Capitolo 21

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Il giorno di Natale era ormai passato. William aiutava Spencer nello studio mentre lei gli insegnava a suonare il piano.

Spencer bussò alla porta del ragazzo per sentire cosa volesse fare quel giorno.

"William? Sei qui?" aprì e notò che non era più entrata in quella stanza da quando c'era il ragazzo in quella casa.

La sua parte della camera era completamente ordinata, mentre non si poteva dire proprio la stessa cosa di Jonathan.

Libri disposti ordinatamente sugli scaffali, la sua chitarra lasciata in un angolo, gli spartiti raccolti in modo corretto, il suo computer sulla scrivania e tutto ciò che si trovava sopra essa, messo in ordine. Sulla parete c'erano alcune immagini incorniciate che rappresentavano paesaggi e tramonti spettacolari. Il computer emise un suono, che significava l'arrivo di un'email, e la ragazza era spinta dalla curiosità di sapere chi fosse. Proprio quando stava per avvicinarsi e prendere il computer, la porta si aprì ed entrò William, avvolto in un asciugamano che lo copriva dal bacino in giù.

Spencer cercò di non guardare il ragazzo troppo a lungo perché, diciamocelo, anche lei era una ragazza e doveva ammettere, ancora una volta, che il biondo era veramente uno dei ragazzi più belli che avesse mai visto. Aveva ancora il petto e i capelli bagnati e si accorse che aveva un altro asciugamano attorno al collo.

"Spencer, che ci fai.. uhm qui?" la ragazza boccheggiò prima di scuotere leggermente la testa per togliersi dall'imbarazzo.

"Ho bussato alla porta e non rispondevi e così sono entrata, forse ho fatto male.. mi dispiace" iniziò a dire uscendo immediatamente dalla stanza. Si fermò sulla soglia "Penso proprio che l'accappatoio che sta in lavatrice allora é tuo"

"Sì, uhm non lo trovavo ed ho dovuto usare degli asciugamani" dopo aver ascoltato quelle parole, uscì dalla stanza ed entrò nella sua. Si mise una mano al petto e scivolò a terra guardando davanti a sé. Sentiva il cuore scoppiarle nel petto per l'agitazione. Si calmò prendendo respiri profondi e quando aprì la porta, se lo ritrovò davanti.

"Scusa per essere entrata nella tua stanza, non avrei dovuto"

"Scusami tu, avrai pensato che fossi seccato, in realtà ero solo meravigliato"

"Andiamo da qualche parte?" gli domandò avendo già un'idea in mente.

"Ovunque tu voglia" 'ti seguirei dappertutto'

"Andiamo alla salagiochi"

Uscirono di casa e s'incamminarono per andare alla sala giochi. Spencer notò la polaroid intorno al collo del ragazzo, dentro la custodia.

"A quanto ho capito, ti piace fotografare?" chiese Spencer per fare conversazione.

"Mi piace molto fotografare. Mi piace catturare i momenti" replicò il ragazzo.

"Senza volerlo ho visto le tue foto, sono molto belle, dovresti farle vedere a qualcuno"

"Le mie foto?"William quasi sbiancò alle parole di Spencer. Temeva che avesse visto le foto che le aveva fatto.

"Sì, quelle che hai appeso al muro. Sono spettacolari"

"Oh, uhm grazie. Ho mandato le mie foto ad un concorso"

"Che tipo di concorso?" erano quasi arrivati a destinazione, ma lei rallentò il passo volendo ascoltare le parole del ragazzo.

"Prendono solo 5 persone, non credo neanche di farcela. I partecipanti sono in tutto 60 ed é impossibile che io riesca ad essere uno di quelli. Chi vince alla fine avrà la possibilità di mettere in mostra le proprie foto"

Come un fiore d'inverno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora