Capitolo 21 "Notte di fuoco"

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Emma si avvicina a me stropicciandosi gli occhi, la guardo meglio è sorrido.
È bellissima, è bellissima anche al mattino con il trucco sbavato e i capelli che sembra una pazza. È meraviglioso col suo sguardo innocente, si appoggia pesantemente la testa al mio petto e sbuffa e soltanto quando mamma fa due colpi di tosse e lei si stacca immediatamente.
"Ehm buongiorno signora" dice
"Che bungiorno sbuffa mia madre, vi siete divertiri ieri sera"
"Mi sarebbe piaciuto vederti in altre occasioni Emma" dice Rebecca porgendole la mano "ti ho sempre stimata molto sia come persona che come artista"
"Adesso non mi stimi piú?" chiede curiosa
"Certo che ti stimo solo che è strano entrare in casa propria e vedere mio fratello che dorme accanto ad una come te?"
"Non capisco" risponde stordita "che hanno quelle come me?"
"Non mi sono spiegata, non merita di stare accanto a gente di alto livello come sei tu"
"Ma io sono una normalissima ragazza" dice ridendo "ho una vita un po' frenetica ma non sono una che se la tira o altro assolutamente; non nego a nessuno di essermi amico"
"Eh ma mio fratello è un guaio"
"Questo lo so anche io" risponde facendomi un leggero sorriso
"Comunque io torno a pulire che tra poco vengono ospiti è stato un piacere averti qui a casa''
"Si, adesso vado pure io che devo andare a pranzo con le mie amiche e se ritardo poi s'incazzano è stato bello rivederti di nuovo magari se ricapita l'occasione ci facciamo una foto ora non mi pare il momento"
"No, infatti" m'intrometto io "comunque Emma puoi ricomporti in bagno, Carlo credo abbia finito"
"Si, fammi vedere dove sta" ci allontaniamo lungo il corridoio ma entrambi sgattaioliamo in camera mia come a proteggerci.

"Ma che cazzo è successo stanotte Mattí?" mi chiede bisbigliando
"Cazzo ne so, stavamo ubriachi"
"Guarda qui" si tira giú il colletto della maglia che indossa e mi mostra il succhiotto che ci sta nella curva del suo collo.
"Ma so stato io?" chiedo imbarazzato ma nello stesso tempo seccato non voglio che sia stato qualcun'altro.
"Credo di si" dice ironica "sembravi posseduto stanotte"
"Oh porca puttana!" ridacchio
"Ne ho un altro uguale nell'inguine vedi" cerca di non ridere, si trattiene come può.
"Ce siamo proprio divertiti"
"Un po' troppo" puntualizza.
"Abbiamo scopato?" le chiedo "non mi ricordo un cazzo"
"No, ti ho fatto una sega poi non trovavi i preservativi e.."
"Vabbe ce semo capiti"
"Vedrai Ludovica oggi?" mi chiede facendosi seria.
''Non lo si, vuoi che passo il pomeriggio con te? Che dici?''
''No, sono molto impegnata tra amiche e stanchezza"
"Vabe statte serena, ci si vede no?''
"Se non mi fai aspettare troppo si"
"Tranquilla, Ludovica sembra abbastanza ripresa dall'incidente"
"Mi dispiace che ci sta un casino"
"Tranquilla, per ora mamma è arrabbiata ma ti stima anche lei"
"Lo spero, non sembrava felice"
"Non le piace che mento"
"Non piace neanche a me" dice
"Dai, ti accompagno alla porta"

Prende la sua roba e non appena siamo davanti la porta d'ingresso le do un bacio sulla fronte e la vedo andar via. Mamma ha già capito tutto.

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