-20-

122 21 2
                                    

Lara

Vedo un'invasione di piante e fiori illuminati da un'enorme vetrata che si affaccia su un terrazzino,è tutto così semplice ma allo stesso modo meraviglioso, la natura mi stupisce sempre riesce a far rimanere a bocca aperta chiunque con i suoi capolavori.

Camminiamo tra la vegetazione come se fossimo esploratori in una foresta.
Il soffitto è alto ed anch'esso di vetro in modo da poter far entrare i timidi raggi del sole di questa città.

" una serra?" Chiedo.

" non è una serra qualsiasi, è la serra di mio padre." Ah.no, non capisco.
Una serra nell'ultimo piano della casa di Luke?

Lui ride e mi accarezza la guancia con il pollice " è l'unico ricordo che ho di lui."

Lo guardo perplessa." Che cosa gli è successo?"

" incidente d'auto quando avevo circa 14 anni, un ubriaco gli ha tagliato la strada e lui e finito fuori dalla carreggiata , sia lui che la sua auto erano ridotti a brandelli." Afferma ed una piccola lacrima gli sfiora il volto scendendo lentamente e disegnando una linea verticale.

Mi avvicino per abbracciarlo.
Credo che la sua vita non sia stata facile un padre morto ed una madre che si rifà ina vita che non lo include.

" vieni" si stacca dall'abbraccio e mi stringe forte la mano.
Tengo ferme delle foglie che mi intralciano il cammino per poter passare meglio.

"Ti piace?" Chiede mostrandomi un fiore stupendo.

"Si, di che fiore si tratta?" Non mi sembra di averlo mai visto.É rosa chiaro con delle piccole macchioline fucsia al suo interno, i piccoli pistilli che escono dal centro sembrano implorare aiuto.

" è un Azalea, la piantò mio padre quando sono nato, Simboleggia un' improvvisa gioia in un momento buio della vita" abbassa lo sguardo e sussurra "io sono stato quel momento felice"

Questo posto è incantevole ed enorme si riesce anche a vedere il sole nascondersi dietro la città.

" devi sapere che quando ero piccolo mi era assolutamente vietato entrare qui, mi diceva che c'era qualcosa di assolutamente fragile e prezioso ed io ho sempre pensato ad un tesoro come quello che cercano i pirati."ride ripensando alla sua ingenuità.

" poi saputo della sua morte ho deciso di aprire quella porta che nascondeva quel tesoro segreto il quale avevo sempre desiderato vedere. Ho pensato che se lo riteneva così importante non potevo lasciarlo lì,dovevo prendermene cura al posto suo."
Mi immagino quel bambino di 14 anni spaventato e scosso dalla morte del padre mentre apre la porta del tesoro immaginandosi di trovare montagne di oro e gioelli e ritrovandosi migliaia di specie di piante.

" una volta aperta la porta ho visto tutto questo che vedi tu e sono rimasto a bocca spalancata, era veramente un tesoro anzi era migliore di milioni di gioielli e monete d'oro. Sbirciando un po' ho trovato l'azalea in una teca di vetro con sotto un'incisione -la mia gioia più grande il mio piccolo Luke-. Da quel giorno non ho mai smesso di conservare questo posto proprio come lo avrebbe fatto lui."

Lacrime di commozione mi bagnano gli occhi.

Mi prende di nuovo la mano ed apre la grande porta che si affaccia sul terrazzo.
Mi guardo intorno,siamo in uno spazio incavato nel tetto e solo un balconcino di mattoni non ci fa cadere nel vuoto, la vista è spettacolare. Il cielo rosso contrasta con i grattacieli in lontananza e si rispecchia nei tetti marroni della periferia.
ha voluto portarmi nel suo mondo e gliene sono grata.

Lo guardo senza dire nulla, lui si limita a guardare il panorama con la flebile luce che gli accarezza il viso.
"Va bene è ora di andare" dice non ricevendo alcuna riposta.

Lo saluto e mi avvio verso casa Manson.
Noto davanti casa di Martha,
Savannah e Roy seduti sulla panchina, cerco di evitarli ma l'ochetta starnazza di nuovo.

" Lara, allora verrai ad allenarti con noi?"

" no, forse Victoria." Mi sbrigo a dire rientrando in casa.

" ah,ciao Lara." Mi saluta Rob intento a leggere un articolo sportivo sul giornale, lo appoggia sul tavolinetto e si avvicina a me.

" Tutto apposto?"

" sisi" mento.

" stasera andiamo insieme a correre se vuoi."

" va bene, Maggie mangia con noi?"domando.

" no è dalla signora Johnson la madre di Andrew, a quanto pare ha avuto un attacco di panico per la mancanza del figlio."

" allora mangiamo poi andiamo a corrre, vado a preparare qualcosa." Dico.
Mi guarda perplesso e mi segue in cucina.
Una volta mangiato e sparecchiato, lo abbraccio e lo ringrazio, lui sembra non capire, ma non importa.

Ho imparato ad amare anche le piccole cose dopo aver perso tutto ció che avevo. E averlo vicino a me, mi da la forza di andare avanti.

__________________________
Fatemi sapere cosa ne pensate e come sempre lasciate una stellina se vi sta piacendo ❤

Autumn | La verità nascosta #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora