"Oh Elena è una troia" sbottò Spencer mentre stavano vedendo The Vampire Diaries.
"Non è possibile che non sa mai chi scegliere, mi sta sul culo. Scegli direttamente Damon e poi deve sempre essere salvata, uffa" Jacob le porse la mano per farsi dare il batti cinque. La puntata era ormai finita da qualche minuto e tutti erano stanchi e pronti per andare a letto.
"Andiamo a dormire che domani abbiamo scuola" disse Michael iniziando a dirigersi verso la sua camera seguito da Jacob.
"Michael ti prego, portami in braccio, non mi va di camminare" supplicò Spencer. Era stesa sul divano e la voglia di alzarsi era pari a zero.
"Oh, povera Spence, è stanca. Sicuramente non sei stanca per questo.. ALL'ATTACCO RAGAZZI" tutti si buttarono su di lei a farle il solletico mentre si contorceva dalle risate. Cadde dal divano e cercò di scampare a tutte quelle mani che la facevano ridere. Era da tanto che non rideva così, una risata spontanea e piena di felicità. A volte avrebbe voluto non aver mai incontrato Matthew, continuare la sua vita da normale adolescente che non sopportava la madre e piena di problemi, sempre pronta a sorridere con gli amici. Scappò di sopra continuando a ridere e si chiuse nella sua camera quando qualcuno bussò alla porta.
"Spence, scendi che vogliamo fare una specie di pigiama party. Giuriamo che terremo le mani a posto e niente solletico" la voce era quella di William. Era la prima volta che la chiamava così. Le altre volte usava il nome 'Spencer' perché non pensava fosse il caso oppure perché riservava quel nomignolo solo agli amici. La ragazza prese il piumone ed il cuscino ed aprì la porta trovando il biondo ad aspettarla.
Quando la vide fece un piccolo sorriso notando quanto fosse bella anche con un pigiama e tutta arruffata. La ragazza gli fece a sua volta un sorriso, poi abbassò la testa ritornando di sotto. In quelle due, quasi tre, settimane aveva osservato la bionda nei minimi particolari, quelli silenziosi. I suoi gesti, le sue espressioni, il suo modo di fare. Tutto ciò lo aveva collegato ad un sentimento.
Quando era seccata metteva le braccia conserte, quando cercava di contenere la rabbia guardava fisso per alcuni secondi la persona poi si girava, alle interrogazioni, quando non sapeva cosa dire o come spiegare, gesticolava molto. Tutti piccoli particolari che facevano parte di lei.
"Oh finalmente, giochiamo al gioco della bottiglia, tanto per passare il tempo" disse Jonathan battendo le mani.
"Sapete quanto odi quel gioco" brontolò la bionda sedendosi accanto al ragazzo dai capelli neri e accanto a Michael. La bottiglia al centro girò e mirò come prime cavie di quel gioco Michael che decideva ed Holland e Jacob che dovevano eseguire la richiesta.
"Allora, Holly cara, bacia Jacob, con la lingua" disse il moro. Spencer iniziò a ridere senza motivo ma sentì qualcuno accanto a sé irrigidirsi. Guardò alla sua destra e vide Jonathan attento ad ogni dettaglio della scena. Holland bevve un bicchierino di alcool che aveva portato a terra, poi si girò a baciare il biondino. Spencer mandò un messaggio al ragazzo.
'Non guardare troppo la scena, ho capito chi ti piace'
Dopo il bacio tra i due, Jacob, avendo subìto l'azione, doveva decidere per gli altri due. La coppia che uscì era composta da Spencer e Jonathan.
"Mmh, Spence mettiti a cavalcioni su Jonathan e bacialo con la lingua. Non possiamo essere gli unici due" la ragazza, prima fece il dito medio al biondo che sorrise, poi sbuffando si mise a cavalcioni sul ragazzo dai capelli corvini e si baciarono come richiesto. Jonathan mantenne le mani sulle sue cosce mentre William sentiva un groppo salirgli in gola. Ad un certo punto i due si staccarono ed Spencer calpestò la bottiglia di plastica.
"Basta con queste scemenze ed andiamo a dormire che ho sonno" aprirono i divani letto e si misero a dormire.
Avendo fatto per sorteggio, William, Spencer e Michael finirono nel primo divano letto e i restanti due, nel secondo, mentre invece Jacob, decise di dormire in camera sua perché detto da lui 'non voleva cadere dal letto e voleva stare comodo'.
Durante la notte Michael si svegliò imprecando contro i continui calci della ragazza e decise di andare a dormire nella sua stanza e sul suo amato letto. Il mattino seguente i due biondi sul letto si erano ritrovati a dormire, con William che teneva Spencer come se fosse un peluche, con un braccio in vita, mentre Spencer aveva il suo braccio destro su quello del ragazzo. La bionda si trovava al bordo del letto e dormiva profondamente. Nessuno dei due sentì suonare la sveglia.
Continuavano a dormire beati e tranquilli in quel groviglio di lenzuola.
"Sono carini insieme, non trovate?" disse Holland guardando i ragazzi uno ad uno.
"William è un bravo ragazzo, sicuramente meglio di Matthew, il problema sarà lei, il suo carattere e soprattutto il suo passato" rispose Jonathan cercando di evitare sempre lo sguardo di Holly.
"Per la prima volta finalmente la vedo serena, chi lo sa cosa succederà" replicò invece Michael che era contento che finalmente la ragazza forse, avesse trovato qualcuno con cui stare. Perché lui aveva notato i piccoli sguardi, quelli fissi quando non se ne accorgevano, come si studiavano per capire come fosse l'altro. Lui, per la ragazza, era come un fratello maggiore mai avuto.
"Che ne dite di svegliarli con questa?" Jacob tutto felice, mostrò dei secchi d'acqua dietro di sé e subito i ragazzi li gettarono contro i due addormentati che non avevano sentito niente e dormivano serenamente, anche se, in quel momento, si svegliarono di scatto. "Vi si è fuso il cervello?" chiese la ragazza.
"Muovetevi che dobbiamo andare a scuola tra 20 minuti e tu, Spence, hai la verifica di matematica" urlò Holland vedendo che l'amica era già scappata di sopra sussurrando/urlando tanti 'merda, cazzo, merda' oppure 'Dio, abolite la matematica'.
Quindici minuti dopo si ritrovarono tutti e due giù, ognuno con il proprio zaino in spalla. Arrivarono velocemente a scuola facendo scorciatoie e guidando come pirati della strada. Dopo aver preso tutti i libri, si misero a parlare davanti l'armadietto di Spencer e proprio in quel momento passò Sasha.
"Ciao ragazzi, sono tornata, felice di vedermi? Soprattutto tu, Spencer" disse la ragazza mora dai riflessi biondi.
"Anch'io sono felice di vederti, così felice che per il tuo bene, saresti anche potuta rimanere esattamente dov'eri" fece un sorriso falso aspettando una risposta da Sasha.
"Non ti arrabbiare tanto, so che sei invidiosa di me, ma non lo dimostrare così tanto" rispose tutta fiera la mora.
"Senti, non è che perché Jonathan non te lo vuole dare, tu devi rompere a me, perché non controllo io chi si vuole scopare e chi no. Povera generazione d'oggi, ecco a cosa certi tipi di ragazze si sono ridotte, a pregare per entare nel letto degli altri. Sai, le nostre antenate non si sono battute per i diritti delle donne, per poi farli finire nel cesso da persone come te" detto questo, si girò, seguita dai suoi amici, e superò il cerchio di studenti che si era ammassato a sentire ed iniziando a pensare che forse ciò che aveva detto era stupido, ma sicuramente quel cervello di gallina non lo avrebbe mai capito.
"Come sta tuo figlio?" dopo queste parole, si fermò di botto. Sapeva cosa stava facendo. Usava il suo punto debole per provocarla, ma lei cercò di stringere i denti e di continuare a camminare. Le voci in quella scuola correvano velocemente, alla velocità della luce soprattutto quando avevano notato le assenze della ragazza e la crescita della pancia.
"Ah, già è morto. Povero bastardino si sarebbe ritrovato una madre com-" Sasha non riuscì a finire la frase perché la bionda le saltò addosso iniziando a minacciarla mentre i suoi amici cercavano di mantenerla.
"Vali così poco e fai così schifo, che anche per te questo è stato un colpo basso. Stammi a sentire bene, troietta del cazzo. Nomina un'altra volta mio figlio e non ti ritroverai più la faccia e lo giuro su di lui. Hai capito? -disse urlando tenendo stretta in un pugno i capelli- la tua vita vale meno di niente. Sei solo una troia che cerca di essere grande ma in realtà sei solo una stupida mocciosa che avrà chissà quali problemi e cerca di essere la regina in una fottuta scuola. Una sola parola ti descrive: patetica" detto questo si rialzò e le lanciò le extension che si ritrovò tra le sue mani e guardò tutti intimando loro di andarsene e che la scena fosse finita.
"Spencer Stewart, immediatamente in presidenza" tuonò la preside.SPAZIO AUTRICE
Devo ammettere che è un po' penoso, però questo è solo un capitolo di passaggio, giusto per far avvicinare William e Spencer.. al prossimo aggiornamento e ringrazio per le visualizzazioni e i voti.
Un bacio
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Come un fiore d'inverno [IN REVISIONE]
Romance"Lei sa ciò che vuole, un po' come te" rispose guardandola "io invece so ciò che voglio, ma a volte ho paura a prendere quella determinata cosa" "Non devi avere paura. Quella cosa può prendersela qualcun altro" "Ho paura di sbagliare qualcosa" "Rico...