalanco gli occhi e Jebediah si ferma《Anche tu devi venire con noi》dice improvvisamente serio. Astaroth aggrotta la fronte e annuisce. Insieme ci dirigiamo fuori la sala e Jeb chiude la porta alle sue spalle, mettendo a tacere i gemiti delle spade contro spade.

《 Cosa...》sto per chiedere ma Jeb fa segno di tacere, portandosi un dito alle labbra. Tutti e tre cominciamo a camminare nel completo silenzio e io comincio a sentirmi irrequieta, frustrata e soprattutto molto molto stanca. Faccio persino fatica a mettere un piede davanti all'altro e sto per inciampare, ma Astaroth riesce prontamente ad afferrarmi e a prendermi in braccio, avvicinadomi al suo petto muscoloso e nudo. Tento di protestare ma il suo profumo mi inonda le narici, facendomi sentire sulle montagne russe. Astaroth posa il suo sguardo su di me e io mi sento avvampare.
《 Sono contento che nonostante sia furiosa con me, ti faccia quest'effetto》mi dice con un sorrisetto sghembo, riferendosi al mio rossore. Distolgo lo sguardo.
《È tutta colpa tua. Tutto questo》dico indicando lo spazio circostante《non sarebbe successo se tu non mi avessi costretto ad usare i miei poteri, rivelando così la mia natura. Mi hai quasi baciato e poi mi hai trattato come una sciaquetta da quattro soldi. Avevi in programma di consegnarmi nelle mani di Lucifero... e adesso stai sorridendo come un idiota e affermi che hai un certo effetto su di me?》chiedo alzando la voce ad ogni frase e puntandolo con occhi furiosi. Vedo un lampo balenare nel suo sguardo. Rimorso? Disperazione? Ma non ho il tempo  di pensarci perché è già sparito, sostituito da una grassa risata 《Io ho effetto su tutte, te compresa》dice facendo su e giù con le sopracciglia.
《 Disgustoso》borbotto incrociando le braccia.
《 Guai in Paradiso?》chiede Jebediah divertito dei nostri battibecchi.
《 Tu stanne fuori》diciamo in coro voltandoci nella sua direzione. Jeb alza le mani in segno di resa e scrolla le spalle.

Mi guardo intorno : non ho mai visto questa parte del castello. Ci troviamo in un ampio corridoio ricoperto da un soffice tappeto nero, almeno credo che sia soffice visto che sono in braccio ad Astaroth.
《 Dove siamo?》chiedo confusa
《 Lo scoprirai presto》la voce di Jebediah assume un tono misterioso. Ha detto che mi avrebbe condotto da Lucifero. Se manca davvero così poco alla mia Ascensione, perché non mi sento in qualche modo diversa? Sbuffo irritata mentre Jebediah apre una porta. Astaroth mi conduce all'interno e io devo abituarmi all'improvviso oscurità di quella stanza. Un candelabro è posto accanto ad un letto a baldacchino. Nella semi-oscuritá scorgo una figura minuta: Ambriel ci sta fissando con gli occhi sgranati.
《 Cassiel cosa ti è successo?》chiede con voce preoccupata.
Apro la bocca per parlare ma Astaroth mi precede.
《 Sta per Ascendere》
Lo fulmino con un'occhiata e lui mi spiazza con un sorrisetto sexy.
《 È-è arrivato il  m-momento?》 chiede balbettando ma io non capisco a cosa si stia riferendo. Astaroth annuisce.
《 Dovete portarla via da qui, se Lucifero scoprisse della sua imminente Ascensione la intrappolerebbe》spiega Ambriel improvvisamente nervosa.
《Non posso riportarla sulla Terra. Ho fatto un patto con Lucifero perché mi permettesse di incontrarla... a meno che non sia lei stessa a deciderlo》il tono di voce di Astaroth assume una piega disperata mentre mi fissa teso come una corda di violino.
Gemo per un' improvvisa fitta alla testa e premo le dita contro le tempie. Astaroth mi mette una mano sulla fronte《Scotta tantissimo》avverte quasi in un sussurro mentre un fiume di parole mi inonda la mente. Alcune voci sono più confuse di altre ma riesco comunque a distinguerne una: "Orietur in tenebris lux tua "
Le voci continuano a a divorare la mia mente. Non vogliono fermarsi.
《 Basta! Fatele smettere!》grido in preda ad una profonda agonia.
"Facilis descensus Averni "
"Sub umbra floreo"

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