"Ludo ti posso spiegare" le dico
''Che mi devi spiegare? Bastardo, sei un bastardo!" si scaglia contro di me e mi spinge con violenza "come facevi a guardarmi in faccia ed a stare con me mentre te ne stavi con quella puttana, come lo trovavi il coraggio? Bastardo, sei un bastardo" i suoi occhi si fanno gonfi di lacrime, il suo cuore batte forte lo sento addirittura pulsare, mi fa paura.
"Stai calma Ludovica" la rassicura Carlo "fa male al bambino ti prego sta male"
"Tanto a lui che importa?" urla "il figlio lo vuole da lei, a lui non importa niente di me, nulla''
"Non è vero'' mi giustifico "io ti voglio un gran bene, ti giuro" mi avvicino cercando di toccarla ma si allontana indietreggiando.
"Che non ti venga in mente di toccarmi brutto verme schifoso! Non ci voglio piú stare con te, mi fai schifo! Non mi toccare con queste mani con il quale hai toccato lei" grida ancora "ti devi vergognare, dovete marcire all'inferno tutti e due" sbraita e nervosa guarda Carlo "e tu? Tu perchè non me lo dicevi che m'ha tradito? Perchè non mi dicevi che voleva lei? Non ce l'avrei mai fatto un figlio con uno del genere"
"Ormai è fatta Ludoví" sbuffo
"Col cazzo! Tu non lo vedi neanche col cannocchiale, me lo cresco sola sto figlio preferisco spaccarmi la schiena per un litro di latte piuttosto che avere la tua elemosina! Devi starti con lei''
''No, hai mio figlio!"
"Tuo? Ora ho tuo figlio? Solo geneticamente! La tua faccia il mio bambino non deve vederla"
"Forse esageri" s'intromette Carlo
''Ah esagero? Io esagero? Ma capisci come mi sento? Tradita e umiliata per tempo da lui e dalla sua lurida puttana ma te ne rendi conto oppure no? Carlo ragiona"
Impazzisco adesso! Odio questa parola, non la sopporto e poi nei confronti di Emma a maggior ragione, non posso restare ad ascoltarla, non posso proprio!
"Ora basta" l'afferro per le braccia e la guardo negli occhi "questa parola mai piú!"
"Perchè?" mi provoca "ti da fastidio se ti butto la realtà in faccia? È una troia, una lurida zoccoletta che si è divertita con le cose mie"
"Io non sono un pacco Ludivica" dico schifato "non sono di nessuno"
"Lasciami stare, schifoso" da uno strattone e si libera "non cercarmi mai piú, addio" scuote la testa e scende giú per le scale, piange nervosamente e istintivamente le corro dietro; le scale sono bagnate dato che la donna che sta al piano di sopra le lava ogni venerdí e in questo momento sono molto bagnate. Ludovica corre veloce, non vede dove mette i piedi, si confonde e precipita giú rotolando per tre rampe da dieci.
Urlo il suo nome e impalludisco: mi sento morire dentro.
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Anche Tu.
Fiksi PenggemarAd aprile del 2015 ad "Amici" è successo qualcosa di veramente strano. Mattia, il ragazzo ribelle, ha sciolto il suo sguardo freddo e l'ha mutato in un bellissimo sorriso. Emma, la coach della squadra bianca, non faceva altro che distogliere gli occ...