Capitolo 33

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Giunsero in un bar e si sedettero, attendendo gli ordini chiesti al cameriere.

"Allora, come va?" Iniziò la conversazione Ashley, osservando sorridente il ragazzo davanti a lei.

"Bene, sai, la scuola sta per finire ma è impegnativa. Siamo a maggio e le ultime interrogazioni sono importanti" mormorò William osservando distrattamente i motivi sulle pareti del locale. "A te, invece?"

In realtà si era quasi pentito di stare con lei in quel momento. Doveva tornare dalla bionda che amava e non rimanere con quella che non conosceva.

"Bene, gli studi stanno procedendo e gli esami per quest'anno sono quasi finiti" prese il bicchiere di granita al limone ed il pezzo di cheesecake mentre William prese dalle mani del cameriere il frullato. "Come sta Spencer?"

Si bloccò un attimo pensando a cosa rispondere.

"Sta bene, ha avuto un problema e non è venuta con me" concluse, bevendo un po' del suo frullato.

"La ami?" Domandò piano. Aveva visto il suo sguardo. Non era una semplice cotta, non era una semplice infatuazione. Era qualcosa di più, soprattutto per un cuore gentile e generoso come il suo.

"Sì,  la amo. Lei è fantastica, mi capisce ed è bellissima quando sorride. Danielle ha sbagliato a dire certe cose, anche solo pensarle. Tutti sbagliano a pensare male di lei. Ha avuto momenti difficili ma lei è riuscita ad uscirne da sola. Quindi non può dire nulla senza prima averla conosciuta" la ragazza riflettè sulle sue parole e si rese conto di aver sbagliato. Che tutto quello che stava facendo era una follia. Rievocare ricordi così disastrosi era stato un colpo basso. Voleva fare come lei: conquistare un ragazzo con molta semplicità. 

Si scusò con William ed andò via, decisa ad andare a casa della sua complice. In un momento l'amore che credeva di provare era come svanito in confronto a quello del ragazzo per Spencer. Era solo una fissa.

Bussò alla porta della ragazza ed attese che le andasse ad aprire.

"Cosa ci fai qui?" Sasha aggrottò le fini sopracciglia osservandola. Presto si sarebbe liberata di lei.

Entrò dentro casa della ragazza senza il suo permesso, decisa a chiudere quella faccenda. Ma non sapeva quanto Sasha fosse persuasiva.

"Voglio chiuderla qui. Abbiamo sbagliato, Spencer non si merita questo. Non ci ha fatto nulla di male e sta pagando per ciò che abbiamo causato" le disse Ashley, osservandola sedersi sul divano e continuando a mettere lo smalto sulle unghie perfettamente limate.

"Significa che ci sei riuscita? Si crede così forte e decisa quando in realtà basta una parola e le crolla tutto. Patetica" soffiò leggermente sulla superficie cercando di asciugarle.

"Il ritorno delle allucinazioni potrebbe portarla alla morte e noi ne saremo le responsabili" cercò di farle cambiare idea, di far uscire un po' di umanità,  ma nulla.

"Mi ha resa ridicola. Mi ha rubato il ragazzo che amo. Ci ha rubato i ragazzi che amiamo quindi smettila con questa cosa ed arriva fino in fondo" la guardò furente mentre la bionda decideva cosa fare.

***********

Corse per tornare a casa. Corse per tornare da lei. Corse per aiutarla, per dirle che l'amava, che in quella situazione ci sarebbe stato.

Arrivò lì col fiatone, mentre tremante cercò di aprire la porta.
Una volta dentro vide i ragazzi lì,  inermi con le lacrime agli occhi.

"Cosa succede? Dov'è Spencer?" Domandò velocemente. Aveva quasi attraversato il salotto quando la voce di Holland lo fermò.

"Will, Spencer non c'è. È andata via" non riuscì a capire cosa stesse dicendo in quel momento.

"Puoi ripetere, per favore? Credo di non aver capito" boccheggiò in cerca d'aria e gli servì tutta la forza possibile per respirare.

"È andata via. È scappata. Ha preso tutte le sue cose e se n'è andata" il singhiozzo che sfuggì dalle labbra dell'amica lo riportò alla realtà.

"È impossibile. Insomma, non sta bene. Ha le allucinazioni, cazzo. Potrebbe fare qualsiasi cosa senza volerlo" era disperato ed iniziava a preoccuparsi.

Salì nella stanza che durante tutti quei mesi aveva visto ma che gli sembrava sempre la prima volta.

Tutto era a terra, l'armadio era spalancato, le foto strappate. Abbassandosi notò che ne mancava una.

Quella che si erano fatti il giorno della vigilia di Capodanno.

SPAZIO AUTRICE

Il capitolo non è dei migliori,  anzi fa cagare ed è di passaggio ma ci tenevo a pubblicare. 

Vi avviso che, credo, tra un paio di capitoli finirà questa storia.

Potete farmi qualsiasi domanda inerente alla storia per messaggi privati e ringrazio tutte quelle persone che mi hanno seguita fino ad adesso.

Votate e commentate il capitolo.

Alla prossima,
Kisses

Come un fiore d'inverno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora