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Lara

"Signorina Daiamandti?" Domanda la segretaria.

" ehm,Diamanti" D I A M A N T I.
sarà vero che i diamanti sono indistruttibili? Io non lo sono di certo, sono fragile come un vaso di terracotta.

"sì, le devo dire solo due cose mi ascolti." La signora mi distoglie dai miei pensieri, poi continua il suo discorso che forse avrà detto milioni di volte.

"Allora, lei risiede a casa Manson, viene dall'Italia e ha 17 anni, le hanno inviato tutti i documenti per iniziare le procedure dal suo Paese?"
Glieli porgo.

" carta d'identità, risultati scolastici degli ultimi anni..." sfoglia tutte le scartoffie che le ho dato ed enuncia il loro nome a voce alta tenendone il conto con la mano libera.
I suo occhiali tondi nascondono gli occhi grandi e verdi che scrutano attentamente i documenti.

" Benissimo, c'è tutto"  accenna un sorriso poi si guarda intorno.
" Dove cavolo è finito quel benedetto ragazzo" dice innervosita.
" scusami cara, dovrebbe accompagnarti a fare il giro della scuola Luke, è un bravo ragazzo con buoni voti e gioca nella squadra di basket è lui che si occupa di queste coseee. Torno subito." cerca di alzarsi dalla sedia, ma il suo sedere rimane incastrato e quasi fa fatica a liberarsi,quando finalmente riesce nella sua impresa l'unico rumore che sento è quello dei suoi tacchi sul parquet scuro e il loro rimbombo nella stanza semivuota.

Rimango qualche minuto sola con il silenzio.
La scrivania è vuota, c'è solo un grande computer al centro e un piantina al bordo,ha bisogno di acqua o forse solo di attenzioni dato il suo aspetto malaticcio. Ci saranno almeno due dita di polvere, alzo il vaso della piantina e sul tavolo si forma un cerchio nella zona in cui la polvere non si è potuta rintanare.
" Eccomi signorinaa l'ho trovato il mascalzone! Andate e non fatevi più vedere soprattutto tu!" Da un colpo sulla spalla di Luke in modo scherzoso.
Sobbalzo dalla sedia, ripongo la piantina al suo posto e vado con il ragazzo.

" Ehi! io sono Luke! Rob mi ha parlato di te." mi dice gentilmente.

" spero ti abbia parlato bene per il poco che mi conosce!" Sorrido.

Mi fissa.
Sorrido.
Mi fissa.
Sorrido e annuisco. ( è la cosa migliore da fare quando non sai cosa sta succedendo.)

" aah ...ehm... ti faccio vedere le aule che preferisco, partiamo dalla palestra?" È imbarazzato, suda e si slaccia il primo bottone della camicia che gli stringeva il collo.

" Come vuoi tanto dovremo vedere tutto alla fine!"

" eeeh alloraa destinazione palestra, vi incanterà signorina. Le assicuro che rimarrà abbagliata da tanta bellezza" dice con tono solenne come se annunciasse una super star in un programma televisivo.

Apre una grande portaa ee...

Ok
È uno scherzo.
Puzza, è azzurrina e bianca come gli ospedali ed è minuscola. Forse puzza anche di disinfettante.
Lui ride a crepapelle.
" ed ecco a lei la Paa..." dice tenendomi sulle spine.

" ...lestra" continuo la frase sentendomi presa in giro.

" maa no, ti ho detto che è meravigliosa! Non è questo buco che puzza di ospedale" ecco,la pensa come me.

Sorride e mi abbraccia quasi per scusarsi.
"Perdonami,la tua faccia è stata stupenda, a metà schifata e una metà di -spero che stia scherzando- .
È l'infermiera" Mi lancia un sorrisetto.

Poi mi fa vedere la palestra, la vera palestra! è esattamente come me l'ha descritta.
"Andiamo dobbiamo vedere tante cose ancora" batte le mani per incoraggiarmi e ride. Sembra simpatico.
È la versione bionda e altissima di Rob.

Dopo aver fatto il giro della scuola mi mostra la mia classe e assisto alle ultime 3 lezioni della giornata.
-Letteratura
-Matematica
-Storia

Il professore di letteratura mi ha fatto sedere accanto a Rob e sono rimasta vicino a lui tutto il tempo.
Appena usciti dalla classe rivedo le ochette del giorno prima, la finta bionda salta addosso a Rob. La sua voce e schifosamente dolce e già non la sopporto.
Camminiamo per tutto il corridoio con l'ochetta che si appiccica a Rob come una cozza allo scoglio e lui che la caccia via come se fosse la peste.

Alla fine riesce a liberarsi di lei e andiamo dai suoi amici sedutisu un panchina rovinata dalla pioggia nel viale alberato davanti alla scuola...
" Laraa!!" mi giro e vedo Martha arrivare dalla direzione opposta alla nostra.
" Ehi,Marthaa quanto tempo! " dico scherzando
" Dopo voglio che mi racconti per filo e per segno come è andato il tuo primo giorno di scuola, se vuoi puoi venire da me nel pomeriggio, oraa vieni ti presento i miei amici" dice emozionata!

" i NOSTRI amici" la guarda contrariato Rob.

"Ah Robbyy non ti avevo vistoo" si scusa anche se non ne ha motivo

"Non mi chiamare così"

" Robbyyyyy" sta iniziando una sfida a chi è più testardo?

" ah lascia perdere, vieni Lara,allora;
lui è Manuel, Thomas, Andrew, Cameron e vabe lui è Luke e lo conosci"

Mi salutano uno dopo l'altro e già ho memorizzato i loro nomi.

Andrew e Thomas sembrano socievoli Luke  mi saluta con un gesto della mano poi controlla nervosamente  il suo telefono come se aspettasse una telefonata  importante.

Martha si siede sulle gambe di Manuel, un ragazzo dalla carnagione chiara, gli occhi azzurri e i capelli più scuri della notte. Lui le posa un bacio sulle sue morbide guance abbronzate.

"Chi è questa Rob? La tua nuova vittima?" Chiede la biondina che ci ha finalmente raggiunto correndo.

Mamma mia che rompipalle non lo può lasciare un attimo in pace?
" Savannah smettila e vattene" la sgrida Martha.

" zittta tu, mi dovrai sopportare spesso da ora in poi" risponde in tono acido.

" oh! che meraviglia vederti strusciare su mio fratello che ti ritiene solo una delle tante idiote che gli vanno dietro" vaii così!! 1 a 0 per Martha!

Rob guarda velocemente il suo orologio cercando un escamotage  per andarsene il prima possibile.
" ooo cazzo...mamma mi ammaazza andiamo"dice improvvisamente nervoso.

Salutiamo tutti di fretta.

" che cos'è? hai paura che scopra la verità? Sei forse un codardo?" Starnazza da lontano l'ochetta.

Cosa?

"diglielo se hai il coraggio" urla ancora più forte visto che nessuno le dà retta.

Dirmi cosa!
Il suo sguardo è perfido e soddisfatto.

Robert inizia a correre verso la sua auto e lo seguo senza fare domande.
La sua mano afferrà la mia e mi tira per farmi andare più velocemente, poi mi apre lo sportello e mi fa entrare nella sua macchina. Mi guarda preoccupato.
" ti devo dire una cosa,ascoltami bene..."

Autumn | La verità nascosta #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora