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Il Natale lo rendeva nervoso, ed era solo fine Novembre! Per molti significava solo festa, regali e famiglia, per lui era solo lavoro in più e gente piena di aspettative che attendeva sorridente un suo gesto. Quell'anno sarebbe stato diverso. Sarebbe dovuto tornare a casa per il primo Natale con sua madre, sua sorella ed il suo patrigno. Si erano sposati l'estate passata, non aveva un brutto rapporto con Vincent, era un brav' uomo e se rendeva felice sua madre, anche lui sarebbe dovuto esserlo. Eppure ancora la cosa non andava giù. Si sentiva teso ed estremamente a disagio, sembrava quasi fare un torto a suo padre. Ed invece avrebbe dovuto prendere un cavolo di aereo, vestire il migliore dei sorrisi e scambiarsi i regali in allegria. Bello schifo! Per riassumere, lui odiava il Natale.

Il Natale era senza dubbio la festività che preferiva maggiormente,  vacanze, famiglia riunita, regali e tante cose buone da mangiare. Immaginava già le città decorate da luci calde ed accoglienti, le sembrava già di sentire nelle narici il profumo di festa e buon umore, il profumo della magia del Natale, quella che rende tutti più felici e di conseguenza più buoni. Il Natale significava casa, famiglia, ricordò mentre un misto di amore e tristezza le attanagliava i tessuti. I Natali con sua nonna, da quando lei era morta, per diversi anni aveva perso quello spirito che tanto adorava, il Natale non era più esistito per lei. Lui l'aveva aiutata a ricostruire lentamente quella gioia che tanto le era mancata. Poi quando aveva cominciato a lavorare per la televisione e per il cinema, il lato positivo era stato che non era importante il costo, aveva potuto pagare i biglietti aerei per tutti, riunendo ancora la sua grande famiglia, e con essa, il Natale era tornato nel suo cuore, con una stella in più che illuminava la sua vita.

Con un sospiro cercò di evitare che tristi pensieri affollassero la sua mente già abbastanza disordinata, così, armata di carta e penna buttò giù velocemente una lista di regali. I più urgenti erano per quella band sgangherata che ormai si era brutalmente inserita nella loro vita. Doveva darglieli prima di partire, per questo si convinse che non era mai troppo presto per lo shopping. Dopo un rapido calcolo mentale dei giorni emerse che  aveva poco, pochissimo tempo! Soprattutto perché lei a metà Dicembre sarebbe dovuta rimpatriare! Si precipitò fuori di casa, era ora di pranzo e a quell'ora i centri commerciali non dovevano essere molto affollati, soprattutto chi avrebbe mai cominciato a pensare ai regali di Natale dal 20 Novembre? Carica di mille intenzioni, chiamò un taxi e si diresse alla meta.

L'operazione regali si era rivelata più complicata del previsto, soprattutto perché era ancora bloccata al centro commerciale a causa di una improvvisa valanga di persone che la spingevano a destra e sinistra urlando chissà quali idiozie. Desiderava solo arrivare alla cassa e andarsene! D'un tratto la conversazione tra due ragazze si rivelò improvvisamente interessante, soprattutto quando avevano nominato un ragazzo di una boy band a lei conosciuta che aveva bloccato mezzo centro commerciale. Ecco spiegato il mistero della folla di ragazzine impazzite. Senza pensarci due volte tirò fuori il cellulare, non l'avrebbe mai fatto, ma in quel caso lo doveva alla sua sopravvivenza.

- Chi è? – la solita voce roca e scocciata.

- Vediamo se indovini –

- Non ho tempo per i giochetti o mi dici chi sei o attacco – ringhiò

- Il solito burbero – replicò atona.

- Raelene? – domandò confuso e qualcosa nella sua voce cambiò. Non si sarebbe mai aspettato una chiamata proprio da lei, dalla loro psicopatica preferita. Aveva davvero pensato "preferita"? Era l'ansia, giustificò, solo ansia dovuta al Natale, ai regali, alla folla, a tutto.

- Lene, trattieni la gioia – commentò acida, non si aspettava che fosse felice di sentirla, ma sperava almeno che i suoi sbalzi di umore fossero giunti ad una fine. Grande, enorme sbaglio.

VERTIGO || Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora