Non poté credere ai propri occhi. Non riuscì a credere a ciò che stesse vedendo. Spencer era lì, davanti a lui, ma tra le braccia di un altro. E non di uno qualsiasi, di Matthew.
Lo stava baciando davanti ai suoi occhi e si sentì morire in quel momento.
Aveva passato gli scorsi tre giorni a cercarla per tutta la città, a ricordare qualche particolare su dove potesse essere. Ad aspettarla.
Gli era arrivato un messaggio.
Vediamoci al parco vicino il centro. Alle 16.
Sperava che gli avrebbe spiegato perché fosse sparita. Voleva vedere come stava, se avesse ancora le allucinazioni, cosa avesse fatto in quei tre giorni.
E lei, in quel momento, era lì, ma tra le braccia di un altro.
20 ore prima
Sasha si finì di aggiustare i capelli castani, decisa a mettersi i tacchi ed uscire. Non le andava di rimanere in casa ad annoiarsi. Voleva uscire, divertirsi e magari incontrare Matt.
Sorrise maligna davanti allo specchio. Il suo piano aveva funzionato, Spencer non era più un problema. O quasi. Era sparita e sarebbe potuta tornare da un momento all'altro.
Povera sciocca, aveva ottenuto ciò che si meritava. Adesso Matt sarebbe stato solo suo e di nessun'altra. Se mai un giorno tornasse, risolverebbe presto il problema.
Suonarono ininterrottamente alla porta e sbuffò contrariata dovendo scendere le scale.
Si guardò per un'ultima volta allo specchio e si diresse verso la porta per aprire e far smettere di premere il campanello.Una volta aperto, maledisse se stessa e guardò la bionda davanti a sé. Aveva i capelli legati in una crocchia disordinata che non aveva sistemato dove le punte nere si mostravano ancora di più, delle profonde occhiaie e l'espressione più seria ed arrabbiata che avesse mai visto. Il suo aspetto trasandato la fece ridere dentro di sé.
Entrò spostandola di lato con una spallata, girandosi a guardarla ancora più arrabbiata.
"Cosa ci fai qui?" Domandò annoiata. Odiava le bionde, soprattutto la ragazza davanti a lei. Le sembravano così.. odiose.
"Sapevo che fossi una troia, ma mai che fossi una completa stronza. Pensavi non lo avessi capito? Tu ed Ashley che fate comunella contro di me! Sei davvero caduta così in basso?
Cosa vuoi? Matthew? Puoi prendertelo, io non lo voglio" mormorò con il tono più arrabbiato ed esasperato che avesse mai usato. "Ma ricorda, lui ha scelto me per due volte" il tono maligno con cui lo disse fece scattare i nervi della castana."Lui mi amava, sei tu che ti sei messa in mezzo" gridò, cercando di far cadere i pensieri che aveva appena detto. "Se tu non ti fossi messa in mezzo, adesso noi staremmo ancora insieme"
"E dimmi, giusto per curiosità, state insieme adesso? Perché io gli ho detto chiaramente che non voglio stare più con lui, ma a quanto so, il tuo lavoro da puttana continua ancora. L'hai chiamato per farlo tornare per cercare di farmela pagare, per farmi ricadere, hai visto che non ha funzionato ed hai usato Ashley. Che razza di persona sei? Credevi davvero che non capissi il tuo piano schifoso? E scommetto che stavi già cantando vittoria, vero?
Lasciami in pace, Sasha! Non è colpa mia se Matthew ha iniziato ad interessarsi a me e, al massimo, chiediti perché.
Hai messo ancora una volta in mezzo mio figlio e non te ne vergogni. Tu non potrai mai sapere cosa si prova a diventare madre ed il secondo dopo non esserlo più. Chissà cosa dirà Matt quando verrà a sapere di ciò, di tutta questa ridicola storia. Vediamo se avrai ancora l'audacia di rovinarmi la vita" avvenne tutto in un attimo. Sasha prese il posacenere che stava sul mobile in legno scuro e lo sbattè contro la testa della ragazza che si era appena girata per andare verso la porta.Svenne inerme ai piedi della castana. La ragazza aveva il respiro affannato e non riusciva ancora a credere a ciò che avesse fatto. Si abbassò al suo livello solo per vedere se fosse ancora viva e, quando se ne fu accertata, si rialzò soddisfatta. Prese il telefono che aveva nella tasca della felpa e cercò di sbloccarlo ma non ci riuscì.
Decise di togliere la sim e metterla al suo telefono e mandò sia un messaggio a William, che a Matt.
Sorrise maligna. Ce l'aveva fatta senza Ashley. Sapeva che al momento giusto, ne avrebbe approfittato.
Tolta la sim della bionda, la rimise nel cellulare.
"Ho vinto, mia cara Spencer. E tu hai perso. Otterrò ciò che voglio. Mentre tu invece marcirai, imbottita di pillole" guardò fuori dalla finestra e vide un'auto parcheggiata davanti a casa sua e pensò fosse della ragazza.
Tornò di sopra, dovendo prendere la giacca e la borsa. Anche se era maggio, il freddo della sera si faceva ancora sentire. Lì, chiamò l'ospedale, volendola far rinchiudere.
Durante quei pochi minuti di distrazione, la bionda si riprese e si guardò velocemente intorno. Le venne in mente il colpo di Sasha e si affrettò ad andare via da quella casa, inconsapevole di ciò che sarebbe successo.
SPAZIO AUTRICE
Capitolo contorto, questo è poco ma sicuro. Ho cambiato spesso idea perché non sapevo come spiegarlo, quindi fatemi sapere se non capite qualcosa.
Per qualsiasi domanda, non esitate a contattarmi.
La prossima volta pubblicherò l'epilogo che ho già in mente.
Commentate e votate e ringrazio tutti per avermi sostenuta, alla fine farò i ringraziamenti.
Buonanotte,
Kisses
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Come un fiore d'inverno [IN REVISIONE]
Roman d'amour"Lei sa ciò che vuole, un po' come te" rispose guardandola "io invece so ciò che voglio, ma a volte ho paura a prendere quella determinata cosa" "Non devi avere paura. Quella cosa può prendersela qualcun altro" "Ho paura di sbagliare qualcosa" "Rico...