Capitolo 6

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Era sabato. E questo significava: niente scuola, niente compiti e dormire tanto.
Si svegliò intorno alle 10.30 e scese giù a fare colazione. La casa sembrava vuota dato il silenzio surreale.
Dopo la colazione si mise comoda sul divano quando vide Jonathan scendere le scale e sedersi accanto a lei sul divano.
"Gli altri?" domandò lui alcuni minuti dopo passati a guardare la televisione.
"Non lo so" rispose la ragazza continuando a guardare lo schermo.
"Mi piace una ragazza, ma non sono sicuro di essere ricambiato, come faccio a saperlo?" Spencer sentiva che dalla voce fosse disperato. Ma nemmeno lei sapeva come fare.
"Falla ingelosire, che ne so, ogni settimana fatti vedere con una ragazza diversa" rispose la bionda mordendosi il labbro.
"Chi sarebbe questa ragazza?" domandò girandosi verso di lui per guardarlo meglio.
C'era da ammettere che Jonathan fosse un bel ragazzo. In realtà in quella casa tutti i ragazzi erano belli con le loro sfumature, compreso William.
Jonathan con i suoi capelli neri e ricci e i suoi occhi marroni sapeva conquistare tutte con un solo sguardo. Aveva quell'aria pensierosa, di uno che si limitava ad osservare piuttosto che a parlare. Si poteva dire che fosse la sua copia maschile.
Poi c'era Michael, capelli castani ed occhi verdi, aveva quel comportamento gentile e protettivo.
Jacob, biondo e con occhi azzurri che non si sapeva se fossero come il mare o come il cielo. Secondo la ragazza, era gay, non lo aveva mai visto interagire con qualche altra ragazza che non fossero lei o Holland.
Ed infine William che Spencer aveva osservato senza farsi notare, solo per capirlo. Le capitava spesso di vederlo con le cuffie nelle orecchie, gli piaceva stare nella sua stanza ed aveva un'aria malinconica. Lo trovavi per casa sempre con la sua polaroid al collo oppure intento ad osservare il computer. Era calmo, gentile, altruista, tutte qualità positive che di solito Spencer odiava. Lo odiava perché voleva sapere cosa pensasse, per la sua gentilezza nonostante una brutta risposta e il suo sorriso malinconico che lo rendeva lo stesso bello. Non amava molto parlare quindi lei non sapeva nemmeno ciò che gli girasse dentro la sua testa. Ah magari sapesse leggere nel pensiero!
"Grazie per il consiglio. Ah e cerca di dare una possibilità a Will" concluse il ragazzo alzandosi e andando via.
Mezz'ora dopo era definitivamente sola in casa, dato che anche Jonathan era uscito raggiungendo gli altri ragazzi al campo, visto che Jacob gli aveva mandato un messaggio dicendo che lui, Michael e Will erano lì e subito il ragazzo si era affrettato a raggiungerli. Ormai erano passate due settimane da quando lui abitava con loro. La porta di casa si apr ed entrò Holland.
"Ehi" mormorò la mora.
"Ciao" rispose Spencer. Ad entrambe le ragazze mancava l'altra. Da quanto tempo non avevano una conversazione degna di essere chiamata così? Una conversazione tra migliori amiche? Con timore, intenzionata a volerle parlare, Holland si sedette accanto a lei.
"Spencer, di non essere stata una buona amica durante il momento del bisogno, non ti sono stata abbastanza accanto. Tu avevi bisogno di me ed io non sono stata una buona amica a tutti gli effetti. Guarda come si trasformato il nostro rapporto: litigi su litigi. Non abbiamo più avuto modo di chiarirci e, come ti ho gi detto, mi dispiace. Spero tu possa perdonarmi" dichiarò la mora.
"Non devi sentirti in colpa o altro. Sono stata fin troppo egoista, ho pensato a me stessa e a nessun altro, trattando male tutti. Dispiace anche a me per il nostro rapporto, ma possiamo sempre recuperarlo, a cominciare da adesso"
"Sai, mi piace un ragazzo ed è bellissimo. Però non credo di piacergli, non mostra alcun tipo di interesse per me, pensa solo alla musica e al basket. Poi a volte è così silenzioso che vorrei sapere cosa pensi"
"E vorresti trovare un modo per capire se gli interessi o meno, non è vero?"
"Proprio così"
"Anche Jonathan oggi mi ha chiesto aiuto per una ragazza che gli piace" a quel punto Holland sussultò.
"Ah sì? E ti ha detto il nome di questa ragazza?"
"No e sinceramente non m'interessa" con un'alzata di spalle declin il discorso, fino a quando la sua amica non iniziò un altro argomento.
"Che mi dici di Will? Il nuovo coinquilino? Non ti toglie gli occhi di dosso. E poi è molto bello, perché non provi ad essergli amica? Magari col tempo potrebbe diventare qualcosa di più"
"Lui non mi guarda e fino a quando non mi dà fastidio, può fare ciò che vuole. Ed in questo momento non voglio essere amica di nessuno e soprattutto non voglio una storia" concluse il suo discorso.
"Era così per dire, però, stareste proprio bene insieme" disse l'amica alzando le mani in segno di resa e Spencer non ebbe il tempo di ribattere che i suoi amici tornarono a casa.

Come un fiore d'inverno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora