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All'improvvisa vicinanza le mancò il fiato, in un flash ricordò di come andasse in apnea le prime volte, i pochi istanti prima che lui la baciasse, ricordò il cuore tamburellare disperato, proprio come stava facendo in quel momento. Si sforzò di non toccarlo poggiandogli i pugni sul petto, nonostante le mani formicolassero dal desiderio di un contatto.

- Allora guardami negli occhi e giurami che non provi più niente – spalancò gli occhi colpita. Una valanga di emozioni contrastanti percosse ogni cellula mentre lei tentava di mettere a tacere dentro di sè i suoi più estremi impulsi. Non era così brava a mentire...

- Certo che no! Provo un'irrefrenabile voglia di prenderti a schiaffi! - borbottò tentando di sviare il discorso ascoltando solo i suoi istinti omicidi - Di investirti con la macchina e passarti sopra almeno cinque o sei volte! – un ghigno di trionfo evoluto in sorriso di sollievo germogliò dentro e fuori il volto di Harry. Lei non sapeva mentire, che volesse ucciderlo era sicuramente vero, ma questo significava che lo amava ancora, seppur contro tutte le sue forze. La strattonò con maggiore forza, premendo l'altra mano sulla sua schiena. L'avrebbe presa per strada, in quel momento tanto era disperato il bisogno di lei.

- Allora fallo - grugnì roco. Lei lo guardò con evidente aria di confusione - Fallo! – urlò allora distrutto da ogni forza, vinto come sempre da lei e dal suo amore per lei. Sfruttò il suo silenzio per avvicinarla di più, premendola contro di lui. Le circondò il viso con le mani, contemplandolo, venerandolo, disegnandolo con le dita, quasi a voler imprimere ogni dettaglio nella mente, riassaporando la morbidezza della pelle contro i suoi polpastrelli, mentre lei sentiva dentro la fiamma della brama assopita che, come una fiera feroce, si liberava delle sue catene risorgendo determinata e incontrastata. Quando si riscoprì incapace di abbandonare i suoi occhi, di sfuggire dalla sua presa, capì che avrebbe ceduto, aveva già ceduto. Anche lui sembrò capirlo. Lene aprì le mani, poggiando i palmi contro il suo torace, fino a percepire il calore del suo corpo da sopra la giacca. Harry sospirò chiudendo gli occhi. Il suo alito le investì la bocca, menta e tabacco - E poi baciami – un ordine dolcemente sussurrato tra fiato e respiro, mentre le sfiorò le labbra con le sue con dolcezza. Il respiro pieno di agitazione si scontrò con la sua bocca, chiedendo un tacito consenso, e lì il suo cuore si ruppe, ancora, per l'ennesima e sicuramente non ultima volta, mentre si gettava su quelle labbra come se fossero state l'unica salvezza.

Why not me before you? Why did fate deceive me? Everything turned out so wrong. Why did you leave me in silence? You gave up the fight, you left me behind. All that's done' s forgiven. You'll always be mine, I know deep inside, all that's done' s forgiven.

Il bacio divenne impetuoso come un tornado, trascinando con sè ogni parte del loro corpo, Lene emise un gemito di sollievo quando finalmente inserì una mano tra i suoi capelli, vicino all'attaccatura del collo, lui rispose facendo altrettanto prima di schiacciarla rudemente contro la prima auto più vicina, aderendo a lei con tutto il corpo. Solo l'impossibilità effettiva di non poter andare troppo oltre in quel momento lo costrinse a ragionare, evitando di saltarle addosso in mezzo ad una strada.

- Andiamo a casa – una preghiera a voce spezzata pronunciata ancora tra le sue labbra, alla quale non seppe resistere, fu uno sforzo immane solo muovere la testa per annuire senza ancora staccarle dalle sue. Non le importava del rancore, non le importava di quanto avesse sofferto, l'amore per lui era più forte della sofferenza e del risentimento.

Ne seguì una corsa fiancante verso casa. Ad ogni angolo lui non perdeva occasione di schiacciarla contro qualche muro per farle sentire quanto desiderio avesse di lei, con quanta disperazione voleva dimostrare che loro si appartenevano, che si amavano.










VERTIGO || Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora