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Rob
Finalmente siamo riusciti ad uscire da quell'inferno.
Sono in auto solo con Lara, immobili dietro una lunga coda di auto, d'altronde sono le 20:30 è l'orario di punta.
I tergicristalli si muovono meccanicamente avanti e indietro sul parabrezza e la ragazza di fianco a me segue ogni loro movimento con gli occhi.
" Rob" sussurra.

" sì " piccola...

" cos'è successo? Perchè ci hanno fatto stare tutto quel tempo rinchiusi lì dentro?"

" dicono che qualcuno abbia manomesso i semafori" rispondo frettolosamente.

" sono pazzi" omette il punto interrogativo e non so se si tratti di una domanda o di una affermazione.

" sì, sono pazzi."

Ricominciamo a prendere velocità lentamente.

"Si stava bene tra le tue braccia" dice timidamente spezzando il silenzio.

" lo so, dormivi come un ghiro in letargo "sdrammatizzo
i ghiri vanno in letargo?

"Perchè, i ghiri vanno in letargo?" Mi provoca lei. Ecco, a volte sembra che pensiamo la stessa cosa.

"Non lo so" rido e lei fa altrettanto.

In realtà non so neanche io cosa sia realmente successo, ma non mi importa.
Mi informerò meglio più tardi, ora voglio soltanto tornare a casa, mangiare e sdraiarmi sul mio letto.

Rientriamo in casa, mia madre sta cucinando e appena ci vede ci avvolge in un caloroso abbraccio.
Divoriamo il delizioso pollo arrosto che ci ha cucinato e dopo averle dato la buonanotte andiamo nelle nostre camere.

Dopo una ventina minuti, sento la porta aprirsi, da essa fa capolino una chioma di capelli rossi con un cuscino tra le mani.
Silenziosamente si siede sul letto e appoggia il cuscino.
L'avvicino a me e la stringo con il braccio sinistro, con l'altro tengo saldamente il portatile.
" ti piace proprio stare tra le mie braccia" la provoco.
Lei non risponde e mi si accoccola addosso.
Evidentemente le piace.

Accendo il computer ed inizio a cercare informazioni in più.

Bene, a quanto pare qualcuno ha fatto impazzire i semafori, nessuno sa chi è, né come abbia fatto visto che per poter fare un'idiozia del genere serve un telecomando che hanno solo le ambulanze e le pattuglie della polizia.
Deve essere per forza un medico o un poliziotto.
Ma perchè deve averlo fatto? A cosa gli serviva creare così tanto scompiglio?
Stavolta internet non mi è stato di aiuto.

"Un diversivo" borbotta Lara, quasi a stento riesco a sentire le sue parole.

A volte sembra leggermi nella mente.

"Un diversivo in che senso?"

"Pronto, mamma?" Grida con il telefono all'orecchio, senza considerare minimamente la mia domanda.
Mi fa cenno di aspettare ed inizia a gesticolare e a parlare in italiano.
la guardo incantato e aspetto che finisca.

" stavamo dicendo?" Sorride lei chiudendo la chiamata.

" dei semafori assassini"
Ride e si formano due graziose fossette ai lati del suo volto.

"Semafori assassini? Ora li hai soprannominati così? Io direi semafori complici" sentenzia.

"Perchè complici?" Chiedo stupito.

"Beh... non sono stati loro a voler creare gli incidenti, sono solo stati un mezzo per far si che questo accadesse."

" un'arma..."

" sì esattamente, non mi veniva la parola."

Rifletto qualche secondo per rielaborare bene l'intero discorso, poi d'improvviso mi appare tutto limpido.

"Un'arma Lara, un'arma"

" cosa?" Domanda spaventata dalla mia improvvisa euforia.

"Chiunque fa sparire i ragazzi si serve di un semaforo"

" Sei fuori?"

Sì,sono fuori di testa, sono un pazzo, ma tutti i grandi geni in fondo lo sono.

Autumn | La verità nascosta #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora