Capitolo 27

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Astaroth's POV
È tra le mie braccia, bellissima come sempre con i suoi folti capelli corvini e la carnagione resa ancora più pallida dalla morte, che incombe su di lei come un manto, in contrasto con l'icore che zampilla dalla schiena, dal naso, dalle varie ferite... non mi arrendo: dopo tutti questi secoli, l'ho finalmente ritrovata.
E non ho intenzione di perderla.
La rabbia si impossessa di me quando ripenso al tradimento di mio fratello. Avrei proprio voglia di riportarlo in vita per poi ritrasformarlo in polvere da schiacciare sotto i miei anfibi. E continuerei a farlo per i secoli a venire. Ricordo di come mi sono fermato quando ho sentito l'urlo di Cassiel. Mi sono voltato... e l'ho vista. Era splendida, l'essere perfetto. Le sue ali descrivevano un ampio arco ed erano uniche: la prima era bianca come la purezza del Paradiso, l'altra era nera come le piume di un corvo. Incredibili. Ma cosa ancor più sconvolgente erano i candidi canini che le spuntavano dalle labbra. Pensavo che solo i demoni, come me d'altronde, potessero averli.
Ma lei è la parte migliore di entrambi i mondi e ringrazio il cielo per averle dato i canini.
Perché ne avrà bisogno.
E alla svelta.

Jeb intuisce i miei pensieri quando senza il minimo indugio squarcio la pelle del mio polso con i canini che avevo ritratto da tanto, troppo tempo.
《Astaroth... non puoi fare più nulla. È morta》dice con tono arreso prendendosi il piercing tra le labbra.
《 Non può finire così. Non posso lasciarla andare, non questa volta. Ci sono già passato e, credimi, l'Inferno era niente in confronto a quello che provavo. Pensi che mi arrenderó così facilmente? Distruggerei perfino la Terra per salvarla.》replico deciso e avvicinando il polso alle sue morbide labbra. La mia icore comincia a cadere sui denti, la lingua e a quel punto la avvicino, inerme, al mio collo.
《 Che stai facendo?》mi chiede Jeb sorpreso.
《Ha perso molta icore, quindi non le basterà quella bevuta dal mio polso》rispondo scrutandola in viso, alla ricerca di un impercettibile movimento. Ma lei rimane immobile come una statua. Sembrano passare ore, anni, secoli ma lei non accenna a muoversi.
《 Andiamo amico, così è ancor peggio. Ci faremo solamente del male a sperare che possa funzionare》
《 No! Lei... si riprenderà》sussurro mentre il panico comincia a serrarmi la gola. Cassiel è ancora immobile tra le mie braccia, non riesco a farla rinvenire e la sua pelle diventa ogni minuto più fredda.《Cass! Cass! Riesci a sentirmi?》
Nessuna risposta.
《Maledizione!》ruggisco riportando il mio polso sanguinante alle sue labbra e tenendola stretta.
《Cass》bisbiglio al suo orecchio《Torna da me》
Ripeto l'operazione cercando di farle bere la mia icore.
《 Non morire, maledizione!》urlo mentre le chiome degli alberi si piegano, sottoposti al mio dolore《Io ti amo, accidenti a te! Non arrenderti!》ruggisco con la vista offuscata dalle lacrime.
Adesso Cass ha la pelle cianotica, persino io me ne rendo conto. Dalle labbra cominciano ad uscirmi preghiere e parole senza senso. Ma lei non si muove.

Grido in preda ad una furia cieca contro la luna mentre cullo Cass per farla sentire al sicuro tra le mie braccia.
《 Cass! Io non ti lascio andare! Ti seguirò anch'io, piuttosto...》comincio ma vengo interrotto da un dolore pungente al collo. Cass comincia a bere. Con un urlo di trionfo, la tengo stretta mentre si mette a cavalcioni su di me, affonda i denti nel mio collo e passa la lingua sulla ferita. Un brivido di eccitazione mi attraversa la schiena fino ad arrivare più giù...
Il dolore si tramuta in piacere mentre la spingo più forte contro il mio collo.
Gemo e continuo ad essere attraversato da scosse piacevoli. Avrei voglia di baciarla e ammirare il suo corpo fino a perdermi in lei e farle capire quanto la amo, che tutto quello che ho fatto è sempre stato solo per lei e che, se non mi avesse voluto, l'avrei lasciata in pace e inghiottito il boccone amaro ma che non avrei mai smesso di proteggerla.

Cass smette di bere mentre io chiudo gli occhi, deluso dal fatto che sia durato così poco.
Vorrei non finisse mai.

Cassiel's POV.
《Cass! Io non ti lascio andare! Ti seguirò anch'io, piuttosto...》
Una voce così familiare squarcia il velo dell'oblio, mentre un sapore simile al miele, ma ancora più buono, invade la mia bocca. Con un sussulto mi avvicino velocemente alla fonte e comincio a bere avidamente mentre un profumo di liquirizia e muschio mi avvolge facendomi sentire al sicuro. Due braccia muscolose mi premono contro il proprio petto e io sospiro di puro piacere. Il suo corpo sembra continuamente attraversato da brividi ed i mugolii che emette mi provocano uno strano calore nel basso ventre. Dopo aver bevuto abbastanza, mi accascio contro quel petto così ampio e forte. I nostri respiri sono irregolari e i battiti sono un po' accelerati ed è proprio questo a farmi alzare lo sguardo. Due occhi zaffiro mi scrutano colmi di emozioni ed il mio stomaco fa una capriola.
《 Astaroth》bisbiglio con gli occhi pieni di lacrime. In quel momento, dalla profondità del suo sguardo, capisco che stavo per morire... e che non l'avrei più rivisto, ma non capisco come sia riuscito a farmi rinsavire.
《 Cass...》sussurra Astaroth con voce rauca per poi baciarmi delicatamente la tempia.
《 Oh, vi prego... perché vi guardate come se voleste mangiarvi a vicenda, soprattutto in mia presenza?》chiede Jebediah affranto. Scoppio a ridere. Ah quanto mi è mancato!
《Be' almeno ti ho fatto ridere》dice scrollando le spalle. Mi volto verso  Astaroth e mi accorgo di essere praticamente spalmata su di lui... anche nei punti giusti. Arrossisco violentemente e incrocio il suo sguardo. Ci separano pochissimi centimetri, tanto che avverto il suo respiro affannoso sulle mie labbra. Astaroth sembra aver intuito i miei pensieri, infatti i suoi occhi si velano di desiderio che accendono un fuoco nelle mie vene. Astaroth posa le mani sui miei fianchi, avvicinadomi ancora di più a lui.
《Sarebbe meglio andare》annuncia con voce roca per poi alzarsi. Lo seguo a ruota e distolgo lo sguardo da quello suo penetrante.

《 Dobbiamo trovare un riparo. Non dimenticatevi che anche i demoni ci danno la caccia. A quest'ora Lucifero ci avrà sguinsagliato un esercito alle calcagna. Non so se sentirmi onorato oppure offeso》dice Jeb prestando ritmicamente il piede sul terriccio.
《Questo rifugio è a conoscenza di Lucifero. Potremmo portare Cass nel mio rifugio in Scozia ma è ancora troppo presto per farle affrontare un volo del genere》spiega Astaroth a corto di idee.
《 Io ne avrei una》dico conquistando la loro attenzione.《Forse Sophie e Paul, i miei genitori adottivi, potrebbero ospitarci. Be' l'ultima volta sono scappata per...be'... ovvie ragioni e forse vi staranno alla larga perché siete demoni, ma lo sono anch'io, in parte, quindi non credo ci saranno grossi problemi. Tutto sommato non sarà un vero disastro, Sophie è un angelo quindi... ecco cosa faremo: questa notte andremo lì per riposarci e domani decideremo sul da farsi. Qualche obiezione?》
I due demoni mi fissano sbalorditi con entrambi le braccia incrociate al  petto.
《Non sembra una cattiva idea》 replica Jeb.
《Non lo è affatto. È perfetta.》dice Astaroth sorridendomi.
《 Hai detto che Sophie è un angelo?》
《Sì》affermo《di sicuro la conoscerete》
《Infatti è così 》risponde Jeb.
Dopo esserci scambiati un occhiata, annuisco e comincio a correre con tutta la forza che l'Ascensione ha riversato in me, facendomi arrivare in un batter d'occhio a casa.
Impacciata, attraverso il giardino e busso alla porta nonostante sia notte fonda. Astaroth e Jeb si posizionano dietro di me e dopo alcuni minuti Paul appare sulla soglia con occhi assonnati, ma dopo averci visto li spalanca così tanto che temo rotolino giù per le scale.
《 Sophie! Sophie! È tornata》grida con gli occhi pieni di lacrime, in piena contraddizione con la sua stazza da buttafuori. Con un certo sforzo ritiro le mie ali all'interno delle mie scapole, sorpresa che sapessi già cosa fare. In un baleno Paul si avvicina a me e mi abbraccia stretta.
《Mi sei mancata》sussurra baciandomi sulla fronte in un vero gesto paterno.
《 Anche tu》replico con l'emozione che mi serra la gola. Finalmente sono tornata. Mi sembra che sia passata un'eternità, ma sarà stata all'incirca una settimana. Eppure non riesco a non piangere, perché mi sembra di essere ritornata alla normalità anche se di normale non vi è proprio nulla.
No. Le cose stanno per cambiare.
Ed io sarò pronta ad affrontarle.
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Ciao a tutti! Mi scuso tantissimo per aver aggiornato solo adesso, ma ho avuto tantissimi impegni scolastici. Be' cosa ne pensate del capitolo? Votate e commentate in tanti! Spero che la storia vi stia piacendo come a me stia piacendo scriverla. Detto questo:
Al prossimo capitolo! 😘

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