21.3

2.3K 105 54
                                    




- Bel ringraziamento – borbottò lui avvertendo la sua tensione - Ora che sei arrivata mi butti già fuori di casa –

-  Non voglio crearti problemi, Taylor si starà domandando dove sei finito  – sperò di aver usato un valido argomento, in fondo lei non aveva alcun  diritto di trattenerlo.

- Mi sembrava  abbastanza impegnata alla festa – a quelle parole si sentì come  bruciare. Ci mancava solo la gelosia! Pessima consigliera!

- Ah ecco – disse non trattenendo la nota piccata della voce, che colpì Harry.

- Cosa c'è adesso? – stranamente non era infastidito - Quali strane idee sta carburando il tuo machiavellico cervellino? –

- L'hai fatto per farla ingelosire – le sfuggì, accidenti, aveva già appurato che l'alcohol non aiutava a celare le emozioni.

-  Pff non ne ho bisogno – quelle parole furono accompagnate da un  silenzio imbarazzante.
Harry era quasi entusiasta della sua possibile  gelosia mentre lei aveva il cervello completamente annebbiato che  inutilmente cercava una scusa per convincerlo ad andare via, ma in  realtà credeva di non starsi applicando sufficientemente bene nel  trovarla, perché non aveva la minima intenzione di allontanarlo da lei –  Allora vuoi ancora che vada via? – chiese come leggendole nel pensiero.  Si, si, assolutamente si.

- No – sussurrò abbassando lo sguardo al pavimento. Complimenti!

Harry sorrise e si avvicinò maggiormente a lei.

- Dobbiamo farti passare le sbronza – disse notando il suo sguardo assente.

- Ancora? – brontolò - Non sono sbronza, solo un po' più rimbambita del solito – si servì del suo solito timbro acceso.

- Allora è grave! – ridacchiò lui

-  Ma smettila! – si ribellò tentando di dargli una spinta, ma il pessimo  senso dello spazio la portò a sporgersi verso il limite del letto e  sbilanciarsi quando metà sedere finì fuori. Sarebbe caduta di nuovo se  non fosse stato per i riflessi abili del porcospino che l'afferrò per le  braccia poco prima del capitombolo. Il ragazzo si limitò a sghignazzare  divertito – Comincio a pensare che tormentarmi sia diventato il tuo  passatempo preferito – borbottò una volta riacquistato l'equilibrio.

-  Scommetto che potrei chiederti qualsiasi cosa in questo momento – disse  tentato. Da un lato la curiosità premeva sul suo sistema nervoso,  dall'altro avrebbe voluto che lei gli parlasse spontaneamente, senza  sotterfugi o trappole, senza aiuti, solo perché lo desiderava.

- Non credevo avessi domande da farmi –

- Stai scherzando? – replicò accigliato - Non so niente di te – la sua voce si tinse di una leggera amarezza.

- Ma se sai tutto –

- So quello che mi dicono gli altri, ma è come se non sapessi nulla in realtà – commentò con una punta di amarezza.

-  Cosa vorresti sapere – domandò con apparente tranquillità, come se  avesse davvero potuto parlargli di qualsiasi cosa. Harry titubò per  qualche istante, incerto sul porgerle o no quella domanda.

-  Perché non parli mai di lui? – quando capì a cosa si riferisse fu come  essere colpita da un fulmine. Scattò in piedi restando in equilibrio a  stento, tanto che anche lui la raggiunse prontamente.

-  No – disse in un tremolio, scostandosi bruscamente da lui – Non  chiedermelo più –
Il ragazzo avvertì una molla scattare dentro di lui,  mentre la ragione lasciava il posto all'istinto, in quel momento  sopraffatto dalla gelosia.

VERTIGO || Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora