27.
Avrebbero passato volentieri anche il giorno successivo a letto come dei ghiri, ma l'arrivo improvviso di Noemi e Chris li costrinse ad alzarsi e ritornare nel mondo. Erano tornati da un viaggio di due settimane alle Baleari e isole vicine, inutile dire che erano abbronzantissimi e in confronto al loro pallore cadaverico inglese, apparivano ancora più neri. Erano rimasti tutta la giornata con loro, insieme a Gigi e Nils. Non ci fu bisogno di aggiornarli sulle ultime novità perché loro già erano al corrente dei recenti sviluppi e per di più non ne erano stati per niente sorpresi. Lene si domandò come fosse possibile che tutti si aspettassero che sarebbe finita in quel modo tra loro due, quando si erano conosciuti si erano odiati oltre ogni limite. Era vero che molti credevano fermamente che l'odio portasse amore, ma quello succedeva solo nei libri di solito. E comunque lei avrebbe sempre incolpato lui per quello che era successo i primi tempi della loro conoscenza, e lui lo sapeva.
- Lene stasera resta a dormire da me – annunciò l'amica con aria di chi non avrebbe ammesso repliche, era un ordine. Lei la guardò interrogativa ma Noemi l'interruppe ancor prima che lei potesse formulare domande - Chris lo spedisco da voi ragazzi, così possiamo chiacchierare di quello che ci pare senza orecchie indiscrete – sorrise sapendo che non le avrebbero detto di no. Lene salutò Harry con affetto al quale lui rispose con altrettanto trasporto, accordandosi che si sarebbero visti il giorno seguente a casa sua, perché i ragazzi sarebbero stati fuori.
Solo una volta uscite di casa, Noemi le rivelò i suoi veri piani per la serata:
- Emma è in città ed ha organizzato un festino a casa sua! – annunciò con un crescente entusiasmo la mora, mentre Lene spalancava gli occhi per la sorpresa.
- Ma io non sono vestita adeguata! – protestò indicando il suo abbigliamento casual
- Le ballerine le usi sempre – le rinfacciò - Per quanto riguarda il vestito te ne presto uno io! – cercò immediatamente altre scuse rapide ma la sua testa non suggerì nulla d'immediato, così si arrese alla volontà dell'amica – Ah e resteremo a dormire da lei – concluse ormai conscia che non avrebbe cominciato proteste. Feste, da quanto tempo!
- Aaaaah! – urlò Emma aggrappandosi al collo di entrambe non appena loro varcarono la sua soglia. Noemi le aveva detto che sarebbe stata una festa piccola e ristretta. In quel momento capì che il loro metro di misura era molto diverso, il piano inferiore della sua villetta era completamente pieno di gente, ragazze per lo più, la musica era una compilation di tutte le ultime hits del momento portate a volume esagerato – Come sono felice ragazze! – urlò nel tentativo di superare la musica. Fece strada da brava padrona di casa fino al centro della bolgia, presentando persone a random di cui non avrebbe ricordato né faccia né nome. In un istante perse Noemi, fin quando non la trovò già appostata al bancone degli alcolici per poi perderla di nuovo e ritrovarla gironzolando come una trottola per la casa.
La festa fu un trambusto generale, un via vai infinito tra porta, salone e bancone mentre lei si ritrovava a seguire le sue amiche sperando di non perderle mai di vista. Come al solito non si stava divertendo affatto, le feste in Italia almeno non erano la definizione di caos totale! Il culmine arrivò quando un losco individuo sembrò trovare interessante la sua compagnia, dopo averle proposto un bicchiere di chissà quale intruglio, aveva cominciato a parlare a raffica sebbene lei non sentisse una parola e cercasse continuamente di defilarsi nella maniera più cortese possibile. Era un polpo, i capelli erano quasi rasati di un colore indefinito dall'arancione carota al rosso rapa, le lentiggini gli ricoprivano tutta la faccia e perfino le mani! A giudicare ad occhio e croce doveva essere molto pesante e per finire il quadro: le arrivava presso e poco al naso! Il tutto ornato da una parlata logorroica e snervante di argomenti che non solo non sentiva, ma era anche sicura che non avrebbe capito, e per di più lui fingeva di non capire qualsiasi sua mossa per defilarsi oppure non si preoccupava affatto di nascondere che non la stava ascoltando, troppo concentrato nel suo monologo. Noemi ed Emma l'avrebbero pagata cara! Quando per l'ennesima volta cercò di allontanarsi e l'individuo non solo non accennò a consentire ma la fermò anche per un braccio, abbandonò l'idea della formale cortesia per urlargli nell'orecchio che doveva andare in bagno e non era il caso di trattenerla. Sperò che il soggetto non la seguisse fin li, perché una volta raggiunta la finta meta cominciò a girare nascondendosi tra la folla alla ricerca di quelle due sceme delle sue migliori amiche. Quando le trovò, entrambe stavano filtrando con un gruppo di fusti palestrati e tonici, a giudicare dall'altezza dovevano essere giocatori di pallacanestro ai quali sembrava che tutta la popolazione femminile andasse dietro. Certo, a loro i fusti e lei quell'essere rivoltante e viscido! Notò solo in quel momento che Harry le aveva mandato un messaggio chiamandola affettuosamente Psyco e intimandole di non spettegolare troppo. Quanto amore! Quando gli raccontò dove era capitata lui rispose immediatamente orinandole di evitare chiunque si potesse avvicinare a lei. Lo liquidò con un "ok, un bacio", sarebbe stato umiliante dirgli che nessuno le aveva prestato attenzione eccetto quell'ammasso di lardo logorroico e polpesco.
STAI LEGGENDO
VERTIGO || Harry Styles
FanfictionL'amore è una vertigine. Harry Steidel (Harry Styles) è il componente di una delle boyband più famose e di successo degli ultimi anni. Raelene è una ragazza semplice, dal nome insolito e la personalità frizzante. Per una serie di fortunate o sfort...