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Rob

Ecco! Ci mancava anche una ragazza italiana a distrarmi dal Campionato.
Mia madre prende sempre delle pessime decisioni,pensa sempre ad aiutare gli altri, penso che si taglierebbe un braccio se servisse ad una sua amica.
" voglio ospitare uno studente straniero!" mi disse un giorno, come se me ne importasse qualcosa.
Non vi immaginate la sua gioia quando ha scoperto che sarebbe stata una ragazza italiana della mia stessa età.
" siamo fortunati! Potrete fare sicuramente amicizia gli italiani sono molto socievoli." Esclamò , ma sono assolutamente convinto che lo avrebbe detto anche se fosse stata un'aliena.

Ed ora nel silenzio della mia cucina, riscaldato dal tiepido calore del camino aspetto il suo arrivo. Non so se sono teso, felice o triste direi più che altro curioso, voglio sapere come è, cosa ama fare e se potrá in qualche modo farmi smettere di pensare alle tragedie che avvolgono il mio paese.
Mi affaccio alla finestra del salone, gli alberi spogli disegnano il cielo con i loro rami e ad ogni folata di vento cadono altre foglie rendendolo ancora più nudo.

Pochi istanti dopo sento aprire la porta con il suo abituale cigolio.

" c'e qualcuno?! Posso entrare?"
È arrivata ed entra timidamente.

" ehii aspettaa arrivo...sei la ragazza italiana, giusto?"

" si chiamami Lara, mi chiamano tutti così. Emm e tu sei...?" Mi dice con un sorriso che le va da una guancia all'altra mia madre aveva ragione sembra davvero simpatica.

" io sono Robert, accomodati" mi offro di portare le sue (pesantissime) valigie al piano di sopra dove le abbiamo preparato una stanza abbastanza spaziosa tutta per lei.
È di fronte alla mia, all'ultimo piano della nostra casetta è piccolo ma confortevole.
Le ho preparato un té spero le piaccia perchè non so preparare nient'altro e si dovrà accontentare.

Scendo al piano di sotto e la vedo che versa l'acqua bollente nella tazza e fa su è giù con la bustina del té poi si siede sul tavolo. Non è molto alta ma é graziosa nell sua minuta statura.
" Vedo che hai fatto tutto da sola." le dico ridendo, mi sorride e poi scende il più profondo silenzio. Avvolge la tazza con due mani e soffia sul té bollente.

"Dov'è mia madre?" Sobbalza dalla sedia, forse ho spezzato il silenzio troppo bruscamente.

" La signora Manson doveva fare delle compere o almeno così mi ha detto!" Alza le spalle in un gesto di innocenza che la rende tenera.
I suoi capelli mossi rossi toccano il tavolo per quanto sono lunghi, la osservo e distolgo subito lo sguardo quando la noto scrutarmi con i suoi bellissimi occhi ambrati.

" io devo andare agli allenamenti di football, tu che fai? vieni con me? Poi se vuoi facciamo un giro della città."
Ride. Perchè ride? Sono così buffo?

" Va bene ma io che faccio mentre ti alleni?"

" mi guardi " ok si è una risposta stupida e mi correggo subito
" puoi fare amicizia con le ragazze che ci vengono a guardare"

" Va bene ma poi mi spieghi la storia dei ragazzi che scompaiono " mi guarda con un sorriso furbetto, sa giá che non so dirle di no?

" come fai a saperlo?" Come fa a saperlo? Lo sappiamo solo noi di Autumn,siamo stati molto attenti a non far spargere la voce.

" è difficile non accorgersene con tutti quei manifesti sparsi in giro"dice acidamente.
Joe e le sue stupide storielle,quel vecchio è pazzo.

" Dopo ti porto da joe il signore che li ha appesi ora è tardi andiamo, l'allenatore mi uccide se faccio ritardo"

Autumn | La verità nascosta #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora