La cosa che odiava maggiormente delle sbornie era il mal di testa che lo perseguitava la mattina successiva. Era peggio di una sveglia che gli rimbombava da una parte e l'altra della testa, torturandolo finché non fosse perfettamente e nervosamente sveglio. Erano solo le dieci! Calciò via le coperte, evitando di arrotolarcisi intorno, per poi tirarsi su cautamente mentre il tamburellare alle tempie s'intensificava. Si diresse in cucina, ancora rintontito, alla ricerca di qualcosa, non sapeva neanche esattamente cosa.- Ben alzato – l'allegria di Nils di prima mattina era snervante, mentre faceva colazione con il suo amico e la... un momento, mancava qualcuno all'appello. Dov'era la psicopatica? In quel momento ricordò la serata, ricordò lei e ciò che gli aveva detto, ma era troppo rimbambito per essere arrabbiato o peggio ancora sentirsi in colpa.
- Ma... - la voce uscì con un rantolo, tossì per acquistare il suo solito tono caldo – La vostra amica dorme ancora? – chiese fingendosi disinteressato.
- Ah gia Lene dorme? – rincarò la dose il biondo, mentre il ragazzo moro sembrava temporeggiare nella risposta.
- Non è qui – disse poi, mentre i due amici lo guardavano in maniera confusionale
- Che significa non è qui? –
- Dov'è? – domandarono insieme rispettivamente Nils ed Harry tanto che il ragazzo li osservò in maniera guardinga.
- Oh e va bene – sbuffò - Ieri se n'è andata in albergo. Uno qui vicino, ma non ricordo esatta... -
- Cosa? – domandarono ancora una volta in coro i due, ma a differenza del biondo, Harry si era alzato in piedi con uno scatto.
- Perché accidenti non me l'hai detto? - Nils era sorpreso quasi quanto lui.
- Se mi lasciaste finire... -
- Che albergo è? – chiese uno.
- Come le è venuto in mente di andarsene in piena notte in giro per una città sconosciuta! – sbraitò l'altro battendo un pugno sul tavolo dal nervoso.
- Stavo appunto cercando di dire... - ritentò Gigi
- Perché è andata via? –
- E' ancora in albergo? – Harry non cercava più di nascondere la sua agitazione. Dove diavolo si era cacciata quella stupida? Perché se n'era andata da casa sua? Era arrabbiato e nervoso, tutto per nascondere che in realtà era solamente preoccupato.
E Gigi non ci vide più.
- Ora basta! – urlò esasperato, certo di avere la piena attenzione di entrambi – Se mi aveste lasciato finire di parlare a quest'ora sapreste che Lene ieri notte ha dormito in albergo, uno qui vicino Hart qualcosa, mi ha mandato un messaggio ieri una volta in camera. Oggi pomeriggio doveva cercare il pulman per tornare a casa, ma è ora di pranzo e non mi ha ancora chiamato... -
- Chiamala tu no? – domandò Harry impaziente.
- Pensi che non gia l'abbia fatto? – rimbrottò - Non risponde –
- Allora andiamo a cercarla! – suggerì Nils alzandosi e armandosi di cappotto.
- Io vado al centro del paese, magari è li chiedendo in giro dei pulman – propose il riccio.
- Io vado in albergo, Gi tu resta qui in caso tornasse – così dicendo i due si defilarono lasciando Gigi solo e preoccupato con il telefono tra le mani.
Era passata l'ora di pranzo, e ancora nessuno di quei tre pazzoidi gli aveva dato notizie, perché doveva essere messo in mezzo a quelle diatribe e per di più era anche preoccupato. Sentì la porta sbattere così forte da fargli credere avesse fatto tremare le pareti.
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VERTIGO || Harry Styles
FanfictionL'amore è una vertigine. Harry Steidel (Harry Styles) è il componente di una delle boyband più famose e di successo degli ultimi anni. Raelene è una ragazza semplice, dal nome insolito e la personalità frizzante. Per una serie di fortunate o sfort...